«Carrara è cresciuta molto. Adesso il prp” – .

LA SPEZIA – Il porto della Spezia esce oggi allo scoperto e lancia un appello agli altri scali dell’Alto Tirreno, da Carrara a Savona, per una strategia congiunta e una collaborazione operativa che consenta la difesa dei traffici esistenti, lo sviluppo di nuovi e la tutela degli interessi dell’economia produttiva del Paese. Ciò in un momento di assoluta emergenza determinato innanzitutto dalla situazione di tensione internazionale che penalizza il Mediterraneo e quindi il sistema portuale italiano, ma anche dalle inevitabili conseguenze del piano intensivo di realizzazione di nuove infrastrutture portuali che incideranno sul sistema dell’arco ligure , con cantieri aperti e rischio di perdita di efficienza.

“Come sempre – afferma Mario Sommariva, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale – i porti non collaborano, si combattono e perdono il confronto vero, che è quello con i porti del Nord Europa. Oggi in una situazione di allerta, La Spezia, forte della felice esperienza di reale coordinamento e integrazione con Carrara, lancia un’offerta di concreta collaborazione innanzitutto a Genova e Savona, per proporsi sul mercato come un sistema coordinato che ha nella logistica, in ferrovie e nell’offerta di servizi anche integrativi alle difficoltà altrui, la sua chiave vincente”. Una mossa senza precedenti, questa, annunciata a conclusione del convegno svoltosi questa mattina presso la sede dell’Autorità di sistema portuale a La Spezia. Una mossa frutto del consenso e delle indicazioni della società Mercitalia, rappresentata dall’amministratore delegato Sabrina De Filippis, ma anche del consenso chiaramente espresso durante l’evento odierno, seppure da punti di vista diversi e con diverse sfaccettature, da parte di tutti i maggiori operatori del settore marittimo , settore portuale e logistico.

Il convegno ha dato voce, infatti, a quella che – come ha sottolineato Salvatore Avena, in rappresentanza della Comunità portuale della Spezia – è stata una grave pecca della progettazione italiana di nuove infrastrutture e che oggi è diventata un’emergenza: coordinare, fuori da campanilismi e provincialismi, le grandi scelte infrastrutturali con l’effettiva domanda dell’apparato produttivo e industriale del Paese. “E la risposta – come ribadisce il segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale, Federica Montaresi – passa attraverso una risposta di sistema che oggi “non è più uno slogan, ma piuttosto una necessità vincolante di spendere razionalmente le risorse e di porre le grandi opere e, in primis, i porti al servizio della domanda che nasce dal sistema economico del Paese, uscendo anche da schemi mentali e culturali obsoleti. Nel caso della Liguria, coordinando e non contrapponendo gli sforzi di La Spezia e Carrara con quelli di Genova e Savona che nei prossimi anni dovranno affrontare l’impatto operativo dei cantieri per la realizzazione di grandi opere”.

“È tempo – conferma Paolo Pessina, presidente di Assagenti – di superare i conflitti e avviare una grande operazione di marketing territoriale, soprattutto nei confronti dell’industria, italiana e non, dell’immagine reale di un sistema portuale dell’arco tirrenico (oggi gestisce poco meno di il 60% dei contenitori del sistema Paese) in grado di rispondere alla domanda di servizi con una logistica coordinata ed efficiente”. Un progetto che inevitabilmente dovrà passare attraverso un bagno di realismo e concretezza, invocato dal presidente di Assarmatori, Stefano Messina, che ha sottolineato l’importanza delle comunità portuali anche nel rapporto con le grandi compagnie di trasporto marittimo internazionale; poi da Matthieu Gasselin, amministratore delegato del Gruppo Contship Italia, che ha confermato lo sblocco del piano di investimenti del suo Gruppo sul porto di La Spezia, in un mercato che deve pianificare i propri investimenti per un ventennio e che ovviamente soffre dell’attuale situazione di incertezza.

A quasi trent’anni dal boom di Contship guidata da Angelo Ravano, La Spezia – e lo ha sottolineato con forza il presidente degli spedizionieri Alessandro Laghezza – torna a crescere e lo fa non a caso in un momento complesso in cui grande flessibilità e affidabilità, anche nell’ottica di essere davvero parte integrante di un sistema di offerta logistica che comprende l’intero Mar Ligure e Carrara, protagonista dal canto suo – come rivela Michele Giromini – di una crescita record dei traffici intra-mediterranei. Sull’intero convegno aleggiava anche il “fantasma” di Pontremoli, l’opera ferroviaria fondamentale per collegare il porto della Spezia con il suo mercato naturale in Emilia Romagna “un’opera – come sottolineato dal presidente della provincia di Parma Andrea Massari – che aveva concepito da Cavour e che oggi più che mai è simbolo della validità di una scelta pioneristica”. Lo stesso Massari, nell’annunciare con soddisfazione l’approvazione della nuova legge sugli interporti da parte di un ramo del Parlamento, ha sottolineato anche come la logistica “non è gratuita” ed è invece una componente del processo produttivo. Le conclusioni del convegno, condotto da Pierpaolo Ribuffo, ammiraglio recentemente diventato coordinatore del Cipom, l’organismo interministeriale incaricato di porre fine ai conflitti di competenza tra ministeri e attuare una politica marittima nel reale interesse del Paese , non sono casuali. Interesse – ha sottolineato Ribuffo – che potrà essere raggiunto solo attraverso la concretezza auspicata dal segretario Montaresi e da un’efficace interfaccia tra il porto e le attività produttive e industriali.

Intervento del sindaco Arrighi

E tra i presenti c’era anche la sindaca di Carrara, Serena Arrighi. Riportiamo di seguito il suo intervento.

«Buongiorno a tutti e grazie per l’invito a partecipare a questo importante momento di condivisione e riflessione sui nostri porti, anzi, sul nostro porto perché i porti di La Spezia e Marina di Carrara sono ormai a tutti gli effetti un unico grande realtà in grado di rispondere a traffici ed esigenze diverse e diversificate. Vorrei sottolineare questa che è ormai una realtà consolidata soprattutto per due motivi: perché non era assolutamente scontato che questa convivenza funzionasse così bene quando è nata e perché se ha funzionato così bene è grazie ai grandi lavoro svolto in questi anni dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale, dai suoi lavoratori, dai suoi dirigenti, dal Presidente Sommariva e da chi lo ha preceduto.

Inoltre, a certificare quanto appena affermato, ci sono numeri che parlano chiaro. Fin dalla sua nascita, questa Autorità di sistema portuale è stata sinonimo di crescita e sviluppo per l’intero territorio: dalla fusione tra le Autorità portuali di Marina di Carrara e La Spezia, entrambi i porti hanno beneficiato sia di una struttura organizzativa che di traffici che in La città di Carrara è cresciuta in modo esponenziale e tutto questo è stato possibile perché è stato possibile sfruttare una nuova sinergia tra i territori e anche tra le sedi.

Come sindaco di Carrara, il mio auspicio è che, sotto la guida dell’Autorità di Sistema Portuale, questa sinergia continui a crescere e svilupparsi sempre di più e che l’intero territorio sappia affrontare le grandi sfide che ci attendono come unico e unico entità coesa. Tra questi, uno dei più importanti è sicuramente quello del nuovo Piano Regolatore del porto di Marina di Carrara, un documento fondamentale che il nostro porto attende da 43 anni e che non può più essere rinviato. Il nuovo Piano regolatore rappresenta un ponte verso il futuro che dobbiamo percorrere tutti insieme, rappresenta, dobbiamo esserne tutti consapevoli, una garanzia di sviluppo sia per Carrara che per La Spezia e per questo siamo tutti chiamati, ciascuno secondo alle nostre competenze e prerogative, fare tutto il possibile affinché l’iter per l’approvazione finale si concluda positivamente”.

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