Strade killer a Napoli, c’è scontro in commissione sul caso rallentatore: “Basta attese, fatelo adesso”

Strade killer a Napoli, c’è scontro in commissione sul caso rallentatore: “Basta attese, fatelo adesso”
Strade killer a Napoli, c’è scontro in commissione sul caso rallentatore: “Basta attese, fatelo adesso”

La battaglia contro il pirati della strada diventa motivo di tensione in consiglio comunale. La burocrazia connessa all’installazione dei passaggi pedonali rialzati rappresenta un ostacolo nella battaglia per la sicurezza dei pedoni: tempi lunghissimi, decisioni non facilmente comprensibili, lavori che inspiegabilmente non partono. Il presidente della Commissione Mobilità, Nino Simeonedopo aver segnalato decine di situazioni pericolose, ha scritto direttamente a sindaco Manfredi e la lettera si conclude con un accorato appello “Vi chiedo di agire in prima persona su questa situazione, perché gli incidenti che coinvolgono i pedoni stanno aumentando in modo esponenziale e non possiamo più tollerarlo”.

Gli incidenti stradali mietono troppe vittime in città. Undici dall’inizio dell’anno, quattro solo nel mese di maggio, due dei quali sono stati colpiti e uccisi mentre attraversavano la strada. L’urgente necessità di rallentatori è sotto gli occhi di tutti, perché situazioni pericolose si verificano ogni giorno. L’ultima ieri poco prima dell’alba quando un’auto che procedeva ad alta velocità ha perso il controllo in strada Cavalleggeri d’Aostasi è schiantato contro due auto parcheggiate e poi ha sbandato, terminando la gara con le ruote per aria.

L’autista, miracolosamente, è uscito illeso dall’abitacolo. L’ora in cui è avvenuto l’incidente, le quattro del mattino, impediva che vi fossero coinvolte altre persone. Ma basta guardare le immagini dell’auto recuperata dai vigili del fuoco per comprendere la drammaticità dell’incidente. «Ebbene, basta guardare quelle immagini per chiedersi cosa si aspetta di intervenire con i dossi», Nino Simeone non smette di sventolare la bandiera della sua battaglia perché non accetta che i rischi restino così alti.

Nella lettera al sindaco, dopo aver ricordato le decine di situazioni pericolose denunciate, per le quali nessuno si è attivato, Simeone spiega di aver ricevuto risposte assurde alle sue richieste: «Purtroppo devo constatare, mio ​​malgrado, che queste richieste, motivate e suffragata da elementi oggettivi, continuo a ricevere la stessa risposta verbale da parte dei dirigenti comunali competenti e cioè che la decisione sull’installazione di tali dossi sarebbe rimessa alle valutazioni dell’Amministrazione Comunale Prefettura è nato a Tavolo di sicurezza, secondo un criterio che mi fa rabbrividire: questi rallentatori verrebbero installati solo sulla base di una formula che considera il numero di incidenti che si verificano su quella specifica strada cittadina e il conseguente tasso di mortalità. Follia! Una simile procedura non può esistere e comunque credo che non sia possibile accettare una simile condizione, perché una buona Amministrazione non può aspettare che si verifichino questi eventi drammatici per intervenire, ma deve prevenirli”.

Simeone è determinato ad andare a fondo della questione. Spiega di aver accertato che le scelte non dipendono direttamente dalla Prefettura e che basterebbe un semplice (e rapido) tavolo di discussione per preparare la realizzazione dei passaggi pedonali rialzati.

Infatti, anche dopo aver superato ogni ostacolo burocratico, la costruzione materiale delle strisce sopraelevate procede con pachidermica lentezza, nonostante il costo irrisorio dell’operazione: un passaggio sopraelevato costa 5.800 euro, briciole per il bilancio comunale. Nel mese di marzo il Comune ha avviato le procedure per sei attraversamenti speciali su tre strade della città, Corso Vittorio Emanuele, Via Terracina E Via Leonardi Cattolica: attualmente nessuno di questi valichi è stato costruito. Dovrebbe pensarci l’Anm, che ha l’incarico definitivo ormai da più di un mese ma per ora ha posizionato solo alcuni cartelli verticali con cartelli che avvisano gli automobilisti dei dossi che, però, ancora non ci sono.

All’inizio di maggio l’investimento fatale dell’azienda fece scalpore Sara Romano, 21 anni avvenuta a venti metri dal luogo dove avrebbe dovuto già essere realizzato il passaggio pedonale rialzato. Se ci fosse stato, il Suv che l’ha investita e uccisa avrebbe dovuto rallentare e oggi Sara probabilmente sarebbe ancora con la sua famiglia e i suoi amici.

Per aggirare la lentezza della burocrazia, i singoli comuni stanno cercando di organizzarsi in modo alternativo. Due giorni fa il decimo comune che si occupa di Bagnoli e Fuorigrotta, ha predisposto un intervento di limitazione della velocità creando piccoli dossi sulla strada. Non sono le strisce in rilievo, ma potrebbero comunque ottenere un buon risultato per quanto riguarda la moderazione della velocità. Verranno allestite undici diverse elevazioni, suddivise tra via Cupa Terracina, via Metastasio E via Canzanella Vecchia, tutte strade estremamente vivaci sulle quali transitano numerosi pedoni. È un modo per provare a salvare qualche vita in attesa delle decisioni dell’amministrazione centrale: “Le decisioni che arriveranno presto – tuona Simeone – saranno il mio impegno quotidiano e non mi arrenderò finché non arriveranno i risultati”.

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La mattina

 
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