Veneto, Vinitaly e un messaggio che poteva essere più efficace. – .

Si è conclusa la settimana scorsa la 56esima edizione del Vinitaly 97mila presenze: in lieve incremento degli operatori esteri da 140 Paesi a 30.070 (il 31% del totale), di cui 1.200 top buyer (+20% sul 2023) in rappresentanza di 65 Stati.

Risultati positivi anche per Vinitaly Plus, la piattaforma di incontro tra domanda e offerta con 20mila appuntamenti business, raddoppiati in questa edizione, e per Vinitaly e la manifestazione fuori sede in città, che ha superato le 50mila degustazioni (+11%).

Il padiglione della nostra Regione è stato sicuramente uno dei più visitati, come ha ricordato il presidente Luca Zaia

“Come ogni edizione, il Veneto ha fatto la parte del leone, essendo la regione dove si produce più vino in Italia e quella che più esporta nel mondo. In un’area viticola che ha raggiunto quasi 100mila ettari, abbiamo chiuso l’anno con oltre 10 milioni di ettolitri di vino e un fatturato di 2,82 miliardi di euro, che rappresenta il 36,1 per cento dell’export nazionale. Questo ci conferma ancora una volta in testa alla classifica delle regioni italiane senza timore di concorrenza: anche per il 2023 la seconda e la terza regione, rispettivamente Piemonte e Toscana, nel loro insieme non possono fare meglio del Veneto”.

Non mi ha però convinto lo slogan che campeggiava nel padiglione Terra di San Marco: “Veneto, intelligenza naturale” che forse farà bene ai guru del “politicamente corretto” ma è molto meno incisivo e accattivante di quanto invece proposto nel padiglione Sardegna “Siamo sardi. I vini che raccontano un territorio” che premia il rapporto prodotto-territorio fondamentale per valorizzare quanto si produce nella regione; ma forse la mia è un’impressione sbagliata…

Per restare nell’universo veneziano, da evidenziare il risalto dello stato brasiliano del Rio Grande do Sul dove la notevole produzione vinicola deriva dalla massiccia presenza di veneziani emigrati; da ricordare la “Festa da Ua” che si tiene ogni anno a Caxias do Sul tra febbraio e marzo ed è uno degli eventi più popolari di tutto il Brasile.

Ettore Beggiato