Lombardia, Gestione del verde: “Prodotti per pulizie e filiali da valorizzare”

Lombardia, Gestione del verde: “Prodotti per pulizie e filiali da valorizzare”
Lombardia, Gestione del verde: “Prodotti per pulizie e filiali da valorizzare”
Dopo averne ottenuto la conferma, con lettera del 15 aprile firmata dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Picchetto Fratinche i sfalci e le potature possono essere considerati non rifiuti o sottoprodotti se derivanti dall’attività agricola, la Coldiretti ha accolto con favore l’impegno del ministro ad estendere l’ambito di applicazione della categoria dei sottoprodotti anche ai sfalci e alle potature derivanti da attività di manutenzione di beni pubblici e aree verdi private delle imprese artigiane.

In pratica, indipendentemente dal fatto che provengano da attività del verde pubblico o privato e che siano prodotti da un’azienda agricola o da un’impresa artigiana, i materiali residui derivanti dalle attività di cura del verde urbano, come sfalci e potature di siepi e alberi, possono essere considerati sottoprodotti e, come tali, riutilizzati per valorizzare le stesse aree verdi, per normali pratiche agricole come la fertilizzazione del terreno, per la produzione di biogas/biometano o per lo sviluppo di filiere innovative legate alla valorizzazione della materia vegetale, come quello del riutilizzo del legno urbano.

Sono queste le indicazioni contenute nel documento emesso dalla Giunta della Regione Lombardia, che accogliendo le istanze della Coldiretti, mette ordine nelle interpretazioni che si sono susseguite negli ultimi mesi dalle quali potrebbe emergere che i residui delle attività di manutenzione del verde urbano erano sempre e in ogni caso “rifiuti” da smaltire, con i conseguenti costi economici e ambientali.

Indicazioni chiare per amministrazioni e imprese. Le amministrazioni territoriali e gli organi preposti al controllo hanno ormai indicazioni chiare e inequivocabili e le aziende possono lavorare senza il timore di incorrere in pesanti sanzioni legate a interpretazioni soggettive o errate. Un atteggiamento che fa bene anche all’ambiente perché si evita la produzione di rifiuti, crea opportunità per la valorizzazione di una risorsa utilizzabile attraverso diverse attività e filiere, nell’ottica di una vera e concreta economia circolare e di un’economia di qualità miglioramento delle aree verdi.

Il lavoro di coordinamento era stato interrotto, purtroppo, da un parere del 26 aprile scorso della Direzione Generale per l’Ambiente della Commissione Europea che aveva dichiarato, senza fornire alcuna motivazione, che gli sfalci e le potature per la manutenzione del verde devono sempre essere considerati rifiuti. Il merito va quindi alla Regione Lombardia per aver accolto tempestivamente le richieste della Coldiretti, garantendo la possibilità di riutilizzare sfalci e potature come sottoprodotti anche quando generati dalle attività di manutenzione del verde pubblico e privato da parte di imprenditori non agricoli.

Si è evitato anche un salasso per le amministrazioni comunali con il rischio di bloccare le attività di manutenzione del territorio. Secondo uno studio Coldiretti-Assofloro, infatti, con un costo per lo smaltimento presso i centri autorizzati che, a seconda delle diverse zone d’Italia, varia dai 30-35 euro/t per i materiali legnosi ai 60-120 euro/t per l’erba e filiali e un aumento complessivo del 20-25% dei costi dei lavori, si sarebbero generati oneri insostenibili, i contratti di manutenzione sarebbero stati bloccati per contenziosi con le imprese per extracosti su opere già in corso e gli interventi di cura del verde avrebbero ridotte, che necessitano di specializzazione e di manodopera qualificata per generare benefici per l’ambiente, la tutela del territorio e del paesaggio.

 
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