Cittadella di Cremona senza nulla da chiedere. Ma Gorini lo spinge: «No al picnic»

«Saranno 90 minuti da brividi» titola il sito della Lega B, presentando stasera, in contemporanea ovunque alle 20.30, le partite che chiuderanno la stagione regolare del torneo cadetto. Emozionante sì, ma non in tutti i campi.

Non allo Stadio Zini, ad esempio, dove la Cremonese ospitante è già sicura del quarto posto, mentre il Cittadella potrà al massimo risalire fino al nono posto, restando comunque escluso dai playoff. Da un lato, quindi, Stroppa eviterà di rischiare chi, come Majer e Vazquez, è in ammonizione e, con un’ammonizione, verrebbe squalificato alle semifinali playoff. D’altronde Gorini potrebbe pensare ad una squadra in “modalità Coppa Italia”, non del tutto stravolta ma nella quale chi ha avuto poco finora potrà trovare spazio, magari in corso d’opera, fermo restando che gli infortuni non lasciano troppi margini di manovra (Carissoni, Negro e Frare non recuperano e a loro si aggiunge Pandolfi che, spiega il tecnico, “ha un problema alla spalla”, ma Maniero, ancora non al meglio, non sarà a rischio).

«Non andremo certo a Cremona per un picnic», chiarisce “Goro”. «Vogliamo chiudere bene una stagione che per più della metà abbiamo trascorso in zona playoff. È diverso finire al nono posto rispetto al quattordicesimo e visto che c’è la possibilità di farlo proveremo a vincere a Zini. Metterò in campo una squadra equilibrata e competitiva, per giocare una partita difficile, ma vorrei dare spazio anche a chi ha avuto meno: ho già esordito al Saggionetto con il Bari, vedremo come evolverà la partita”.

Cosa ti ha insegnato quest’anno?

«Non dare nulla per scontato. Nessuno si sarebbe aspettato che il campionato prendesse questa piega dopo la vittoria sul Palermo. Vuol dire che, anche nei momenti belli, bisogna sempre trovare il modo di stimolare la squadra. E poi abbiamo inserito nel nostro bagaglio alcune novità tattiche, e anche questo è utile”.

Resta il rammarico per il brutto girone di ritorno.

«Risultati alla mano, il bilancio è positivo, perché abbiamo centrato l’obiettivo principale, ma è chiaro che resta qualche rammarico dopo i 33 punti del girone d’andata. Abbiamo fatto bene a raddrizzare la situazione dopo quelle otto sconfitte consecutive che hanno creato una certa insicurezza. Ma le ultime tre partite sono state lo specchio della stagione: due di noi, Feralpi e Como, abbiamo preso gol al 94′, mentre contro il Bari potevamo vincere. Con quei cinque punti in più oggi parleremmo di altri obiettivi”.

Ci sono novità sul suo futuro?

“Pensiamo a finire bene il campionato, poi ci sarà tutto il tempo per fermarsi a pensare insieme al direttore”.

In caso di conferma partirà dalla difesa a tre?

«Dipende dal mercato. Adesso abbiamo gli uomini giusti, poi vedremo chi arriverà, anche davanti. Chi ha perso di più dall’adozione del 3-5-2 è probabilmente Cassano, ma un giocatore deve essere bravo ad adattarsi, perché il calcio sta andando in questa direzione, con continui cambiamenti nel sistema di gioco”.

A proposito di budget, ma guardando gli altri, chi ti ha impressionato di più in questa stagione?

«L’aspetto negativo è chi è più basso in classifica. Pensiamo al Bari, che ha pagato mentalmente gli strascichi della finale playoff persa all’ultimo minuto, e allo stesso Spezia, che aveva costruito una rosa con il potenziale per risalire subito in Serie A. Di positivo il Catanzaro, che è la squadra che mi ha impressionato di più dal punto di vista calcistico espresso. Comunque ce la siamo giocata con loro”. —

 
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