“A Civitavecchia il turismo crocieristico non incide sul terziario” • Terzo Binario News – .

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L’analisi di Tullio Nunzi: “Confcommercio Roma ha dato un campanello d’allarme alla politica, facendo luce sui numeri e sull’importanza di questo settore primario”

“Grazie all’indagine presentata da Confcommercio Roma, l’attenzione e l’attualità sono state riportate su un settore da sempre considerato Cenerentola, secondario, da gran parte della politica.

Perché è noto da decenni che l’80% delle imprese di Civitavecchia appartenevano al settore terziario e che circa l’80% degli occupati in città appartenevano a questo settore.

Che il turismo crocieristico è stato fondamentale per l’economia e lo sviluppo del settore portuale, marittimo, portuale e dei trasporti e che ha lasciato in questa città circa 80 milioni l’anno, ma ha avuto un impatto limitato sul settore terziario, tranne in alcuni settori; è bastato vedere la crescita esponenziale di parcheggi, B&B e ristoranti.

Per far sì che avesse un impatto sull’economia terziaria forse si sarebbe dovuto pensare, per decenni, a percorsi di shopping, a itinerari turistico-culturali, a forme di promozione della città, del territorio in relazione al turismo crocieristico tali da rendere la crociera economica il passeggero va dal turista strutturale.

Ora ci stupiamo se il segno nel rapporto tra nascite e morti di imprese sia negativo.

Ma da decenni si sottovaluta la desertificazione dei negozi, o meglio di quel “microcapitalismo cellulare”, che a Civitavecchia è decisivo da decenni per il Pil e l’economia.

Settore terziario, piccole imprese massacrate dal commercio online, dai media e dalla grande distribuzione ma che hanno contribuito a dare vita e identità a un centro storico su cui sarà necessario e obbligatorio intervenire.

Un porto diviso dalla città, una città con un porto che vede arrivare tre milioni di persone e una città rimasta uguale dal punto di vista urbanistico.

Qui Confcommercio Roma ha dato un campanello d’allarme alla politica, ha acceso i riflettori sui numeri e sull’importanza di questo settore primario.

Come avviene da anni, però, le luci si spengono dopo le elezioni e il “microcapitalismo cellulare” torna ad essere una bottega, un settore economico accessorio, in alcuni casi tollerato, in altri semplicemente considerato evasore fiscale.

Possiamo sperare in un impegno serio, in un progetto vero, nella consapevolezza dei numeri di questo settore e negli interventi conseguenti, in particolare ricordando al futuro sindaco che i tempi degli affari sono diversi da quelli della politica: e gli affari, come dimostra l’inchiesta da Confcommercio, chiude le serrande”.

Tullio Nunzi

Pubblicato martedì 4 giugno 2024, ore 06:53:00 © TUTTI I DIRITTI RISERVATI

 
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