I vini dell’Asti si sono distinti al Vinitaly – .

I vini dell’Asti si sono distinti al Vinitaly – .
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ASTI Vini schietti e sinceri, espressione del territorio: questi sono quelli astigiani, che si distinguono nel panorama piemontese. In pole al Vinitaly, Canelli, Moscato, Alta Langa, Terre Alfieri, Barbera d’Asti, Grignolino e Albugnano. Infatti, nonostante le tensioni internazionali e i cambiamenti climatici, l’export di vino italiano tornerà a crescere in valore nel 2024 (+14% solo a gennaio, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima). Lo rivela un’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero, diffusi al Vinitaly.

Dopo la leggera flessione registrata nel 2023 (7,8 miliardi, ma pur sempre la prima voce dell’export agroalimentare), la risalita delle bottiglie italiane riparte dagli Stati Uniti (principale mercato di riferimento) con un +14%. L’incremento positivo in Gran Bretagna è pari al +20%. Modesto, ma significativo dal punto di vista del mercato, il +6% in Francia. Segnale positivo anche in Germania con un +3%. Risultato record in Russia pari a +87%. Il boom del vino spinge, a sua volta, l’export agroalimentare per un valore di 5,3 miliardi di euro solo nel mese di gennaio, pari ad un aumento del 13% rispetto allo stesso mese del 2023.

Il presidente della Coldiretti Asti Monica Monticone ha dichiarato: «Durante il Vinitaly si è confermato anche quest’anno il crescente interesse dei mercati internazionali per i vini di punta. In questo clima e in questo contesto i vini astigiani si sono distinti e ben posizionati, con un ventaglio di offerta variegato: dai grandi rossi caposaldo della tradizione, come la Barbera d’Asti Docg, al popolare mondo dei bianchi, nella complessità dell’offerta spazia dal secco al vivace fino alle bollicine e agli aromatici. Vini schietti, che esprimono appieno il sapore dell’astigianità, ora con potenza e sonorità, ora con sfumature delicate e persistenti.

Cresce al Vinitaly l’interesse per i vini bianchi e rosati. Monticone sottolinea: «L’astigiano risponde prontamente alla crescente domanda di vini bianchi, proponendo ottime etichette di Moscato, Canelli, Alta Langa e Terre Alfieri, per soddisfare le più alte aspettative del mercato. Allo stesso modo, anche sul fronte della sostenibilità, il territorio astigiano sa distinguersi con un numero crescente di aziende e imprenditori biologici che hanno investito molto nell’efficienza energetica e nel recupero delle risorse idriche”.

Il direttore della Coldiretti Asti Giovanni Rosso ha concluso: «Ogni volta che diciamo vino, il pensiero va sia alle eccellenze vitivinicole, di cui i produttori astigiani sono garanti, sia a una lunga propaggine trasversale che va dal paesaggio all’enoturismo, fatto di ospitalità, e all’aperto. Il vino continua ad essere il miglior biglietto da visita e ogni volta che le nostre etichette si distinguono, l’effetto domino si ripercuote sull’intero settore, rendendo vincente l’intero territorio”.

Manuela Zoccola


 
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