DiRoberta Merlino
La giovane è stata uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta nel novembre del 2023. Il dolore del padre Gino. Zio: «Non doveva finire così»
È una giornata soleggiata. Giulia e Gino sono a Padova. Accennano ad un sorriso. Sembrano spensierati e felici. Forse il primo selfie scattato dopo mesi segnati dal dolore per la perdita dell’amata mamma Monica. Era il 5 maggio 2023 e Giulia Cecchettin compiva 22 anni. Davanti a lei i sogni e il sollievo di una laurea quasi raggiunta. Un futuro infranto, pochi mesi dopo, dall’ex fidanzato Filippo Turetta, da novembre in carcere a Verona con l’accusa di aver rapito e ucciso lo studente di Vigonovo (Venezia).
Il dolore del padre
Oggi, 5 maggio, Giulia avrebbe 23 anni e, nella casa dove viveva con il padre e i fratelli Davide ed Elena, il dolore si fa ancora più forte. «È dura – spiega al telefono Gino Cecchettin -, lo è tutti i giorni quando mi alzo e vedo la stanza di Giulia vuota. Vedo le sue foto appese al muro insieme ai suoi fumetti allegri, i suoi vestiti sulla sedia, come li aveva lasciati e i tanti ricordi che conservo nel cuore.” Ha raccontato alcune delle sue storie in “Cara Giulia”, il libro, edito da Rizzoli, che ha scritto insieme a Marco Franzoso per cercare di salvare, in nome della figlia, le donne vittime di violenze e abusi. Sottomesse in una società, come ha spiegato più volte Gino, ancora patriarcale, dove le donne sono considerate proprietà degli uomini in quanto tali. Un messaggio che Cecchettin sta portando in giro per l’Italia con incontri nelle scuole e nelle piazze.
L’evento è stato annullato
Sabato, alle 18, avrebbe dovuto essere al Naviglio di Padova per parlare ai giovani, ma l’evento è stato annullato, conferma l’ingegnere vigonovose, non per sua scelta, ma dalla casa editrice, d’accordo con gli organizzatori « per problemi legati al luogo in cui avrebbe dovuto svolgersi, ritenuto “inadatto”. «Anche se non so come avrei fatto, in questo momento, ad affrontare un pubblico, Sarei andato volentieri a parlare con i ragazzi nei luoghi in cui si incontrano – racconta Gino -. Un’occasione che spero di poter recuperare presto”. Sulla pagina Facebook, Cecchettin, nei giorni scorsi, ha pubblicato un disegno, un fumetto colorato che ricorda molto quelli che faceva Giulia e sopra la frase, il suo soprannome “torta di mele”. «Me lo ha mandato una ragazza dicendomi che Giulia l’aveva ispirato – racconta – Mi sono emozionato e ho pensato: “Guarda, Giulia, cosa stai combinando…” Una delle tante cose belle che sta facendo da lassù”.
Zio Andrea: non doveva finire così
Anche ieri, lo zio Andrea Camerotto ha dedicato un lungo post alla nipote sui social per ricordarla nel giorno del suo compleanno. «Cara Giulia, avrei dovuto pensare a che regalo avresti ricevuto per il tuo compleanno – scrive Andrea – e, come sempre, sarei tornato per darti una piccola mancia che tu, come ti hanno insegnato i tuoi genitori, avresti speso con parsimonia i tuoi studi o il tuo divertimento. Piccola Stellina, ho capito che eri un dono. Ci hai regalato sorrisi, bontà, altruismo, intelligenza e delicatezza e molto altro ancora… Ciao, saluta tua madre…”. «Oggi andrò al cimitero e le porterò 23 rose bianche – racconta zio Andrea – Non ci sono parole per descrivere il dolore immenso che stiamo provando. Non doveva finire così”.
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5 maggio 2024 (modificato il 5 maggio 2024 | 09:07)
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