Paola Cortellesi miglior esordiente “in età da menopausa” e l’Italia che fatica a riconoscere i meriti – .

Trionfo assoluto per C’è ancora domani Di Paola Cortellesi al David di Donatello 2024. “Ringrazio il regista che mi ha consigliato e mi ha permesso di scrivere un film come lo volevo“, ha dichiarato, “poi è tutto un magna magna, ci sono sempre le stesse facce, anticipo il pensiero di tante persone in uscita perché lo condivido“, ha continuato, scherzando sul fatto che si sottolinea sempre più come i premi siano diventati elitari e poco vicini a quelli emergenti.

Regista, attrice e anche conduttrice della serata, Paola Cortellesi è una mente al servizio del cinema e dell’arte, non da oggi. Il grande pubblico e gli addetti ai lavori se ne sono accorti per quello che è il suo “età della menopausa e le ha permesso di vincere un premio come miglior regista esordiente. Nuovo arrivato, a 50 anni. È un Paese che arriva tardi per merito, che fatica sul riconoscimento e sulla valorizzazione del talento. Dati alla mano, soprattutto tra le donne, ma questo si sa. Se ne è parlato molto ultimamente, con il caso di Sabrina Impacciatore, osannata in America e ridotta a discreta imitatrice o ex fidanzata di Non è la Rai in Italia. È un peccato quando hai il valore nella tua casa e al botteghino spesso spingi i blockbuster del tuo vicino.

C’è ancora domani ha varcato i confini nazionali, si è presentato senza agitare le braccia, ha parlato alla gente anche a bocca chiusa. Si è avvalso di talenti locali: attori promettenti e giovanissimi come Francesco Centorame e Romana Maggiora Vergano, solide certezze più esperte come Valerio Mastandrea e Giorgio Colangeli, ed Emanuela Fanelli (David come miglior protagonista non protagonista), altra quota semplificata sull’altare di mera commedia.

Ma ripetiamo, è un carro molto affollato che oggi ci fa sorridere. Paola Cortellesi è stata la prima donna nella storia a dominare la power list 2018 di Ciak. A lei e al marito Riccardo Milani il merito di successo al botteghino Come un gatto sulla tangenziale, con un incasso di oltre 10 milioni di euro. Ma i successi negli ultimi anni sono stati tanti e molto vari. Complessivamente, Scusa se esisto (2014), che incassò metà della commedia con Antonio Albanese, ma fu simbolo della volontà di ripristinare la funzione narrativa del cinema italiano. La storia dell’architetto Serena Bruno, ispirandosi alla storia vera dell’architetto Guendalina Salimei, si è aggrappata alla commedia per raccontare il faticoso progetto del Chilometro Verde, che nel 2009 è stato proposto per il piano di riqualificazione del complesso degradato del Corviale a Roma.

Una donna architetto, che decide di falsificare la propria identità e di atteggiarsi a assistente di Bruno Serena per acquisire credibilità, in un mondo della cantieristica navale ancora poco accessibile al gentil sesso, e ottenere così il lavoro. Un grido di denuncia per la questione di genere e un rilancio per la speranza di un cambiamento sostanziale per il trattamento delle donne sul posto di lavoro e nella vita. Ti ricorda qualcosa?

E forse la scelta della Cortellesi di non limitarsi a sfruttare il suo carattere comico e la sua naturale tendenza alla comicità, in vero stile Anna Marchesini, ha contribuito a restituirle il titolo completo di donna del cinema dell’anno. Un premio dovuto e non conferito, degno di chi non si limita, di chi non si accontenta mai, anche quando potrebbe solo riprendere fiato.

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Casertana d’origine, napoletana d’adozione. Si è laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università L’Orientale di Napoli e lavora a Fanpage.it dal 2010, anno in cui è nato il quotidiano. Responsabile dei servizi dell’area animazione.

 
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