Abbattuto nell’androne di casa, la traccia della vecchia lite – .

Sono gravi ma stazionarie le condizioni del 27enne di Latina, MDM, ucciso sabato notte nell’androne della sua abitazione in viale Nervi a Latina. I due proiettili sparati dall’aggressore lo hanno colpito alla natica mentre correva su per le scale del palazzo in cerca di fuga.

Il giovane, ricoverato al Goretti dove è stato operato d’urgenza poche ore dopo essere arrivato in ospedale in codice rosso, è stato interrogato dagli investigatori della Squadra Mobile che indagano sul caso. Gli agenti, guidati dal vice questore Mattia Falso, stanno cercando di risalire all’autore dell’agguato e agli eventuali mandanti.

La Procura ha aperto un’indagine. il fascicolo è stato affidato al sostituto procuratore Marco Giancristofaro. Il reato ipotizzato è tentato omicidio.

COSA È SAPUTO

La vittima ha detto agli agenti di non aver visto il volto dell’aggressore. Il suo viso era coperto da uno scaldacollo tirato fino agli occhi e indossava un berretto abbassato fino alle sopracciglia. Per il resto era vestito in modo anonimo, scuro: una giacca e un paio di pantaloni. Sicuramente era molto giovane e poi era magro. “Sottile”, ha detto la vittima. Insomma, pochi elementi che non bastano a dare un nome all’assassino. Da quanto abbiamo appreso non è un professionista, nel senso che l’altra notte si è comportato con tale incertezza da dare tempo alla vittima di scappare.

Difficile dire al momento se volesse ucciderlo o semplicemente inginocchiarlo. Certamente la ricostruzione effettuata dalla scientifica suggerisce la prima ipotesi: le scale dell’edificio sono piccole e strette e i colpi sono stati sparati dal basso verso l’alto a poco più di un metro di distanza con bersaglio in movimento: vivere o morire in un ambiente così la situazione è questione di centimetri.

QUELLO CHE NON SAI

Non è ancora chiaro se l’aggressore sia stato aiutato da qualcuno. Gli inquirenti sospettano che sia arrivato in macchina da viale Nervi e che qualcuno lo stesse aspettando, o magari abbia fatto il giro dell’isolato per poi andarlo a prendere in viale Nervi. In quel tratto gli edifici sono infatti costruiti su pilotas e sono raggiungibili da entrambe le strade. Per questo motivo gli investigatori hanno acquisito le immagini di diverse telecamere di sorveglianza della zona. Quelli del supermercato Md, ma anche di una palestra e di alcuni condomini. Al momento non è noto se siano emersi elementi utili.

LE IPOTESI SUL MOVIMENTO

Perché hanno sparato al 27enne? Scoprirlo potrebbe portare al nome o ai nomi degli aggressori. Il giovane non ha precedenti, è un accanito tifoso del calcio latinoamericano e nei suoi confronti era stato emesso un Daspo, scaduto da tempo, che gli impediva di seguire le partite della sua squadra dopo alcuni episodi di intemperanza. Fermare. COSÌ? Gli scavi hanno portato alla luce una vecchia discussione con un giovane pregiudicato che durava da più di un anno e nata per motivi futili. La descrizione dell’aggressore, piccolo e magro, non corrisponde però a quella del contendente, ma questo potrebbe solo significare che bisogna cercare un mandante oltre all’esecutore materiale. La lite sarebbe sfociata in episodi ancora più violenti che avrebbero coinvolto anche altre persone finite in ospedale. Al momento è una delle piste, i prossimi giorni diranno se è quella favorita dagli inquirenti.

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Il Messaggero

 
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