«Violenza sulla compagna incinta» – .

«Violenza sulla compagna incinta» – .
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BARLETTA – Avrebbe costretto la sua compagna ad avere rapporti sessuali anche quando era incinta di due gemelli, mettendone addirittura in dubbio la paternità. Sono così gravi le accuse che il pubblico ministero della Procura di Trani Lucio Vaira muove contro un professionista di Barletta che nei giorni scorsi il gip Ivan Barlafante ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.

L’uomo, già sotto processo con l’accusa di aver abusato della figlia da parte dell’ex moglie, è responsabile dei reati di stalking, abusi domestici e violenza sessuale aggravata.

I fatti risalgono a un arco di tempo compreso tra il 2022 e il 2023. Secondo la denuncia della presunta vittima, i rapporti tra i due si sarebbero deteriorati già prima della gravidanza. Discussioni continue, spesso dettate dalla gelosia. Un giorno, nel pieno di una discussione, l’indagato la lasciò fuori casa al freddo fino alle due del mattino. In un’altra occasione, sospettando che potesse avere una relazione con un collega di lavoro, lo avrebbe chiamato nel cuore della notte.

Purtroppo la notizia della gravidanza non avrebbe migliorato la situazione. Anzi. Nel corso di una visita ginecologica, è emerso che i feti avevano una differenza di età gestazionale di circa una settimana: questa affermazione avrebbe insinuato il dubbio che non fosse lui il padre, e per questo motivo è andato a lamentarsi con i genitori della compagna, in attesa che sotto casa loro. Una sera d’estate, con la scusa di portare la donna a cena a Polignano, fermò l’auto in una zona di sterpaglie e poi la violentò. Gli abusi sessuali continuarono, nonostante il divieto del ginecologo di avere rapporti vista la delicata situazione legata alla gravidanza gemellare.

Dopo la nascita dei piccoli, gli eccessi continuarono. Il giudice scrive che l’uomo sarebbe stato disturbato dai pianti notturni dei bambini, e in almeno tre occasioni avrebbe messo uno di loro nella posizione prona, notoriamente sconsigliata dai pediatri nei primi mesi di vita. Dopo la rottura della relazione, ha tentato anche di portare via uno dei due neonati, allontanandosi con il bambino in braccio. Fermato dal suocero, l’uomo ha poi lasciato il bambino sul cofano di un’auto parcheggiata: fortunatamente il bambino è stato prontamente ripreso dalla madre.

Per quanto riguarda la personalità dell’indagato, il gip fa riferimento ad un’assoluta incapacità di autocontrollo, riferendosi ad un carattere violento e vendicativo.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il professionista ha respinto totalmente le accuse, offrendo al giudice una ricostruzione dei fatti diametralmente opposta a quella della presunta vittima. A supporto di ciò è stata depositata anche la relativa documentazione. La difesa, rappresentata dall’avvocato Angelo Scuderi, ha avanzato istanza di revoca o attenuazione del provvedimento.

 
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