Campo largo a Cesena. Voto sconosciuto – .

Campo largo a Cesena. Voto sconosciuto – .
Campo largo a Cesena. Voto sconosciuto – .

Il rosso predomina, il verde resiste, il blu avanza. Ma non mancano altre sfumature di tavolozza politica nello scenario elettorale di Cesena. Le elezioni del 2019 hanno rotto lo schema del bipartitismo, con l’irruzione di liste civiche forti e combattive. Quest’anno lo schema potrebbe ripetersi e aprire anche nuovi scenari, se il centrosinistra non dovesse confermare la propria supremazia al primo turno. Nel capoluogo della provincia di Forlì-Cesena, il sindaco uscente Enzo Lattuca (avvocato ed ex baby deputato del Pd della stirpe di Bersani) guida un centrosinistra ad ampissimo respiro tra liste civiche, sinistra ambientalista, il glorioso PRI che in Romagna mantiene una solida base popolare e anche il Movimento 5 Stelle. Che si è alleato all’ultimo minuto con il Pd, spodestando l’intero gruppo dirigente che nella precedente legislatura era orgogliosamente all’opposizione. Sulla carta un’Armata Invincibile che gode del favore del pronostico.

Ma il centrodestra – giunto al ballottaggio per la prima volta nel 2019 – ci crede ancora. Il mantra resta quello dell’alternativa al potere del Pd. Cinque anni fa guidava l’onda lunga leghista, oggi seguiamo la scia di Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia (23,5% alle elezioni del ’22) ha nominato il candidato sindaco Marco Casali (manager di un’associazione economica e ex consigliere comunale di Forza Italia, ora FdI), sostenuto da Lega, Forza Italia e educazione civica di centrodestra. Colmare il divario con il centrosinistra non è cosa da poco. Ma potrebbe essere decisivo un buon risultato della coalizione civica guidata dall’imprenditore Marco Giangrandi, sostenuta da due gruppi già presenti in consiglio comunale: le liste ‘Cambiamo’ e ‘Cesena Sia Noi’. Un’area liberal-democratica che si dice equidistante dai due poli, ma che tuttavia si pone in opposizione all’attuale amministrazione.

A sorpresa, negli ultimi giorni utili per la presentazione di candidature e firme, è apparsa anche la quarta lista ‘Per la pace e il bene comune – Cesena viva e unita’ con il candidato sindaco Paolo Sensini, promotore di ‘Giornata senza paura’ durante la pandemia. Un’area che rimanda alla galassia ‘no vax’ ma che sposa anche l’opposizione all’invio di armi all’Ucraina.

I temi della ricostruzione dopo l’alluvione, della mancanza di alloggi a basso costo, del traffico e, soprattutto, della sicurezza, sono al centro del dibattito elettorale che, però, finora non si è particolarmente acceso. I ripetuti confronti tra i quattro candidati sembrano più scontri di temperamenti che analisi di soluzioni, con tanto di claque contrapposte. Le posizioni sembrano consolidate, la campagna porta a porta per convincere l’ultimo elettore sembra un lontano ricordo. Anche i collegi elettorali restano in gran parte vuoti.

 
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