“Al Milan manca un po’ di identità. Qualche italiano in più avrebbe aiutato a percepire il senso di un derby” – .

“Al Milan manca un po’ di identità. Qualche italiano in più avrebbe aiutato a percepire il senso di un derby” – .
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Nel corso dell’intervista rilasciata a MilanNews.it, il collega Carlos Passerini del Corriere dello Sport ha fatto il punto sulla situazione del Milan:

Sei sconfitte consecutive nel derby. I giocatori sottovalutano il peso specifico della partita? Oppure, visti i gol subiti costantemente nei primi minuti, si è creata una sorta di paura di perdere che porta a perdere?
“C’è un po’ di tutto. C’è un po’ di paura di perdere che poi ti ‘aiuta’ a perdere. Sicuramente al Milan manca un po’ di identità: il fatto che quest’anno fosse una squadra nuova e la mancanza di alcuni giocatori italiani che in questo senso aiuta a percepire il significato profondo di un derby. Avere tanti stranieri forse non ti aiuta a capire cosa significa questa partita, ma alla base di tutto c’è l’Inter che è nettamente più forte e ha vinto meritatamente lo scudetto”.

Cardinale parla di un Milan che deve avere successo e restare tale. I nomi che circolano per la panchina sembrano indirizzati più verso un progetto più costruttivo
“Il progetto del Milan in effetti è molto chiaro, ovvero coniugare i risultati sportivi con quelli societari. Il club non ha nascosto di fare il doppio gioco. L’ho detto più volte, nel calcio non puoi ottenere risultati nel medio-lungo periodo in un senso se non li ottieni nell’altro. Purtroppo non è il calcio di 20 anni fa, degli avventori che tifavano i club per divertimento. Adesso è una cosa diversa, riuscire a coniugare risultati sportivi e societari è difficile ma a volte bisogna guardare il lato positivo. Anche se adesso è difficile, perché il crollo è stato fragoroso ed è giusto che tutti si assumano le responsabilità. Negli ultimi anni Milano è cresciuta, non è più quella di 10 anni fa. Oggi è una squadra che sa vincere in Europa, che ha vinto un titolo. Naturalmente il viaggio non è finito”.

In base ai parametri di RedBird, qual è il profilo ideale per la panchina del Milan?
“Questa settimana secondo me è decisiva per avviare la discussione. Il profilo è molto chiaro: il Milan non ha un nome, ma un identikit ed è già qualcosa. Deve avere le idee chiare, deve essere un allenatore dal profilo internazionale, innovativo, anche giovane e compatibile con il progetto societario del Milan. Quel che è certo è che questa scelta non può essere sbagliata”.

 
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