Una delegazione di avvocati molisani, accompagnati dal segretario dell’avvNessuno tocca Caino Associazione, Sergio D’Elia, ha ispezionato ieri, 24 aprile, il carcere di Campobasso. Pur elogiando l’organizzazione e l’impegno del personale, hanno evidenziato gravi problemi di sovraffollamento, con una percentuale di detenuti ben al di sopra della media nazionale (120% in più rispetto alla capienza prevista), il carcere ha raggiunto il 180% di sovraffollamento. Con 143 detenuti in spazi destinati a 106, anche tenendo conto della sezione chiusa per ristrutturazione, si registrano disagi gravi, con una media di tre detenuti ogni due posti disponibili.
Il costante aumento dei detenuti, previsti in 450 nuovi al mese, sta avvicinando il carcere molisano a una soglia critica, come denunciato dalla Corte Europea. Anche il personale è a corto di personale, con solo circa 80 operatori invece dei 112 necessari. Ciò porta a turni estenuanti per gli agenti, che sono costretti a fare gli straordinari per far fronte alla carenza di personale.
Nel corso di una conferenza stampa, il presidente dell’A Camera Penale di Campobasso, Mariano Principe, insieme ai rappresentanti della direzione, ha lanciato un appello alla Regione affinché garantisca ai detenuti la possibilità di partecipare a percorsi formativi. Inoltre, è stata evidenziata la necessità di disporre di più personale medico e psicologico, soprattutto per la gestione dei detenuti con problemi di tossicodipendenza e malattie mentali.
Infine, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Campobasso, Giuseppe De Rubertisha sottolineato la necessità di rispettare non solo la funzione rieducativa dell’ordinamento penitenziario, ma anche i principi fondamentali della Costituzione, in particolare l’articolo 2, che garantisce i diritti inviolabili dell’uomo.
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