Omicidio a Villa Latina, Armando Tortolani è stato pugnalato a morte alla gola e al petto. Appello del sindaco: «Basta odio» – .

Due coltellate mortali, una al petto (all’altezza del cuore), l’altra alla gola. È morto così Armando TortolanoIL, il 42enne di Villa Latina aggredito domenica scorsa davanti alla sua abitazione. Luca Agostino, 41enne accusato di aver ferito un suo compaesano con un coltello da 20 centimetri per dissidi familiari, è finito in carcere con l’accusa di omicidio. Ieri mattina c’è stata l’autopsia sul corpo della vittima, disposta dal pm Flavio Ricci della Procura di Cassino, che coordina le indagini dei Carabinieri della Sezione Operativa dei compagni e colleghi di Cassino della Stazione di Atina che hanno arrestato, nell’immediatezza dell’incidente i fatti, il presunto colpevole. Nel primo pomeriggio si è conclusa la perizia medico legale effettuata dal perito Gabriele Margiotta, alla quale hanno partecipato i consulenti di parte Renato Mattei per la parte civile e Giuseppe Delli Colli per la difesa, rispettivamente nominati dagli avvocati Michelangelo Montesano. Annullamento a Marco Rossini, è stato rilasciato il nulla osta per i funerali che si terranno domani pomeriggio alle 16 nella chiesa parrocchiale di Villa Latina.

IL MOVIMENTO

Le indagini ora continuano a cristallizzare, anche attraverso consultazioni e testimonianze, quanto avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica. Gli inquirenti ritengono che uno scatto di “orgoglio” sia alla base del “chiarimento” chiesto da Luca Agostino dopo che gli è stato detto delle parole e guarda la cognata in un bar della Val Comino. Il resto ormai è noto: la lite sotto l’edificio dove abitava la vittima, il coltello e la scia di sangue ben visibili anche nelle ore successive in via Petitti, a due passi dal Museo Zampgna.

SINDACO

Nel frattempo il sindaco Luciano Persichini e l’amministrazione comunale di Villa Latina riflettono su quanto accaduto, fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso. Si esprimono pubblicamente anche a seguito di numerosi post sui social, commenti e chiacchiere di paese che si moltiplicano ora dopo ora dopo i fatti accaduti che hanno suscitato shock ed emozione ma anche profonda ansia. «L’intera comunità di Villa Latina si è trovata a vivere una vita surreale che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Siamo tutti scioccati da quello che è successo. Il nostro pensiero costante è rivolto al nostro caro Armando e alla sua famiglia, senza dimenticare le altre fragili figure coinvolte. Sappiamo che è un momento difficile per tutti ed è altrettanto difficile, se non impossibile, accettare tale crudeltà”, hanno affermato. Da qui l’invito a non alimentare sentimenti di odio e a mantenere un “comportamento pacifico e rispettoso verso tutti”, soprattutto rispetto ad Armando e alla sua famiglia. Il sindaco parla di valori «quelli che tutti conosciamo e che alcuni forse non hanno mai apprezzato. Quei valori sani su cui Armando ha costruito la sua famiglia e la sua vita”. Altrettanto significative sono le parole di un cittadino proprio sotto il post del Comune che elogia lo sforzo delle istituzioni per evitare le reazioni peggiori o inopportune ma anche per tutelare i minori coinvolti. «C’è una linea rossa nell’essere umano, così come in una comunità di persone, un confine estremo e definitivo che non potrà mai essere valicato, che è quello della vita. Qualunque sia il motivo o le ragioni, una volta oltrepassata quella linea rossa non si può tornare indietro, non si può correggere, non si può cancellare, e quindi ritengo sia nostro dovere esigere azioni affinché una simile tragedia non possa mai più ripetersi. Ancora.”

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