Aumenta la tassa sui rifiuti, baristi e ristoratori sono sul piede di “guerra” contro il Comune – .

Aumenta la tassa sui rifiuti, baristi e ristoratori sono sul piede di “guerra” contro il Comune – .
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PADOVA – Baristi e ristoratori vanno all’attacco: «In quattro anni la Tari è aumentata di oltre il 13%. Parliamo di 3,18 euro in più al metro quadro per i ristoranti e 2,26 euro in più al metro quadro per i bar – ha sostenuto ieri Federica Luni, presidente di Appe Padova -. In pratica quest’anno i ristoranti pagheranno 26,33 euro al metro quadro e i bar 18,71 euro al metro quadro: cifre molto importanti a cui vogliamo far corrispondere servizi altrettanto importanti”.

«A Padova – ha aggiunto Luni – noi commercianti paghiamo di più, a volte molto di più, rispetto agli altri comuni della provincia e chiediamo legittimamente di avere un servizio adeguato alla cifra investita. Come attività produttive sappiamo di avere un impatto relativamente piccolo sul volume dei rifiuti indifferenziati: produciamo tanto vetro che è riciclabile, carta che è anche riciclabile e umido che può essere smaltito con impatto zero sull’ambiente. Mentre la plastica, avendo poche confezioni grandi, è paragonabile a quella prodotta da una famiglia”.

IL PROBLEMA
L’associazione dei baristi e dei ristoratori, però, punta il dito contro le tante monoporzioni che affollano le corsie di negozi e supermercati. «Quante volte – ha continuato Luni – vediamo un singolo prodotto alimentare, ad esempio un panino, confezionato nella plastica, poi chiuso in un sacchetto e infine venduto in un sacchetto? Lo stesso panino, preso al bar, viene venduto con un tovagliolo di carta e racchiuso in un sacchetto dello stesso materiale: con un impatto sull’ambiente sicuramente molto minore”.
In attesa della revisione della tariffa, che la società Etra ha già avviato quest’anno per diversi comuni della provincia di Padova (mentre il capoluogo si avvale dei servizi di AcegasApsAmga), Appe ricorda che è sempre possibile verificare se gli importi addebitati sono corretti. «Ormai da alcuni anni – ha concluso il presidente – offriamo ai nostri associati il ​​servizio di verifica gratuita della correttezza della fatturazione».

POLITICA
All’attacco anche il capogruppo Fratelli d’Italia, Matteo Cavatton. «Il costo complessivo del Piano economico finanziario ha raggiunto quasi i 51 milioni di euro. Con un incremento di oltre un milione di euro l’anno dal 2016 a oggi – ha affermato l’esponente meloniano – e questo, nonostante gli sforzi richiesti a cittadini e imprese, costretti ad adottare una forte raccolta differenziata a proprie spese, cioè con lo sportello- metodo “to-door” che scarica la maggior parte del lavoro e dei relativi costi a carico dell’utente.”
«L’aumento “limitato” dietro cui si nasconde l’amministrazione Giordani si aggiunge all’esplosione del costo del servizio, accettato passivamente dalla Giunta negli ultimi sette anni – ha detto l’ex assessore all’Ambiente della giunta Bitonci – Eppure hanno si dice da anni che l’incremento dei servizi porta a porta avrebbe comportato, oltre ad un miglioramento del servizio, anche una riduzione dei costi complessivi, grazie al sostegno economico di cui il Comune avrebbe beneficiato grazie a politiche “virtuose” .

L’ATTACCO
«Ancora una volta notiamo che c’è un’amministrazione comunale debole con i forti e forte con i deboli – ha aggiunto la leader della Lega Eleonora Mosco – un’amministrazione che dà ancora uno schiaffo ai padovani con l’ennesimo schiaffo aumento delle tasse. Dopo aver aumentato negli ultimi anni l’addizionale sui redditi e l’imposta sui rifiuti, ora state rivedendo nuovamente la Tari verso l’alto”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere di FdI Enrico Turrin. «Dopo l’Imu, l’Irpef, l’Imposta di soggiorno, i musei, i trasporti pubblici, i parcheggi, ora di nuovo la Tari – ha concluso Turrin -, mentre si sprecano milioni di euro in opere pubbliche fallite o inutili, si chiedono ulteriori esborsi ai contribuenti».

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Il Gazzettino

 
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