Il contesto Spalletti ha scritto sulla lavagna i sei comandamenti per l’Italia – .

Il contesto Spalletti ha scritto sulla lavagna i sei comandamenti per l’Italia – .
Il contesto Spalletti ha scritto sulla lavagna i sei comandamenti per l’Italia – .

INVIATO A FIRENZEQuesti i comandamenti di Spalletti. Ecco come dovrà giocare l’Italia, i principi guida del calcio moderno a cui ispirarsi durante l’Europeo. L’allenatore li ha appuntati, anzi li ha scritti, sul tabellone. Li ripete come un mantra, sono concetti di cui parla da mesi e fanno parte del suo modo di parlare delle partite, degli allenamenti, di cosa vorrebbe vedere in campo. Sta cercando di entrare nella mente degli azzurri. La Nazionale dovrà cercare di restare fedele a quei principi, messi nero su bianco e scoperti per caso, entrando ieri nell’Aula Magna per la conferenza Calafiori. La riunione tattica svoltasi prima dell’ora di pranzo con la squadra si è concentrata su come tenere il campo e interpretare i momenti della partita. Il glossario di Lucio si è aperto davanti ai nostri occhi, diventando documento. La tabella con le sue leggi del coaching, divisa in sei capitoli. «I nostri comandamenti». Le cose che fanno la differenza nel calcio moderno. Eccoli, provano a spiegarli.

1) La pressione continua

È l’impronta di Spalletti da quando guidava e dirigeva la Nazionale. Ripresa “alta” della palla. Andare avanti con coraggio. La pressione continua è il primo punto del suo piano di gioco. Ha un valore affettivo. Premere significa anche “togli la fiducia“agli avversari. Ha un viso audace e audace.

2) Controllo del gioco

Il gioco può e deve essere indirizzato attraverso “gestione della palla”. Fisicità e corporatura servono per attaccare gli avversari e recuperare palla, ma tecnica, precisione e buon fraseggio garantiscono il controllo del gioco.

3) Legato

Distanze di squadra, corti, ravvicinati. Spalletti raccomanda agli Azzurri di restare uniti tra i reparti. L’Italia, nel girone di qualificazione, tendeva a “stirata” sul campo. Un aspetto da migliorare all’Europeo, fondamentale per l’equilibrio tattico. Le distanze ti aiutano a recuperare palla, ad assorbirla meglio e a non esporti in campo aperto a ripartenze.

4) Forte reaggressione

Gli Azzurri, avendo perso palla, dovranno provarci riconquistarlo velocemente. La ferocia, la voglia di attaccare e pressare hanno un significato emotivo e prevalente. La densità e le brevi distanze aiutano.

5) Ricomposizione

«Torna a casa», scrive Spalletti. E’ la fase successiva. Se perdi la palla e non sei in grado di riattaccare e riconquistarla velocemente, devi ritornare. Tornare a casa significa ricomporre la squadra, riconquistare posizionicoprire gli spazi, organizzando la fase difensiva e riorganizzandosi dietro la linea di attesa.

6) Ordine, studio e preparazione

È l’ultimo punto e riconduce al primo della catena dei comandamenti. Quando ci saremo riorganizzati e la squadra avrà ritrovato il suo assetto tattico, torneremo a pressare. Lucio, un martello, ha chiesto agli Azzurri di iniziare a intravedere qualcosa di buono in questa direzione domani al Dall’Ara di Bologna. La Turchia è subito un buon banco di prova in vista del Dortmund.

 
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