scontro sulla privatizzazione – .

scontro sulla privatizzazione – .
scontro sulla privatizzazione – .

28 giugno 2024, 19:29

4 minuti di lettura

PALERMO – Da una parte c’è chi spinge per le privatizzazioni, dall’altra chi vuole temporeggiare. Aria di tempesta soffia nella zona di Punta Raisi, dove è in corso un braccio di ferro sul futuro di Gesapla società di gestione dell’aeroporto Falcone-Borsellino, a pochi chilometri da Palermo.

Un’azienda quasi interamente pubblica che genera profitti e numeri record di passeggeri e su cui si concentra l’attenzione politica. Lunedì scorso, un po’ a sorpresa, sono arrivate le dimissioni dalla carica di amministratore delegato di Vito Riggioex presidente dell’Enac e da sempre sostenitore dell’ingresso dei privati, ritenuto vicino a Renato Schifani.

Gesap resta senza amministratore delegato

Una mossa che ha portato alla luce tensioni che da tempo covavano sotto i radar e che ha costretto i protagonisti a premere sull’acceleratore. La novità è che, al momento, Gesap non ha nominato un successore: il consiglio di amministrazione, riunitosi oggi, ha deciso di accogliere le dimissioni (dopo aver tentato di farle ritirare) prendendo tempo e adottando una gestione più collegiale tra i consiglieri e il direttore generale. La palla ora passa all’assemblea degli azionisti, che si riunirà l’11 luglio..

Assemblea il cui dominus è Roberto Lagalla, nella doppia veste di sindaco di Palermo e sindaco metropolitano: Comune e Provincia, da sole, detengono oltre il 70% delle quote, seguita dalla Camera di Commercio mentre la Regione non ha quote.

“Abbiamo provato, ancora una volta, a chiedere al professor Riggio di non lasciare l’incarico di amministratore delegato – afferma il presidente di Gesap Salvatore Burrafato – purtroppo non ci siamo riusciti. Il professore resterà comunque nel consiglio e potrà dare un prezioso contributo all’azienda. La soluzione che abbiamo implementato servirà a garantire la piena operatività dell’aeroporto, puntando sull’esperienza del direttore generale, che in questo particolare momento potrà aiutarci a traghettare l’azienda verso i prossimi obiettivi di efficienza”.

Il duello sulla proprietà privata

Non è un mistero che l’ex rettore non abbia fretta di privatizzare la Gesapposizione su cui è d’accordo con Fratelli d’Italia che è il presidente della società, Salvatore Burrafato. Uno stop che avrebbe spinto Riggio a fare un passo indietro: “Se si vuole continuare a gestire l’ordinaria amministrazione non c’è bisogno di un ex presidente dell’Aviazione civile – ha detto l’ex amministratore delegato – se invece i soci vogliono finalmente imboccare la strada della privatizzazione la mia presenza avrebbe comunque senso. Ma se la Camera di commercio ha già espresso il suo parere, dal Comune non è arrivata nessuna decisione”.

A sostenere la vendita da quasi due anni c’è il Presidente della Regione Renato Schifani a cui si è unito anche Totò Cuffaro che ha chiesto a Riggio di ritirare le sue dimissioni. “Sarebbe opportuno che gli organi competenti accelerassero il processo di privatizzazione – ha detto il leader della nuova Dc -. I tempi sono cambiati ed è aumentata la necessità di potenziare le infrastrutture aeroportuali per renderle più competitive”.

Chi ha le carte in regola

Il punto è che Riggio si è dimesso dalla carica di amministratore delegato ma non dal consiglio di amministrazione, creando una situazione di stallo. Lo statuto prevede requisiti molto rigorosi per ricoprire il ruolo di amministratore delegato e, secondo alcune indiscrezioni, ne sarebbero proprietari solo Riggio, il presidente della Camera di Commercio Alessandro Albanese e Giovanni Maniscalco, ritenuto vicino al sindaco.

Lagalla potrebbe puntare su quest’ultimo ma dovrebbe vedersela con Forza Italia che reclama il posto; circolano diversi nomi tra cui quello del presidente di Amat Giuseppe Mistrettagià amministratore delegato della Gesap in passato, soprattutto dopo la sentenza che ha dichiarato incostituzionale il cosiddetto “cooling period” che prevedeva una pausa tra un incarico e l’altro.

Il pasticcio di Gh

Una partita che è strettamente legata a quella di Gh Palermo, società controllata dalla Gesap che si occupa di “servizi a terra”: il presidente uscente è l’orlandiano Fabio Giambrone che già due mesi fa, dopo aver chiuso il bilancio (fruttuoso per sei anni), ha fatto le valigie. La sostituzione è stata rinviata proprio a causa del mancato accordo sul nuovo nome del presidente: Riggio aspirerebbe all’incarico che Lagalla, però, ha già assicurato a Davide Faraone per l’imprenditore Giuseppe BiundoChiuso il capitolo europeo, l’ex rettore sarebbe pronto a rompere il ghiaccio con un appuntamento che potrebbe arrivare nei prossimi giorni.

pubblicato su

28 giugno 2024, 19:29

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Cagliari, criminologa presa di mira dagli stalker – .
NEXT Team Altamura, a Moussa Manè del Bari piace la corsia destra: la situazione – .