il programma dell’edizione 2024 – .

il programma dell’edizione 2024 – .
il programma dell’edizione 2024 – .

“Avrà un buon sapore, come l’umami, il quinto sapore”. Emanuele Masi, direttore artistico di Bolzano Danza, ci risponde con una certa grazia spiazzante quando gli chiediamo quale sarà il sapore dell’edizione 2024 del Festival che sta per svelare alla stampa. Niente di dolce-amaro insomma. “Non la vivo come l’ultima conferenza stampa, il Festival è ancora lontano… in realtà sono molto felice di presentare questo programma ricco, ambizioso, che mi rappresenta”. Quella di quest’anno è, infatti, un’edizione che “pesa”, anche per il suo valore altamente simbolico: è l’ultima curata da Masi, che lascia il Festival dopo quindici anni e chiude in bellezza l’era della sua direzione, festeggia i 40 anni di Bolzano Danza.

E “40” è il titolo – semplice e lapidario – scelto per il programma, che si svolgerà dal 12 al 27 luglio prossimamente presenterà più di 40 eventi – tra cui numerose prime mondiali e nazionali, oltre a nuove produzioni – che, come sempre, si irradieranno dal palco del Teatro Comunale di Bolzano verso piazze, giardini, musei e montagne. E a proposito di montagna, è proprio il paesaggio dolomitico con la sua natura che diventa metafora di un programma con cui “si conclude un affresco triennale che, dopo aver guardato al regno animale nel 2022 e al regno vegetale nel 2023, tocca ora il mondo minerale come un gioco di possibili rimandi a un anno ricco e prezioso come le pietre, forte e resistente come i metalli, accattivante come la vertigine dei paesaggi dolomitici”, spiega Masi. Non è quindi un caso che proprio qui si tenga il taglio del nastro della quarantesima edizione del Festival Elementi, un lavoro basato sui quattro elementi della natura, ciascuno affidato a un rinomato coreografo: Fuoco a Sharon Eyal, Acqua ad Andonis Foniadakis, Aria a Louise Lecavalier e Terra a Mauro Bigonzetti. La nuova produzione della Gauthier Dance//Dance Company Theaterhaus Stuttgart, Principale compagnia ospite del Festival, sarà presentato in primo ed esclusivo italiano nella Sala Grande del Teatro Comunale il prossimo 12 luglio.

Emanuele Masi, direttore artistico di Bolzano Danza. Foto Andrea Macchia

“Ma al di là degli elementi come rappresentazione iconica dei contenuti, al centro del Festival restano i corpi l’anima umana con l’intero spettro dei suoi sentimenti” sottolinea Masi, e prosegue “Questo è un aspetto che ha accompagnato, in filigrana, tutti i miei 15 anni di programmazione”. Anni in cui il Festival è riuscito nella difficile impresa di mantenere un livello di respiro internazionale, senza mai smettere di parlare alla città. “Ho sempre cercato di seguire l’idea di una programmazione ecumenica, comprendendo sia la sperimentazione che opere più sofisticate come serate e anche un vasto pubblico può apprezzare, perché è un Festival per tutti”, continua Masi. In quella che si preannuncia un’edizione pesante, ma mai pesante, non mancheranno quindi momenti più leggeri. Anche chi non è appassionato di danza potrà infatti “imbattersi” negli spettacoli del Festival nei parchi pubblici, come ad esempio i curiosi ballerini del progetto BeInternational con Didier Théron vestiti con costumi gonfiabili rosa – come Barbapapà – che saranno in al Parco Ducale il 22 luglio e sui prati del Talvera il 23 luglio. Oppure nel giovane collettivo Parini Secondo, che presenta Velocitàperformance ad alto decibel tra vetture liberamente ispirate a contenuti video del web (12 luglio, Piazza Walther e Piazza Verdi).

Didier Theron, Studi sacri, Ph. Philippe Mandon. Foto gentilmente concessa dal Bolzano Danza Festival

Anche quest’anno i progetti outdoor coinvolgeranno luoghi dedicati all’arte visiva come Museion, la Fondazione Antonio Dalle Nogare e la 9° Biennale Gherdeina. Da non perdere, il 13 luglio, la trasferta al Passo Gardena, quando a Dantercepies la norvegese Helle Siljeholm con una gruppo di artisti/alpinisti a 2300 metri di altitudine proporrà la serie di interventi multidisciplinari Il mare delle rocce. Anche in questa edizione continua l’attenzione all’incontro tra danza e ballo musica dal vivo, tra l’altro con il grandioso progetto di Olivier Duboische torna a Bolzano per la sua prima mondiale Solo per Dio/Sacred #3, la sua terza riscrittura del Sacre du Printemps di Igor Stravinsky. Il lavoro, commissionato da Bolzano Danza, coinvolge l’Orchestra Haydn con un eccezionale ensemble di 95 elementi (normalmente sono 45) diretti da Timothy Redmond.

I personaggi che hanno segnato la storia del Festival

Dubois, che il pubblico bolzanino ricorda come autore di serate memorabili nelle passate edizioni del Festival, non è l’unico “vecchia conoscenza” ospite quest’anno. “Ci sembra giusto festeggiare questo compleanno speciale insieme alle persone che hanno caratterizzato la storia del Festival in questi anni. Più che una riproposizione si tratta di una convocazione di una serie di figure che si sono dedicate all’incontro per questa città” ci racconta Masi. Lo vedremo poi tornare sul palco Michele Di Stefanopresenza fissa nei cartelloni di Bolzano Danza, con un nuovo lavoro ha firmato per il CCN – Ballet de Lorraine dal titolo SIERRAS, una declinazione dei suoi studi “meteorologici” sul movimento spaziale per 23 danzatori della compagnia di Nancy, presentati in un dittico con l’esplosivo Static Shot di Maud Le Pladec, in prima nazionale il 15 luglio.

Ballet De Lorraine, Sierras, ripresa statica, foto (c) Laurent Philippe.

Anche il Festival dà il benvenuto Alessandro Sciarroni con il prima mondiale di U., spettacolo musicale per sette interpreti in cui il coreografo marchigiano, Leone d’Oro della Biennale di Venezia, esplora il mondo della tradizione italiana della coralità di ispirazione popolare dalla metà del secolo scorso ai giorni nostri (24 luglio, Casa della Cultura). È firmato invece da Rachid Ouramdane e interpretato da Annie Hanauer Eden – selon Rachidla riproposizione del progetto Eden, una danza solista per un solo spettatore che il Festival aveva proposto durante ilannus horribilis della pandemia nel 2020 (Premio D&D della critica italiana per l’originalità).

Focus sulla danza d’autore

Un focus particolare è dedicato anche alla danza d’autore, che per questa quarantesima edizione sarà interamente al femmina. Sono tanti gli autori italiani, a partire da Luna di cenere con l’ultimo progetto Mercurioun duetto realizzato in dialogo con il sassofonista Antonio Raia (13 luglio) e Camilla Mongaautore ed interprete di Riflessi (20, 21 luglio) insieme alla pianista Giulia Tagliavia, spettacolo abbinato alla Notte a Teatro per i più piccoli (20 luglio). Tra le tante presenze anche l’artista Maryam Kaba, che verrà raccontata in un lavoro autobiografico una violenza subita. Ballerino e coreografo associato al Ballet national de Marseille per il triennio 2022-2024, Kaba debutta a Bolzano Danza con Entre mes jambes, solo che è una storia di speranza e rinascita (25 luglio, Studio, prima nazionale).

La festa

Il Festival si conclude il 27 luglio con una tripla celebrazione. In Piazza Verdi alle 20 Chantal Loïal, interprete di danze creole e afro-caraibiche scalderà il pubblico con lo spettacolo Cacofonia: balli e musica dal vivo per un dialogo travolgente con tutti i presenti. Poi, alla fine dello spettacolo L’era del teatro dei contenuti, al Parco dei Cappuccini tutti sono invitati a Festa di Chiusura (Silent Disco) con il noto DJ-performer attivo a Berlino Stephane Peeps. Ultimo, ma non per importanzaverrà festeggiato anche il “compleanno” di Bolzano Danza una mostra alla Galleria Civica di Bolzano a cura di Margherita Cestari promosso dalla Fondazione Haydn (dal 4 al 27 luglio).

Per il programma completo del Bolzano Danza Festival e dei corsi vedi qui.

Caterina Longo

Immagine di apertura: Gauthier Dance, Elements Ph. Jeanette Bak, per gentile concessione Festival Bolzano Danza

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV «Giornata triste, ma deve essere un volano per recuperare ciò che abbiamo perso» – .
NEXT Jane Goodall festeggia i suoi 90 anni on the road, sarà a Roma per il concerto del Primo Maggio – .