Il Comune punta sulle telecamere per arginare la movida violenta – L’Aquila – .

L’AQUILA. È noto da tempo che la sicurezza è un sistema integrato, cioè il risultato del lavoro di più soggetti coordinati tra loro. E sabato sera in città si è svolta la manifestazione. La rissa a Santa Maria Paganica, nuovo cuore della movida, e l’incendio scoppiato la sera stessa in una pizzeria di piazza Duomo, con tutte le difficoltà dell’intervento dei vigili del fuoco nel destreggiarsi tra cantieri e soste selvagge, sono stati infatti Tanto da allargare il discorso, e le relative polemiche, dalla semplice presenza-assenza delle forze dell’ordine, alla viabilità, ai parcheggi, all’occupazione del suolo pubblico da parte di esercizi commerciali, fino all’arredo urbano. Sono tutti elementi capaci di incidere in modo decisivo sulle stesse capacità di intervento di chi è chiamato a garantire la sicurezza, le forze dell’ordine in primis. E mentre i cittadini denunciano un accresciuto senso di insicurezza percepita, il Comune prosegue con l’ampliamento del sistema di videosorveglianza affinché, laddove non possa essere impedito, possa almeno essere rapidamente individuato.
“situazioni imprevedibili”
«Ci ​​sono situazioni che non sono prevedibili e che difficilmente si possono evitare che si verifichino. L’importante, però, è attivare tutti quegli strumenti che possano fungere non solo da deterrente, ma che possano poi consentire l’accertamento dei fatti in caso di indagine delle forze dell’ordine. Da questo punto di vista la videosorveglianza rappresenta probabilmente lo strumento più utile”, dichiara l’assessore alla Sicurezza urbana e alla videosorveglianza, Fabrizio Taranta. «Il progetto già presentato, e per il quale abbiamo ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie, è in corso di attuazione e si sta allestendo una sala operativa in ciascuna delle questure, quindi polizia municipale, questura, guardia di finanza e carabinieri. Una volta completata questa fase, che richiederà qualche giorno, inizieranno i lavori relativi alla parte infrastrutturale (posa della fibra ottica, individuazione dei pali per l’installazione). Essendo infrastrutturato, è comunque un progetto che necessita dei suoi tempi per essere pienamente realizzato”, precisa Taranta. «Tuttavia, una volta terminati i lavori, avremo circa 900 punti di osservazione in più rispetto a quelli già presenti (circa 120, ndc) che servirà proprio ad avere uno strumento di deterrenza, e allo stesso tempo anche ad assistere le forze dell’ordine nell’accertamento dei fatti”, con i responsabili che potranno così “essere individuati e processati in brevissimo tempo” . Il sistema prevede “il monitoraggio in tempo reale, 24 ore su 24, e l’archiviazione delle immagini per i successivi 7 giorni”.
«Capisco che, in una città come L’Aquila, episodi come quello di Santa Maria Paganica possano creare confusione diffusa», conclude Taranta, «ma dobbiamo sempre ricordare che tutti gli indicatori di sicurezza della nostra città ci dicono che il problema è ancora contenuti, soprattutto rispetto ad altre realtà urbane, fermo restando che i livelli di guardia non devono mai essere abbassati e devono essere adottate tutte le misure opportune”.

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