Bari, «No alla multiproprietà». Dal “San Nicola” la protesta dei tifosi si sposta in piazza – .

Bari, «No alla multiproprietà». Dal “San Nicola” la protesta dei tifosi si sposta in piazza – .
Bari, «No alla multiproprietà». Dal “San Nicola” la protesta dei tifosi si sposta in piazza – .

Dal “petalo” centrale di “San Nicola” alle strade, scatta il tempo della mobilitazione. Come annunciato nei giorni scorsi, attraverso un comunicato diffuso dalla dirigenza della Curva Nord, questo pomeriggio, alle 17, i tifosi del Bari scenderanno in piazza per dire “No alla multiproprietà”. Lo slogan scelto per la protesta è lo stesso utilizzato nelle partite di casa e in trasferta dei biancorossi, nel contesto della dura protesta portata avanti contro la famiglia De Laurentiis nello scorso campionato.

Appuntamento al Chiringuito

Il raduno dei biancorossi (sono attese migliaia di persone) è stato fissato nei pressi del molo San Nicola. Da lì partirà un “rumoroso” e colorato corteo, che attraverserà il lungomare, poi Corso Vittorio Emanuele, fino al Palazzo di Città, meta scelta in modo simbolico per sensibilizzare le massime autorità istituzionali sul presente e futuro della la società calcistica pugliese. All’evento è stato invitato il sindaco Antonio Decaro, che però sarà assente per impegni istituzionali. Il presidente dell’Anci è a Roma, ospite del capo dello Stato, Sergio Mattarella, nei giardini del Quirinale, nell’ambito degli eventi organizzati per la Festa della Repubblica, in programma domani.

La posizione della Curva Nord

Il manifesto di protesta, spiegano gli organizzatori, è espressione di tutta la dirigenza della Curva, quindi dei diversi gruppi che animano la tifoseria Nord. “Il nostro obiettivo è indurre la famiglia De Laurentiis a fare le valigie”, ha detto Lorenzo, leader dello storico gruppo Bulldog. «La nostra posizione – prosegue – deriva dal fatto che al momento non abbiamo alternative, visto che dobbiamo affrontare la questione della multiproprietà. Se guardiamo al presente e all’immediato futuro non possiamo fare a meno di invitare i De Laurentii ad andarsene. Il livello della protesta? È anche l’effetto delle dichiarazioni del titolare del Napoli Aurelio”, giudicate “diretta conseguenza dei vincoli di multiproprietà”.

La posizione, però, non sembra essere di chiusura totale: «Se la multiproprietà fosse regolamentata e adattata alle nostre esigenze, offrendo quindi al Bari la possibilità di essere promosso in Serie A anche sotto la gestione Filmauro, il discorso potrebbe esserci. Per noi questo è l’obiettivo. Se due squadre della stessa proprietà potessero giocare nella stessa categoria, che per noi è la Serie A, sarebbe un successo; in questo modo si aprirebbero scenari diversi, perché finiremmo per rappresentare la “squadra B”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Gianni, tra i leader dei Followers: «La manifestazione è nata dall’idea che non siamo d’accordo con la multiproprietà così come è concepita oggi. Non contestiamo in particolare la famiglia De Laurentiis. Contestiamo l’istituto della multiproprietà. Se dovessimo arrivare a una regola che separi la gestione del padre (Aurelio, Napoli, ndr) da quella del figlio (Luigi, Bari, ndr) andrebbe bene anche. Noi vogliamo solo il bene del Bari”. Anche per l’esponente del Follows l’aspra protesta inscenata contro la famiglia di imprenditori romani è il risultato delle ultime due uscite pubbliche del presidente del Napoli. La prima a febbraio, la seconda, in ordine cronologico, al Senato, alla vigilia del ritorno dei playout contro la Ternana. «La nostra durezza è una conseguenza delle dichiarazioni che hanno fatto passare il Bari come “la seconda squadra del Napoli, o come il suo vivaio”. In questo modo il messaggio trasmesso è che non c’è un reale interesse verso la nostra squadra”.

Gli appelli degli ultras

Il primo, accorato, riguarda il comportamento da tenere oggi in piazza: «Vogliamo che ci sia grande partecipazione, ma tutto deve svolgersi nel rispetto delle regole. Durante il corteo non devono esserci atti vandalici o bombe carta e al termine della manifestazione la città dovrà essere lasciata pulita”. Il secondo monito riguarda invece il futuro del Bari, proprio mentre i vertici si preparano a prendere decisioni sulla gestione tecnica del Club: «Bisogna creare entusiasmo e unità tra tutte le componenti, compresa quella dei giornalisti. Da questo punto di vista sarebbe utile migliorare la comunicazione, così come potrebbe essere utile nella gestione dell’azienda il supporto di una figura intermedia tra presidente e amministratore, come ad esempio un direttore generale”.

 
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