«Mussolini uno statista. Gli italiani hanno la pelle bianca”. La sua candidatura divide la Lega – .

«Mussolini uno statista. Gli italiani hanno la pelle bianca”. La sua candidatura divide la Lega – .
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«Mussolini è uno statista come lo furono Cavour, Stalin e tutti gli uomini che occuparono cariche statali». A pochi passi dalle elezioni europee, il candidato leghista Roberto Vannacci racconta le sue opinioni su diversi argomenti: dall’italiano che «ha la pelle bianca», all’omosessuale che «si mostra come un esibizionista deve accettare le critiche», dall’aborto che «non è un diritto» alle «classi separate per studenti disabili» .

I salviniani dentro Lega difendono Vannacci e i meno fortunati si allontanano da lui e lo attaccano. Ecco l’effetto Vannacci: aver fatto emergere che nella Lega Nord ci sono diversi gradi di lealtà e di obbedienza ai voleri del leader e insomma la Lega in cui tutti condividono equamente l’amore per il leader e gli amori del boss, ovvero Salvini passione per Vannacci.

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L’effetto Vannacci

«La Lega e Roberto Vannacci sono un binomio perfetto», è la convinzione del vicesegretario Andrea Crippa. «Alle elezioni europee si possono esprimere fino a tre preferenze, se a qualcuno non piace il generale può votare per gli altri. Le liste della Lega saranno forti in tutta Italia”, sostiene Crippa in un’intervista al Corriere della Sera. E sui mal di pancia nel leghista, il dirigente risponde: «Ma quali mal di pancia? Chi sa fare i conti sa benissimo che la candidatura di Vannacci potrebbe innescare un parlamentare in più”.

Malcontento al Nord

Soprattutto nel Nordest c’è malcontento nei confronti di Vannacci. La sua presenza nelle liste e l’assenza di Luca Zaia accende gli animi della Lega veneta. Marcato, consigliere vicinissimo a Zaia: «Cosa c’entra il generale con il partito? Gli imprenditori ci chiedono di più per l’Unione Europea”.

Al Nord la candidatura di Vannacci a capolista non poteva passare e quindi Salvini lo ha messo in cima alla lista solo nel Centro Italia. Nelle altre circoscrizioni si candiderà come gli altri ma porterà – secondo Matteo – 800mila voti. A Salvini piace molto la biografia del generalissimo. Che è toscano, 56 anni, 37 trascorsi in divisa con il basco amaranto dei paracadutisti, e al suo attivo ha missioni in teatri ad alto rischio come Somalia, Afghanistan, Iraq. È diventato una figura appetibile per la politica lo scorso agosto, con la pubblicazione del suo libro autoprodotto, “Il mondo sottosopra”, un successo letterario da oltre 200mila copie.

Adesso per Salvini si apre una grande occasione o un grosso problema. Se Vannacci portasse davvero il 3 per cento di voti in più alla Lega, quota che le serve per arrivare al 10 e superare Forza Italia agli Europei, Salvini rilancerà la sua leadership e dirà ai suoi: mi avete attaccato ma avevo ragione. Se invece Vannacci si rivelerà un bluff alle urne, Salvini sarà ancora più debole.

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