Stop all’urbanizzazione della zona Ghilana nel faentino. Dopo lo stallo in consiglio comunale, la decisione è stata presa dal Consiglio dell’Unione Romagna Faentina

Stop all’urbanizzazione della zona Ghilana nel faentino. Dopo lo stallo in consiglio comunale, la decisione è stata presa dal Consiglio dell’Unione Romagna Faentina
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Dopo diverse esitazioni, la nuova urbanizzazione di Ghilana era a Faenza permanentemente bloccato. La decisione è stata presa dal Consiglio dell’Unione Romagna Faentina, dopo che martedì scorso il consiglio comunale di Faenza aveva vissuto un momento di stallo: 11 favorevoli e 11 contrari sul progetto della Ghilana.

Pd e M5s hanno votato contro la costruzione, mentre Italia Viva e Faenza Cresce (entrambi della maggioranza) hanno votato a favore della continuazione del progetto, sostenendo i partiti di opposizione (Fratelli d’Italia, Lega, Area Liberale e Progetto Civico Faenza).

La decisione finale è poi passata al Consiglio dell’Unione Romagna Faentina, che si è espresso con il No definitivo (21 favorevoli al “no” e 4 contrari) sia per la Ghilana che per la zona Biancanigo a Castel Bolognese.

In merito a quanto accaduto nel corso del consiglio comunale di Manfredo, Legambiente Lamone Faenza è intervenuta: “Segnaliamo il fatto che siamo arrivati ​​a questa confusa fase finale sulla sorte delle due aree a seguito delle manifestazioni di interesse e dei risarcimenti più volte travisati e che abbiamo mi sono sempre opposto”.

“Siamo arrivati ​​a questo con diverse contraddizioni – continua da Legambiente -. A preoccupare non sono tanto le posizioni dei rappresentanti dell’opposizione nei Consigli comunali, che hanno utilizzato strumentalmente argomenti anche opposti tra loro, quanto piuttosto quelle di due gruppi di maggioranza che, preoccupandosi solo del “danno ai costruttori”, a Faenza, ha portato all’imbarazzante risultato 11 contro 11, sul progetto Ghilana”.

È stato il Consiglio dell’Unione Romagna Faentina ad avere l’ultima parola, decretando no alle nuove urbanizzazioni. “Non possiamo però stare tranquilli, queste contraddizioni all’interno della maggioranza a Faenza e più in generale negli altri Consigli Comunali dell’Unione (3 dei quali dovranno essere rinnovati a giugno) potrebbero creare problemi nell’affrontare gli interventi di ricostruzione post-alluvione che , necessariamente, dovrà riguardare il tema della sicurezza idrogeologica e della necessità di ridurre il consumo di suolo nel nuovo Piano Urbanistico Generale (ancora in fase di definizione). A questo proposito è stato presentato nei giorni scorsi in Regione il “Piano straordinario preliminare: ricostruzione in sicurezza di fiumi, versanti e infrastrutture”. continua da Legambiente.

In attesa di ulteriori approfondimenti, Legambiente ha promosso il convegno: Ricostruire un migliore adattamento, sicurezza, innovazione, partecipazione (programma), che si terrà Giovedì 9 maggio 2024 dalle 15.00 alle 18.30 a Faenza, presso la sala 5 di Faventia Sales – Via San Giovanni Bosco, 1.

La ricostruzione dopo un’alluvione, alla luce degli effetti disastrosi e tragici del cambiamento climatico, non può più basarsi sulla filosofia del “dov’era, com’era”. Per garantire la massima sicurezza possibile dobbiamo saper ricostruire meglio e nei posti giusti. I problemi da affrontare sono tanti, da quelli scientifici a quelli produttivi, sociali e culturali” spiegano Legambiente, che con questo evento vuole contribuire affinché “le scelte che verranno fatte in Emilia-Romagna costituiscano un esempio innovativo di sicurezza, rigenerazione del patrimonio fisico, produttivo e sociale, della partecipazione”.

 
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