«Il post su La Russa? Magari nei modi e nei tempi sbagliati ma questa è la realtà” – .

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Pace, lavoro e giustizia sociale. I temi attorno ai quali immaginare l’Europa del futuro sono gli stessi. Ma rispetto al Primo maggio romano organizzato dai sindacati, l’Un Maggio di Taranto Libero e Pensante, dove resta in primo piano il complesso rapporto della città con la grande industria, ha sempre offerto una prospettiva alternativa con il suo controconcerto autofinanziato e “politicamente scorretto”. Quest’anno è stata in dubbio fino alla fine, a causa dei problemi economici creati dalla scorsa edizione, quando il maltempo fece saltare lo spettacolo, costringendo i direttori artistici Michele Riondino, Diodato E Roy Paci di interrompere le rappresentazioni e provare a salvare i conti (rimasti in rosso) spostando l’evento a Spazioporto, per poche persone paganti. Con un occhio più attento al meteo (le previsioni quest’anno sono buone), gli organizzatori tengono sotto controllo anche i social, dopo la bufera mediatica sollevata dal post choc di Riondino del 25 aprile, con il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ritratto capovolto accanto a Mussolini in ricordo di Piazzale Loreto. La tempesta sembra essere passata. E nel Parco delle Mura Greche, dove è stato allestito il palco, è tutto pronto.

Riondino torna ad attaccare La Russa

Alle 14.20 ha preso ufficialmente il via il concerto con la band di casa Marte, mentre il Parco delle Mura Greche dove è stato allestito il palco si riempie. «Ci ​​aspettiamo 25mila spettatori», dice Giovanni Raimondi del Comitato Cittadini Liberi e Pensanti, introducendo l’evento. Il direttore artistico Michele Riondino è salito sul palco tornando al post choc di qualche giorno fa in cui aveva pubblicato una foto del presidente del Senato, Ignazio La Russa, ritratto capovolto accanto a Mussolini in ricordo di Piazzale Loreto. «Sono stato imprudente, ma ho usato uno stratagemma, proprio come fanno loro quando si definiscono antiantifascisti», dichiara. Poi aggiungi. «Qualche giorno fa Alessandro Barbero ha detto che chiunque giura sulla Costituzione antifascista e ha difficoltà a definirsi antifascista è fascista». In apertura del suo intervento, l’attore e regista pugliese, candidato per il film Palazzina Laf ai David di Donatello (che verrà premiato venerdì 3 maggio)aveva attaccato Generale Vannacci e altri esponenti della Lega e di Fratelli d’Italia, tra cui il fratello del presidente del Senato, Romano La Russa, in particolare sulla questione dell’uso del saluto romano. Riondino ha poi citato il compianto Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. “Ha detto – ha aggiunto l’artista – che tutte le idee vanno difese, tranne il fascismo, che è la morte di tutte le idee”. Riondino ha poi chiuso il suo intervento presentando sul palco del concerto Martina Cavazzana in rappresentanza di Artisti 7607, il collettivo – di cui lo stesso Riondino comprende Elio Germano, Valerio Mastandrea e altri attori – che ha portato Netflix in tribunale per garantire agli artisti del cinema il compenso adeguato e proporzionato dovuto per legge.

La solita formula: artisti e interventi

Per l’undicesima edizione di Uno Maggio a Taranto la formula è quella di sempre: esibizioni degli artisti fino a tarda sera alternate a interventi politici. I secondi ad esibirsi sono stati i Malvax, il gruppo modenese vincitore del concorso Musica ControLeMafie.
Rendimenti attesi Marlene Kutz E Willie Peyote, che l’anno scorso riuscì ad esibirsi solo allo Spazioporto. E serve anche una ripresa Francesca Michielin, che si è ritirato all’ultimo minuto per problemi di salute. La lista degli invitati comprende: Apri l’area del progetto con cui Patrizio Fariselli riesplora il repertorio della storica band fondata con il compianto Demetrio Stratos, e Tre ragazzi morti feliciil gruppo mascherato giunto ormai ai suoi trent’anni di attività.

I quattro moschettieri

Con l’ingresso in scena dei quattro moschettieri, i padroni di casa Valentina Petrini, Andrea Rivera, Martina Martorano E Serena Tarabiniabbiamo iniziato parlando dei temi cari a Uno Maggio: ambiente svenduto, diritti negati, lavoro precario, amplificati dagli interventi degli artisti, proseguito con Gabriella Martinelli, nata a Roma ma cresciuta in Puglia.

Il clima si sta riscaldando

Il clima ha iniziato a scaldarsi a metà pomeriggio con il cantautore calabrese Naip e il rockeuse Emma Nolde, mentre il parco si riempiva, regalando al pubblico accalcato sotto il palco un primo magnifico scorcio. Poi la performance afrobeat di Don Ciccio E Mamma Marjasche tra un brano e l’altro del loro repertorio inserirono una versione di «Bella ciao» in stile cumbia, e i ritmi folk di Terrarossil gruppo di musica popolare pugliese che in passato ha fatto ballare anche la pop star Madonna.

Con l’esibizione di Marlene Kuntz, Willie Peyote, Francesca Michielin, Area e Tre allegri Ragazzi Morti, l’esibizione di Brunori Sas, Cristiano Cosa, Frenetik, Valerio Lundini e io VazzaNikki, Mannarino, Selton, Serena Brancale e l’Orchestra Uno Maggiouna super band capitanata dal chitarrista Roberto Angelini che ha interagito con alcuni artisti della line up.

Il padre di Ilaria Salis

Attesi, tra i tanti, gli interventi politici dei rappresentanti di Fridays For Future, NoTav, Ultima Generazione, Extinction Rebellion e del padre di Ilaria Salis, Roberto Salis.

 
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