Attacca i genitori dell’ex e finisce con loro al pronto soccorso – .

Attacca i genitori dell’ex e finisce con loro al pronto soccorso – .
Attacca i genitori dell’ex e finisce con loro al pronto soccorso – .

Viterbo – Polizia – Denunciato 33enne – Ha ricevuto anche una diffida dal questore


Viterbo – La Questura

Fabio Zampaglione

Viterbo – Attacca i genitori della sua ex e li fa finire al pronto soccorso, ha riferito un trentatreenne di Viterbo. Ha ricevuto anche un avvertimento dal questore di polizia.

“Nell’ambito della costante attività preventiva svolta dalla Polizia di Stato per contrastare il fenomeno dei comportamenti violenti, il questore di Viterbo, a seguito di un’approfondita indagine svolta dal reparto anticrimine di polizia, ha adottato il provvedimento di diffida contro un trentatreenne viterbese” si legge nella nota della Questura.

“L’uomo – continua la nota – era recentemente diventato protagonista di frequenti atteggiamenti prevaricanti ed oppressivi nonché vere e proprie violenze nei confronti dell’ex, reiterati con crescente gravità, tanto da costringere la donna a sporgere denuncia a seguito del quale è stato rilasciato in stato di libertà per abusi in famiglia e sottoposto alla misura cautelare del nessun approccio ai luoghi frequentati dalla persona offesa e dai suoi familiari.

Nei giorni scorsi, tuttavia, l’uomo ha aggredito entrambi i genitori dell’ex, costretti a ricoverarsi al pronto soccorso dell’ospedale di Viterbo, dove sono stati giudicati guaribili, rispettivamente, con una prognosi di sette e tre giorni” .

Alla luce di quanto sopra, l’uomo è stato denunciato dalla squadra mobile intervenuta sull’incidente e, considerata l’urgenza volta a far cessare immediatamente il comportamento violento, gli uomini della Polizia di Stato della divisione anticrimine lo hanno sottoposto alla misura di prevenzione dell’avvertimento.

“In virtù delle recenti modifiche apportate alla normativa vigente – spiega la Questura -, se la persona avvisata reciterà la condotta si potrà procedere anche d’ufficio a denuncia all’autorità giudiziaria, anche se la persona offesa è diverso da quello per la cui tutela il provvedimento è stato adottato.

L’interessato non potrà chiedere la revoca dell’ammonizione prima che siano trascorsi tre anni dalla sua emissione senza ulteriori ricadute ed aver dimostrato di aver preso parte a specifici corsi riabilitativi tenuti da associazioni con le quali la Questura ha stipulato un protocollo operativo chiamato Zeus, che prevede percorsi di riflessione sulle condotte moleste, come il controllo e la gestione della rabbia”.


Presunzione di innocenza

Nell’ordinamento penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana secondo cui una persona “non è considerata colpevole finché non viene condannata in via definitiva”.

1 giugno 2024

 
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