Catania, nuovo incontro sul futuro di Corso Martiri e San Berillo – .

Settant’anni fa ebbe inizio l’operazione che autorevoli osservatori hanno definito “la più grande speculazione edilizia del dopoguerra in Italia”: la riqualificazione del quartiere San Berillo e più in generale della zona di Corso Martiri. Nel 1956, dopo un’apposita legge regionale che approvò il progetto di “riqualificazione” dell’ISTICA (Istituto Immobiliare Catanese), fu firmata una convenzione con la quale il Comune affidò alla stessa società l’incarico di espropriare, demolire il quartiere esistente e costruire il progetto , assegnando la proprietà delle aree a tempo indeterminato anche in caso di mancata realizzazione delle opere. Fu demolito un intero quartiere storico abitato da circa 30.000 abitanti, buona parte dei quali furono trasferiti nel quartiere periferico di San Leone appositamente creato.

Agli inizi del 1969, quasi allo scadere dei 15 anni assegnati ad ISTICA per la realizzazione, i lavori si fermarono dopo la costruzione di un primo corpo (attorno a Corso Sicilia, Piazza della Repubblica e Piazza Giovanni XXIII), lasciando un ampio vuoto urbano di circa 9 ettari attorno a Corso Martiri della Libertà. Diversi studiosi ed economisti hanno stimato che l’operazione avesse prodotto, fino a quel momento, un profitto privato compreso tra i trenta ei quaranta miliardi di lire. Poco prima, nonostante i pesanti ritardi nella realizzazione, l’ISTICA aveva avviato un contenzioso per presunte inadempienze contrattuali del Comune, riuscendo successivamente ad ottenere un risarcimento di circa 40 miliardi di lire. A seguito di una legge regionale del 1969, nel 1973 venne approvato dalla Regione un piano di completamento delle aree rimaste non edificate.

Negli anni successivi vi furono vari tentativi da parte dell’ISTICA di far approvare progetti speculativi su aree libere. Successivamente il Comune, dopo aver approvato un progetto di sviluppo dell’area (progetto Cucinella), ha firmato nel novembre 2012 una convenzione decennale in cui vincola gli obblighi di entrambe le parti firmatarie (Comune e proprietari privati) per la realizzazione di tale progetto. Tra gli obblighi per i privati ​​c’è la realizzazione e cessione gratuita al Comune di un parcheggio multipiano in piazza della Repubblica con attorno spazi verdi, accanto al palazzo della Banca d’Italia. In prossimità della scadenza decennale di validità della convenzione, nell’ottobre 2022 il Comune si è impegnato a sottoscrivere una convenzione con i privati ​​per estendere la validità della convenzione per ulteriori dieci anni, nonostante non sia stato realizzato quasi nulla di quanto previsto dalla convenzione .

Ma i proprietari privati ​​delle aree, che negli ultimi dieci anni non hanno trovato investitori privati ​​disposti ad acquistare i loro terreni per realizzare le opere previste (un centro commerciale, un albergo, un museo, un teatro e alcune residenze), non non voglio sostenere spese infruttuose. Poi, nel gennaio 2024, hanno comunicato di non essere disponibili a realizzare a loro spese il parcheggio multipiano di piazza della Repubblica. Il Comune non adotta alcuna azione concreta per obbligare i privati ​​a rispettare i propri impegni. Con l’atto di rinnovo della convenzione, infatti, non si limita ad estenderne i termini di validità ma introduce modifiche sostanzialmente volte a rinviare indefinitamente i tempi assegnati per la realizzazione del parcheggio di Piazza della Repubblica, che rappresenta l’impegno più oneroso per privati. Con queste modifiche diventa difficile individuare un termine preciso per l’adempimento degli obblighi dei privati. Lo stallo rischia ancora una volta di protrarsi all’infinito.

Cosa intende fare l’amministrazione comunale per far valere gli interessi della città e garantire che i privati ​​adempiano agli obblighi derivanti dalla convenzione siglata nel 2012? Possiamo sperare che finisca l’atteggiamento di condiscendenza e di subordinazione agli interessi privati ​​che dura da settant’anni? Possiamo sperare nell’avvio di un concreto processo di riqualificazione dell’area?

Per approfondire il tema e cercare risposte a queste domande, l’associazione Volerelaluna organizza un incontro pubblico nell’aula della Cgil, in via Crociferi 40, il 28 maggio, a partire dalle 17.30.

 
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