l’identikit di chi ha sconti record sulle tasse – .

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l’identikit di chi ha sconti record sulle tasse – .

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C’è chi paga solo il 10% del reddito percepito in Italia e se le cose vanno davvero male calcolano le tasse dovute solo sul 50% del reddito annuo. C’è chi, da buon Paperone, grazie alla sua disponibilità, paga complessivamente 100mila euro per chiudere il conto fiscale, o addirittura chi lascia all’Erario il 7% della pensione. Sono i 37.331 contribuenti che, trasferendo la residenza in Italia, hanno trovato il loro paradiso fiscale. A fine aprile, il Dipartimento delle Finanze ha aggiornato i numeri dei contribuenti che usufruiscono dei regimi speciali del sistema fiscale italiano introdotti per riportare in Italia professionisti e dipendenti espatriati o ancora pensionati o nuovi facoltosi residenti, pubblicando i relativi dati Dichiarazioni dei redditi 2023 sul sito. all’anno fiscale 2022.

I Paperoni sfiorano il migliaio

I nuovi residenti facoltosi che hanno scelto l’Italia per vivere sono vicini al migliaio. Dalle ultime dichiarazioni dei redditi rese disponibili, emerge che sono complessivamente 957 i Paperoni dichiarati al fisco. Il 46% di questi soggetti ha prodotto in Italia un reddito complessivo di 75 milioni di euro, costituito prevalentemente da redditi da lavoro dipendente (pari all’ 86% del totale). Il regime agevolato, in vigore dal 2017, prevede per le persone fisiche che si trasferiscono in Italia e optano per lo sgravio per nuovo residente, indipendentemente dal fatto che svolgano una particolare attività lavorativa, l’applicazione di un’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero calcolata come forfait pari a 100.000 euro per ciascun periodo d’imposta in cui è valida l’opzione. Il beneficio può essere esteso anche ai familiari. Per questi ultimi la cedolare secca è ridotta a 25.000 euro. L’opzione è revocabile e cessa comunque di produrre effetti trascorsi quindici anni dal primo periodo d’imposta valido e non è cumulabile con i benefici per il rientro di docenti, ricercatori ed espatriati. Per i redditi prodotti in Italia la tassazione resta ordinaria.

Pensionati, vado al Sud

Per competere con il Portogallo, dal 2019 anche l’Italia ha introdotto un drastico taglio fiscale per i pensionati stranieri che si trasferiscono in Italia. Ma non in tutta Italia. L’agevolazione, infatti, spetta nel caso in cui il pensionato acquisisca nuova residenza italiana in un comune delle regioni Sicilia, Calabria, Sardegna, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, con popolazione non superiore a 20.000 abitanti. Lo sconto concesso è particolarmente gradito visto che in Italia sul 93% della pensione di fonte estera non si paga nulla e si può applicare un’aliquota d’imposta sostitutiva del 7%. A scegliere il paradiso fiscale del Sud e Isole, sempre secondo i dati relativi all’anno d’imposta 2022 (dichiarazioni 2023), sono stati 474 i soggetti che hanno dichiarato redditi pensionistici esteri per un importo di 19 milioni di euro (40.210 euro in media) e un totale di proventi di fonte estera pari a 28,7 milioni di euro. L’imposta sostitutiva dichiarata sfiora i 2 milioni di euro.

Ricercatori, professori e espatriati

Anche il regime agevolato per il rientro di talenti e lavoratori in Italia ha subito più di una novità all’inizio dell’anno con l’attuazione della riforma fiscale e in particolare con il decreto sulla fiscalità internazionale che ha portato a tagliare del 50% il regime agevolato e non per tutti i lavoratori. In ogni caso, la fotografia scattata dal Dipartimento delle Finanze con le ultime dichiarazioni rese disponibili evidenzia che nel 2022 i docenti e ricercatori interessati dall’esenzione dall’imposizione del 90% del reddito erano oltre 3.300 per un importo medio lordo da lavoro dipendente di 56.492 euro , mentre il regime ipatriati ha coinvolto oltre 32.600 dipendenti per un importo medio lordo da lavoro dipendente di 114.501 euro.

 
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