FuoriGenere, aborto farmacologico impossibile al San Salvatore – .

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L’AQUILA – “Lo “strano caso” della scomparsa della RU486” scrive l’associazione FuoriGenere che spiega. “Nel maggio 2023 l’Ospedale San Salvatore dell’Aquila ha avviato il servizio di fornitura di RU486, il farmaco abortivo che, secondo le linee guida dell’OMS, consente l’interruzione volontaria della gravidanza farmacologica fino alla 12a settimana di gravidanza, senza quindi ricorrere all’intervento chirurgico . Purtroppo, però, questo servizio, che è a tutti gli effetti uno studio medico, è stato interrotto nel gennaio 2024, tra l’altro senza alcuna comunicazione ai cittadini, contrariamente a quanto fatto per annunciarne l’attuazione. Perché questa decisione improvvisa?”

«Si tratta di un “caso strano” che, come collettivo transfemminista presente da anni nel territorio aquilano, non possiamo lasciare sotto silenzio. Chiediamo alla direzione dell’ASL e ai preposti di fornire le ragioni che hanno portato all’interruzione del servizio. Nella nostra città, inoltre, nemmeno gli ambulatori (peraltro pochi rispetto a quelli previsti dalla legge 405/75) garantiscono questa pratica medica”.

«La diretta conseguenza di questo diritto negato all’Aquila è che ogni donna o individuo con utero che voglia interrompere la gravidanza deve recarsi ad Avezzano, la sede più vicina per garantire questo servizio. Dirottare un servizio ospedaliero a decine di chilometri dalla propria abitazione significa costringere ogni donna o individuo con utero a viaggiare per sottoporsi ad almeno quattro visite in reparto con un enorme spreco di tempo, risorse e denaro. Vorremmo davvero liberarci dal dubbio di trovarci di fronte all’ennesimo cambio di guardia che strizza l’occhio agli antiabortisti, alla Chiesa e al governo giocando sporco sulla nostra pelle, soprattutto in un momento storico in cui è stato approvato un emendamento che finanzia con fondi pubblici l’ingresso delle associazioni antiaborto nelle cliniche”.

“Chiediamo una risposta chiara ed esaustiva e il ripristino del servizio per tutte le persone che transitano nelle strutture socio-sanitarie. Chiediamo inoltre che queste ultime siano laiche, libere e permettano di scegliere la maternità, la genitorialità, l’aborto o quando avere figli con la contraccezione”.


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Aborto farmacologico Abruzzo l’Aquila


 
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