cresce il divario tra Nord e Sud, con la Sicilia penultima – .

cresce il divario tra Nord e Sud, con la Sicilia penultima – .
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L’Istat ha recentemente elaborato il ‘Rapporto sul benessere giusto e sostenibile’ da cui emerge, soprattutto dopo il Covid ma soprattutto a causa della crisi del sistema sanitario nazionale italiano (a corto di personale), che l’aspettativa di vita dipende dalle misure dove sei nato e dove sei curato.

L’indagine ha evidenziato che nel 2023 la quota di popolazione che si dichiara in buona salute è del 68,7%, tre punti in meno rispetto al 2020.

E il divario territoriale tra Nord e Sud si è ampliato.

Tra coloro che possono aspettarsi di vivere il maggior numero di anni in buona salute ci sono gli abitanti di Bolzano (66,5 anni sani su 84,1 di vita), gli abitanti di Trento, coloro che vivono in Toscana e Veneto (circa 62,5 e 62,3 anni di buona salute su 83,8 anni di vita).

61 anni è l’aspettativa di buona salute per chi vive in Lombardia, 61,4 anni per chi vive nel Lazio, 59,9 anni per chi vive in Emilia Romagna.

Le regioni del Sud sono ovviamente nella parte bassa della classifica: all’ultimo posto troviamo la Basilicata (52,8 anni sani), poi il Molise (54,9), la Calabria (55,4).

La Campania si attesta intorno ai 57,1 anni di vita in buona salute, 60,6 anni per l’Abruzzo.

E la Sicilia? In termini di aspettativa di vita alla nascita, è di 81,3 anni. Per quanto riguarda il periodo di buona salute, si scende a 57,8 anni, cioè al penultimo posto in classifica davanti solo alla Calabria.

 
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