“Che ingenuità riguardo al gol subito” – .

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Un anticipo dei playoff, per ritmo, tono agonistico e contenuti tecnici, si chiude con un 1-1 agrodolce per la Sampdoria. Il Como è apparso superiore, la classifica non è casuale a tre giornate dalla fine, ma dopo il vantaggio di Borini (21′ del secondo tempo), su un tocco sontuoso Esposito, Nell’unico scambio tra gli attaccanti dell’intera partita, i comaschi non si erano più resi pericolosi, nonostante la consueta girandola di sostituzioni.

È bastato un tiro spensierato, una rimessa laterale sbagliata Murru, un recupero immediato e poi una mischia risolta da Cutroneil suo quattordicesimo gol stagionale, facilitato da un errore Benedetto, per suggellare un pareggio altrimenti giusto. Il gol all’ultimo minuto del Feralpisalò ferma il Cittadella e così via Sampdoria resta ottavo, ma Andrea Pirlo non nasconde il suo rammarico. «La palla non doveva essere giocata così, verso il centro del campo, e poi alcuni rimbalzi sfortunati hanno favorito il gol di Taglione».

Pirlo ha scelto da tempo il realismo e ha ripetuto l’approccio prudente visto contro il Cremonese, ma questa volta la squadra è migliorata fisicamente e tecnicamente man mano che la partita andava avanti. «Siamo stati timidi solo i primi venti minuti, poi abbiamo risposto colpo su colpo. IL Come E’ la migliore squadra della categoria in questo momento, ma non abbiamo mai rinunciato a vincere”. Stankovic doveva solo opporsi alla smorzata Cutrone (6′) e alle zucchine di Gabrielloni (14′), la migliore occasione si è ripetuta al Gabrielloni (44′), ancora di testa, su cross perfetto di Strefezza, dimenticato da Murru, ma il portiere serbo era ben piazzato. Solo una diagonale di Borini(40′) per il Sampdoria e una serie di ripartenze sprecate a causa di errori di finitura. Gli avvertimenti di Borini E Depaoli, già avvisato, al quale si aggiunge Esposito tempo scaduto, tutti e tre squalificati e assenti a Lecco. Certamente Campione non può essere accusato di essere un direttore di gara casalingo.

Pirlo non provoca drammi. «DeLuca tornerà nel gruppo questa settimana, Pedrola può partire dall’inizio, anche se sarà dura stare fuori cinque mesi per problemi muscolari”. C’è più equilibrio dopo la sosta, Stankovic (11′) è utilizzato solo dalla diagonale di Camera. I ritmi calano, Sempre si oppone a Stojanovic (21′), capace di accelerazioni notevoli, ma non può farci nulla Borini.Sampdoria pagare un errore da parte di uno degli elementi più esperti, sarebbero stati utili Lanna, Mannini, Gastadellotre “miti” blucerchiati presenti sugli spalti, vicino Molangò, al presidente Manfredi e ad una serie di ospiti stranieri, di origine araba e asiatica, amici del massimo dirigente e forse potenziali investitori.

Alla fine è nato un pareggio e dobbiamo pensare positivo. Pirlo trovare la chiave per questo finale di stagione. «Dobbiamo pensare sempre a noi, mai a me, ed essere ancora più gruppo. Ci vuole determinazione e spirito di sacrificio, tipo Borini ed Esposito, che è durato novanta minuti, il che è un’ottima notizia. Le tante sberle ci hanno fatto migliorare, eravamo attaccati al risultato anche nei momenti difficili, ma bisogna limitare gli errori per fare punti”.

Nel giorno dell’omaggio del pubblico blucerchiato all’indimenticabile Vujadin Boschov, a dieci anni dalla scomparsa, con due striscioni sugli spalti, per ricordare due delle sue tante massime, rimaste nel linguaggio del calcio, “La Sampdoria è come una bella ragazza alla quale tutti vogliono dare baci” e “Noi siamo noi e sono loro”, sarebbe utile recuperare il segreto del suo ciclo in questo finale di stagione: “Era una squadra composta da venti fratelli, solo così poteva vincere lo scudetto e ottenere tre finali di Coppa dei Campioni in quattro anni”. Pirlo, cresciuto con la Sampd’oro, ha chiara la grandezza del personaggio: «Ho un bellissimo ricordo dell’allenatore, legato alla Sampdoria più bello. E’ normale che sia rimasto nella storia per quello che ha fatto nel calcio mondiale”. La figlia Alessandra grazie a tutti da Novi Sad: «Un caro saluto ai tifosi e un grande grazie per il bellissimo gesto. Sono commosso e sorpreso dai festeggiamenti. Il primo canale della televisione serba ha trasmesso un film di 50 minuti, che racconta la sua vita da calciatore e allenatore. Penso che mio padre rappresenti bene il volto felice di un Paese che non esiste più”.

 
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