“Ferrara deve tornare ad essere città d’arte e di cultura” – .

“Ferrara deve tornare ad essere città d’arte e di cultura” – .
“Ferrara deve tornare ad essere città d’arte e di cultura” – .

di Nicolò Govoni

Coalizione Civica è al fianco di Anselmo nella corsa elettorale. All’Empatia Canapa Bar, nel tardo pomeriggio della domenica, i candidati Leonardo Fiorentini e Arianna Poli hanno dialogato, spiegando al pubblico le ragioni che li hanno portati a sostenere la lista di Anselmo.

“Prosegue l’esperienza partecipativa iniziata nel 2019 a sostegno di Roberta Fusari, e oggi abbiamo la disponibilità di Fabio Anselmo ad ospitare i nostri candidati della lista: io, Arianna Poli, Adam Atik e Gaia Ludergnani”, introduce così la serata Leonardo Fiorentini. “Occorre portare persone che hanno esperienza di amministrazione, ma anche giovani con nuove visioni, in consiglio comunale, dove il livello del dibattito democratico è calato”.

“C’è un Netta divisione tra l’amico Alan e il sindaco Fabbri: uno riempie la città di manifesti, l’altro fa le stesse cose che fece a Bondeno. Per esempio, manca la trasparenza: l’ufficio statistico è chiuso dal 2019, abbiamo perso tremila residenti, c’è una crisi demografica e imprenditoriale. Le persone hanno bisogno di conoscere i fatti. I dati del turismo sono imbarazzanti, Palazzo dei Diamanti è diventato un luogo di produzione culturale una fabbrica mostruosa che acquista reperti e li rivende ai ferraresi; e quando realizza produzioni originali come Funi i risultati sono imbarazzanti con meno di ventimila visitatori. La città ha perso l’idea di arte e cultura”.

La candidata Arianna Poli continua: “La cultura è stata creata senza produrla, senza basi per portarlo avanti: prendere le cose dall’esterno e declinarle in un contesto che non è il proprio. Mostre già svolte altrove, oltre a concerti e tournée: questo è uno spreco di denaro pubblico, con buchi nel bilancio. Ferrara era una città d’arte a livello nazionale: e la cultura così non si crea».

“Ferrara è stata citata più volte come città di cultura”, continua Fiorentini. “Mentre la piazza è piena di concerti, non si costruisce una cultura. Presto saremo anche senza cinema. Non c’è posto per un centro di formazione per adulti, sia stranieri (forse è questo uno dei motivi) che italiani. È una città dove si mangia e si bevementre le altre produzioni culturali vengono lasciate da parte”.

E poi Poli: “Gli spazi pubblici sono occupatie non possono unirsi a noi, e conosciamo il caso del centro sociale La Resistenza. Cos’è la cittadinanza se non può incontrarsi per discutere della propria città? E tanti se ne vanno, perché Ferrara forse non attrae più».

“In un tentativo riuscito di diventare grande, l’Università ha di fatto aperto le sue porte senza avere al suo interno stanze per ospitare docenti e studenti, creando un serio problema per gli affitti. E questi studenti non restano a Ferrara, questo è il fatto importante: una volta non era così”, sostiene Fiorentini. “Un altro fatto: resta ancora molto da fare, come dice la propaganda avversaria. I luoghi di trasformazione della città sono tutti progetti che provengono dalla precedente amministrazione. Questa amministrazione, però, non ha previsto nulla, tranne piazza Cortevecchia, su cui ognuno può dire la propria opinione: ricordo solo i like sui social per il progetto. Questa non è partecipazione, il Comune non è vicino al cittadino. La partecipazione non è verticale ma orizzontale, sempre. E poi questa amministrazione lo ha spesso fatto schernivano i dipendenti comunali”.

Non sono necessari cancelli o RCP”, precisa Poli”, ma porte che si aprono e restano aperte. La città non è pronta ad accogliere le persone, spostando l’attenzione senza risolvere i problemi e i bisogni delle persone”

Infine, Fiorentini conclude: “Il problema è stato spostato da un posto all’altro, emarginando ulteriormente le persone. Secondo i tribunali, l’amministrazione è stata discriminatoria nell’accogliere studenti e persone provenienti da altri paesi. Hanno fatto quello che volevano: buoni pasto, regole della casa e, ultimi, i fondi covid. Deve essere segnalato dignità negli ambienti istituzionali”.

 
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