Al comizio di chiusura della campagna elettorale presso la sede del comitato Casa Comune Basilicata a Potenza, Angelo Chiorazzo ha detto:
“Gli ultimi 10 anni sono stati quelli di uno sviluppo fallito. Bardi e Pittella non solo hanno negato queste opportunità a noi e ai nostri figli ma hanno anche incolpato i cittadini lucani, facendo credere che la Basilicata non fosse in grado di sostenere il proprio sviluppo, invece di assumersi la responsabilità delle loro incapacità.
Il caso della forestazione è emblematico. Il Trentino, con una realtà di boschi e foreste simile alla nostra, ha avviato una gestione produttiva della risorsa con la quale riesce a produrre annualmente in modo rinnovabile un milione di metri cubi di legno da poter immettere sul mercato.
Soldi con cui non solo vengono pagati gli stipendi delle migliaia di persone che lavorano nel settore, sia pubbliche che private, ma che lasciano ricchezza alla Regione.
In Basilicata, però, utilizziamo i soldi delle royalties per questo e non riusciamo nemmeno a garantire un’occupazione stabile, sottraendo i lavoratori al disagio e all’umiliazione della cassa integrazione, e all’umiliazione di doversi sottomettere al potente in carica, abbastanza sfrontato da esigere, è una storia di questi tempi, che le persone si muovano come marionette tra questa e quella manifestazione.
Noi di questo settore siamo pronti a dare un’opportunità di lavoro ad altre 2000 persone, tra turnover e nuovi posti di lavoro, e non si tratta solo dei lavoratori forestali.
Perché la gestione produttiva del patrimonio forestale richiede anche professionalità e capacità manageriali diverse, quelle per cui hanno studiato tanti nostri figli, quelle che hanno i tanti lucani che eccellono nel mondo.
E creeremo opportunità di lavoro anche in altri settori, a partire dalla pubblica amministrazione (a partire da un’agenzia per l’attrattività, la ricerca e il territorio che supporti la nascita di nuove iniziative, come già fatto ad esempio in Emilia) e proseguendo con la sanità.
E chiederemo con forza anche il rispetto dell’obbligo delle compagnie petrolifere di portare occupazione in altri settori e investiremo i soldi delle royalties in lavoro e servizi ai cittadini, mentre negli ultimi 10 anni Bardi e Pittella hanno speso oltre un miliardo di euro tra royalties e compensi senza creare un solo posto di lavoro stabile.
Abbiamo Comuni che con quei soldi rifacciono le piazze ogni due anni, ma nella migliore delle ipotesi restano su quelle panchine solo pochi anziani malinconici per la lontananza dei propri figli.
Questo insieme di azioni potrà creare seimila posti di lavoro, la metà dei quali entro 18 mesi.
Perché c’è un impegno che ci prendiamo: dare la possibilità ai nostri figli di vivere in questa regione.
Per formarsi dove vogliono nel mondo, così come la nostra università deve offrire la possibilità di studiare a giovani provenienti da tutto il mondo, ma poi di potersi realizzare e spendersi lavorando per questa terra e in questa terra”.
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