«A Bruxelles meno ideologia e burocrazia e più pianificazione». Le proposte degli Stati Uniti d’Europa a Varese – Varesenoi.it – .

«A Bruxelles meno ideologia e burocrazia e più pianificazione». Le proposte degli Stati Uniti d’Europa a Varese – Varesenoi.it – .
«A Bruxelles meno ideologia e burocrazia e più pianificazione». Le proposte degli Stati Uniti d’Europa a Varese – Varesenoi.it – .

“Siamo gli unici a presentare un progetto politico per rafforzare l’Europa”. Parola dei promotori della lista Stati Uniti d’Europa, che unisce Italia Viva, +Europa, Partito Socialista Italiano, Radicali italiani, Lib Dem europei e L’Italia c’è.
Mercoledì sera, al ristorante Volo a Vela di Varese, Raffaella Paita e Gianfranco Librandi – senatore l’una, ex deputato di Italia Viva l’altro, entrambi candidati del Nord-Ovest alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno – hanno incontrato amministratori e sostenitori del territorio.
Con loro Maria Chiara Gadda, vicepresidente del gruppo Italia Viva alla Camera. Erano presenti, tra gli altri, il consigliere regionale Giuseppe Licata, la consigliera provinciale Giuseppina Lanza, i consiglieri varesini Stefano Malerba e Nicoletta San Martino, Gianni Lucchina, candidato sindaco di Gavirate, Pietro Vanzulli candidato a Tradate, e i sindaci Nicola Tardugno (Caravate ), Matteo Marchesi (Sangiano), Fabio Zucconelli (Brusimpiano), oltre a Gianpaolo Ermolli e Carlo Alberto Coletto.

«Deburocratizzazione e regole uguali per tutti»

Le elezioni di giugno saranno molto importanti, perché la maggior parte delle decisioni che ci riguardano da vicino arrivano da Bruxelles: «Quasi tutte – dice Paita –. I temi dell’agricoltura, dell’energia, del welfare, della sanità, con i miliardi a disposizione con il Mes sanitario. Su questi temi che hanno un impatto concreto sulla vita delle persone, le decisioni si prendono in Europa. Per questo abbiamo bisogno di una classe dirigente autorevole”.

In questi giorni il candidato sta visitando diverse realtà imprenditoriali e associative della Lombardia. Lo avete fatto anche ieri con Matteo Renzi e Maria Chiara Gadda, ex coordinatrice lombarda di Lei IV: «Grazie. Sono onorato di avere un’amica come lei e lo sono orgoglioso di fare questa battaglia con lei».
Tra le richieste sentite in zona, «quella di aver armonizzato la fiscalità a livello europeo, in modo che altri Paesi non facciano concorrenza sleale con noi. E un’azione di de-burocratizzazione che aiuti le nostre aziende, che dedicano più tempo alle pratiche burocratiche che ad occuparsi dei reali problemi di crescita della nostra economia”.

«Anche il nostro territorio soffre»

«La provincia di Varese è la mia provincia – sottolinea Librandi da Saronno -. Lavoro qui e tutti i miei amici imprenditori e le loro famiglie sono qui. Sono appassionato della provincia di Varese e anche qui soffriamo perché ci sono problemi economici che questo governo non riesce a risolvere. Ogni volta che ha bisogno di soldi, pesa sul debito pubblico. Non molto tempo fa avevamo il 4,4% del Pil, ora siamo allo 0,7, l’anno prossimo saremo in fondo all’Europa. I cittadini di questa provincia sono svegli e preparati e chiedono un intervento immediato. E ci chiedono di andare in Europa per cercare di attivare tutti i canali positivi possibili per dare impulso alla nostra economia e al nostro lavoro”.

«Un ufficio della provincia di Varese a Bruxelles»

«Noi abbiamo un progetto politico, gli altri fanno sondaggi sulla politica nazionale», ha detto ai presenti Maria Chiara Gadda, auspicando «un’Europa meno ideologica, meno burocratica, che guardi alla vita quotidiana delle persone ma anche alla pianificazione strategica». Per dargli concretezza «è necessario innanzitutto manda chi vuole veramente andare in Europa» (“E meno male che gli altri non vogliono andare, visto quello che stanno facendo nel governo e nella Regione”, la battuta dell’assessore lombardo Licata ai leader degli altri partiti che, anche se eletti, non andranno a Bruxelles).

A quel punto Gadda chiamò al suo fianco Librandi, che ricordò come Matteo Renzi riuscì in Italia a «cambiare il corso della storia e portare a Palazzo Chigi Mario Draghi, che ci ha fatto sentire orgogliosi di essere italiani ed europei».
«Voglio andare in Europa a combattere questo governo – ha spiegato Librandi -. E voglio andarci perché l’Europa sta soffrendo. C’è l’attacco dei sovranisti: in Ungheria il reddito pro capite è la metà del nostro e l’aspettativa di vita è dieci anni inferiore. Allora perché dovremmo diventare come l’Ungheria, perché ha deciso questo la Meloni, che aveva anche detto che avrebbe tolto le accise? Dobbiamo reagire cercando di portare i fondi europei in Italia. E per questo apriremo la sede della provincia di Varese a Bruxelles”, ha aggiunto tra gli applausi.

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