l’ex presidente di Atap e Sti dovrà rispondere di appropriazione indebita e abuso d’ufficio – .

l’ex presidente di Atap e Sti dovrà rispondere di appropriazione indebita e abuso d’ufficio – .
l’ex presidente di Atap e Sti dovrà rispondere di appropriazione indebita e abuso d’ufficio – .

PORDENONE – Mauro Vagaggini andrà a processo: i giudici del tribunale collegiale di Pordenone decideranno se l’ ipotesi di accusa di peculato e abuso di atti d’ufficio, mosse dal pm Carmelo Barbaro, siano vere o no. Ieri infatti l’ex presidente ed ex amministratore delegato di Atap e Sti è stato rinviato a giudizio dal gup Milena Granata. «Ci ​​difenderemo davanti al Tribunale – ha detto con tono pacato l’avvocato Giovanni Borgna, che difende il 31enne di Cordeno -, spiegheremo la nostra posizione». L’avvocato aveva chiesto l’archiviazione del procedimento e, non essendo stata accolta la richiesta da parte del gup, il rinvio a giudizio era scontato.

L’INVESTIGAZIONE

Da qui sono scaturite le indagini, le ipotesi di accusa, il sequestro della soffitta, gli interrogatori due denunce presentate dai vertici della società pordenonese tramite gli avvocati Andrea Bellotto e Serena Giliberti (il primo poi costituitosi parte civile per Atap, la seconda per Sti). Una decisione presa dopo che alcuni dipendenti avevano segnalato a Narciso Gaspardo, presidente dell’Atap, alcune incongruenze nella contabilità. Prima di affidarsi alla Procura erano stati effettuati controlli interni sulle segnalazioni dal 2014 al 2017, quando Vagaggini era ai vertici delle società. E proprio alla fine di questi esami di contabilità, un primo avvertimento era stato inviato all’ex presidente Atap con cui sì chiesto un risarcimento entro sette giorni, 119mila 730 euro che sarebbero stati spesi per soggiorni, pasti, associazioni sportive (riconducibili anche all’attività rallistica che Vagaggini praticava), nonché spese personali ritenute ingiustificate. Per quanto riguarda Sti spa, gli anni presi in esame sono stati nove, dal 2010 al 2019, per i rimborsi spese. Al termine di questi calcoli, a Vagaggini è stata inviata una fattura per 114mila 947 eurosomma che anche in questo caso sarebbe stata spesa per l’acquisto di beni, soggiorni, telepass e rimborsi a cui l’ex presidente non aveva diritto. Molte di queste voci furono però giustificate nel corso delle indagini dallo stesso Vagaggini.

I RAPPORTI

Nelle denunce presentate alla Procura si leggono, tra l’altro, frasi come «impoverimento e furto di beni immobili», «impiego di dipendenti per la manutenzione delle autovetture personali» di Vagaggini o come «benefici aziendali contrastanti con quanto è stato deliberato dall’assemblea e previsto dallo statuto”. Completati da elenchi dettagliati correlati con importi e date precise. Accuse che l’ex presidente ha sempre negato.

LE IPOTESI DELL’ACCUSA

La Procura sostiene che Mauro Vagaggini, nella sua qualità di rappresentante del pubblico servizio, si sarebbe appropriato, anche distraendoli, delle somme di denaro che aveva a disposizione per il ruolo ricoperto (molto ridimensionate rispetto a quelle ipotizzate nelle due denunce), utilizzando quindi risorse della società Atap per spese o interventi ingiustificati o con indicazioni generiche. Un lungo elenco di spese che secondo il pm Barbaro sarebbero ingiustificate: per Atap 20mila euro per pasti, 2.848 per soggiorni, 2.289 per acquisto di beni o servizi, 2.372 per l’utilizzo del telepass aziendale. Stesso panorama accusatorio per la Sti spa, di cui Vagaggini era stato presidente e poi amministratore unico: anche in questo caso la Procura lo accusa di spese per servizi di ristorazione per 10mila 990 euro, per soggiorni 243 euro, per acquisto di beni o servizi 21 migliaia di euro, utilizzo telepass aziendale 2mila 823 euro, rimborsi chilometrici 31mila 958 euro.
Il 13 settembre Vagaggini comparirà davanti al Tribunale collegiale di Pordenone per la prima udienza.

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Il Gazzettino

 
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