«Ho accettato perché voglio dare voce a tanti nella mia situazione» – .

«Ho accettato perché voglio dare voce a tanti nella mia situazione» – .
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La lettera della docente detenuta in Ungheria e candidata con l’Avs: «Orgogliosa che l’Italia si sia mobilitata, non sfuggo alla giustizia ma chiedo un giusto processo»

Ti ringrazio con Tutto il mio cuore le persone che mi hanno in Italia supportato durante questi lunghi mesi senza restare indifferente alla sconvolgente vicenda di cui sono, mio ​​malgrado, protagonista per più di un anno: membri della famiglia, compagni e compagniamici con cui ho condiviso progetti e altri che non vedevo da tanti anni, insegnanti e colleghi, e le migliaia di persone che, pur non conoscendomi, sono in solidarietà con la mia situazione.
IL ho sorriso che ho trovato accogliendomi alle udienze mi hanno scaldato il cuore, loro dato una grande forza e soprattutto la consapevolezza di non essere soli.
Sono immensamente grato per tutto ciò che viene fatto per me e soprattutto lo sono orgoglioso del fatto che un Paese come l’Italiamobilitato per quello che mi sta succedendo. Mi avete dato una grande forza in questa storia (ecco il racconto in 3 minuti) che, purtroppo, è ancora lontana da un epilogo.
Mesi davanti a me, forse anni da percorrere questo buco nero in attesa della conclusione del processo.
L’unica certezza, in questo momento, è la richiesta della Procura: 11 anni di carcere. Non è mia intenzione sottrarmi al procedimento in cui sono imputato, ma difendermi nel processo nel rispetto dei diritti fondamentali, dei principi di proporzionalità e della presunzione di innocenza.
So di non essere unico o eccezionale. Io ho Ho avuto la fortuna di non essere dimenticatoma simili situazioni di ingiustizia sono comuni in diversi paesi europei.
A causa di ciò, dopo notti insonni e settimane di tormentate riflessioni, ho deciso di accettare candidatura alle elezioni europee. Per attirare l’attenzione che mi hai mostrato altre persone che si trovano nella mia stessa situazione. E trasformare questa mia infelice storia in qualcosa di costruttivo per la tutela dei diritti fondamentali.
Saluti e grazie ancora tutte le persone che mi sono state e continuano ad essermi vicine (anche solo col pensiero) e spero di vedervi presto.

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26 aprile 2024

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