Napoli
“Il lavoro è il termometro più sensibile della dignità, del rispetto, della giustizia, del vivere civile. È lo strumento per realizzare il bene comune”. Lo ha detto l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, durante la celebrazione eucaristica di San Giuseppe Lavoratore, nello stabilimento Guerriero Produzione Pelletterie di Arzano.
Concetti espressi all’indomani della doppia tragedia costata la vita a due operai morti nei cantieri di Lettere e Casalnuovo.
“Parole come competitività, produzione, profitto, devono essere accompagnate da altre parole come solidarietà, sussidiarietà, dignità delle persone, per evitare che la tempesta ci trascini via. Non posso fare a meno di pensare e pregare per le tante vittime sul lavoro. Gli ultimi sono Raffaele e Vincenzo, proprio ieri in provincia di Napoli, ma l’elenco è lungo. Non sono numeri, ma storie, volti, famiglie, non dobbiamo restare in silenzio perché ogni vittima sul lavoro è uno scandalo”, l’avvertimento.
“Il tempo della responsabilità è necessario, la sicurezza non è un costo, il lavoro è vita, è dignità della persona, se diventa sfruttamento deve generare repulsione. Queste morti riguardano tutti, per questo serve urgentemente una presa di coscienza collettiva per un futuro degno di un Paese civile e moderno – ha aggiunto don Mimmo Battaglia – Non può esistere un lavoro privato dei diritti – ha concluso don Battaglia – la sicurezza non deve essere vista come un costo o un sostituto di lusso”.
