antidoto alle bugie della Meloni – .

antidoto alle bugie della Meloni – .
antidoto alle bugie della Meloni – .

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle ed ex presidente del Consiglio dei ministri, terrà un punto stampa a Campobasso alle 13.15.
Non è la prima visita in Molise dell’ex premier, che quando era alla guida di Palazzo Chigi rivolse particolare attenzione alla nostra regione, destinandole decine di milioni di euro con il Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis).
Conte, come è noto, è originario di Volturara Appula, centro del foggiano che, in linea d’aria, dista pochi chilometri dal confine con la Puglia.
Presidente Conte, la campagna elettorale volge al termine. A differenza degli altri leader, non si è candidato alle elezioni europee. Pensi ancora che questa scelta sia giusta?
«È una scelta che rivendico con orgoglio perché chi – come fa Giorgia Meloni – si candida e sa già che non andrà a Bruxelles sta ingannando i cittadini e noi non vogliamo fare questo. La politica è una cosa seria, deve servire ad aiutare le persone e non a illuderle.
Chi vota 5 stelle sa bene chi manderà al Parlamento europeo e sono tutti candidati specchianti e validi, come Pasquale Tridico, Mario Furore e Maurizio Sibilio che si presentano qui al Sud”.
Se ne avessi la possibilità, cosa cambieresti dell’Europa attuale?
«Credo sia chiaro a tutti che siamo a un bivio. Gli italiani sono chiamati a scegliere tra chi è capace solo di inviare armi a tempo indeterminato, e ci sta portando verso una nuova guerra mondiale, o chi vuole trattative di pace; tra i nuovi tagli imposti da Bruxelles, e approvati dal governo Meloni, e nuovi investimenti in sanità e ambiente. Avere tanti eurodeputati del Movimento 5 Stelle è l’unica garanzia di poter invertire la rotta su cui ci stanno trascinando. I nostri parlamentari sono gli unici in Europa a votare contro le armi e i tagli che ci riportano a una manovra di lacrime e sangue”.
Guerra: si teme un’escalation? Siete ancora convinti che la pace non richieda il riarmo degli Stati assediati o occupati?
«Ne sono sempre più convinto. Questa linea guerrafondaia non ci porta nulla di buono. Il mercato delle armi è cresciuto grazie all’escalation militare e siamo sempre più vicini alla Terza Guerra Mondiale. L’unica strada che può portare alla pace è quella della diplomazia e dei negoziati”.
Il governo Meloni ha abolito il Reddito di Cittadinanza. Tra le ragioni a sostegno della scelta c’è la difficoltà di reperire manodopera. Il “Reddito” non c’è più ma le aziende vivono le stesse difficoltà.
«La mancanza di manodopera dovuta al reddito di cittadinanza è solo una delle tante bugie dette dal diritto contro i poveri. L’Inps ci dice che negli anni in cui è in vigore la misura i lavoratori stagionali sono quasi raddoppiati. Ma di cosa stiamo parlando? Il mercato del lavoro ha molti altri problemi, a cominciare dai bassi salari e dalle situazioni di grave sfruttamento che questa maggioranza volutamente ignora. La loro furia ideologica ha prodotto solo un numero record di poveri assoluti: 5,7 milioni di persone nel 2023. L’8,2% dei dipendenti versa in uno stato di povertà totale ma Meloni & Co. continuano a opporsi al salario minimo legale. Questo governo non ha fatto nulla nemmeno sulle politiche attive. Nel 2019 abbiamo lanciato un piano straordinario di rafforzamento dei centri per l’impiego: il Molise avrebbe dovuto assumere 75 nuovi lavoratori a tempo indeterminato entro il 2021, ma al 30 settembre 2023, secondo i dati del Ministero del Lavoro, non ne aveva assunto nemmeno uno. Durante la pandemia ogni giorno questi signori chiedevano le dimissioni di qualcuno, ma sono loro che dovrebbero tornare a casa per manifesta incompetenza”.
Un giudizio sul governo in carica?
«La Meloni, nonostante si dica una donna del popolo, fa politica da 30 anni e il popolo lo ha dimenticato. La sanità pubblica non funziona e il suo governo introduce nuovi tagli; i cittadini sono alle prese con mutui raddoppiati e voi preferite salvaguardare le banche alle quali non avete imposto nemmeno 1 euro di tassa sugli extra utili. In Italia abbiamo quasi 4 milioni di lavoratori sottopagati e voi vi siete rifiutati di introdurre il salario minimo che è invece una misura di civiltà perché nessuno dovrebbe guadagnare meno di 9 euro lordi l’ora. Non c’è nulla di nuovo nel modo di governare della Meloni, anzi: sta attuando vecchi modelli che stanno impoverendo ancora una volta il Paese”.
Nel DDL Concorso 2022 è stato raggiunto un buon equilibrio tra le diverse esigenze del mondo balneare. La preoccupazione in questo momento è molta, anche qui in Molise. Come valuta l’operato del governo Meloni su questo tema e quali sono le proposte del Movimento?
«Nel 2022 il Movimento 5 Stelle ha dato impulso alla riforma delle concessioni demaniali contenuta nel Ddl Concorrenza. Poi si è trovato il giusto punto di collasso tra gli interessi delle imprese, dello Stato e dei lavoratori: bandi pubblici a partire dal 2024, con indennità corrisposte a chi subentra e tutele per le cosiddette “imprese familiari”, revisione dei compensi (oggi irrisori) ) e clausole di salvaguardia per i lavoratori stagionali. Quel sistema normativo era stato votato anche da Lega e Forza Italia, che poi si sono ripresi tutto una volta al governo con la Meloni. Oggi il settore è nel caos: il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittimi i rinnovi delle concessioni di migliaia di comuni, gli investimenti sono fermi e all’inizio di giugno alcune attività balneari non sono ancora iniziate. Il governo Meloni non ha ottenuto nulla dall’inconcludente negoziato con l’Ue, e Fratelli d’Italia è arrivato addirittura a sollevare un conflitto di attribuzioni per il Consiglio di Stato. Un fallimento politico a tutto campo: la Meloni, con ripetute prese in giro degli imprenditori, sta portando sull’orlo del precipizio un settore che da sempre è il fiore all’occhiello della nostra offerta turistica”.
Volturara Appula si trova a pochi chilometri dal confine molisano. Fin dalla sua prima visita da presidente del Consiglio ha sempre espresso apprezzamento per il Molise. Ha ricordato anche quando, da giovane studente, attraversava la nostra regione per raggiungere l’Università di Roma. Negli anni alla guida del governo ha avuto una notevole attenzione (vedi Cis) per questa terra. Dal suo punto di vista, cosa manca al Molise per mettersi al passo con le altre regioni?
«Lo dice bene quando ricorda l’attenzione per il Molise e il Sud. Con il CIS creato dal mio governo abbiamo cercato di superare la logica più clientelare regionale per attivare una logica dal basso che coinvolga i sindaci. Il Molise ha un disperato bisogno di una politica di sviluppo che valorizzi le peculiarità dei territori, sia orografici che infrastrutturali.
Serve una politica industriale che sappia sostenere altri asset come il turismo e i servizi e allo stesso tempo adeguare i territori a infrastrutture degne di questo nome.
Intendiamoci: il corridoio stradale che ricollega la costa con l’interno e con Roma resta una priorità ma occorre intanto attrarre investimenti in grado di sostenere, sia temporale che finanziaria, interventi simili”.
A Campobasso il Movimento corre con il Pd, con i Verdi-Sinistra e con i socialisti. Un campo ampio ma non molto ampio.
«Non importa quanto ampio possa essere il campo ma quanto ampia possa essere la condivisione di temi e idee per la città. E come sapete, per il Movimento il programma elettorale resta lo strumento principale per consentire ai cittadini di controllare il funzionamento della politica.
Basta questo per delimitare il campo e le alleanze, un antidoto agli opportunisti dell’ultima ora”.
Libertà di scelta dei territori per le alleanze. A livello centrale, però, crede che i tempi siano maturi per definire un accordo organico che permetta di sconfiggere la destra?
“Ribadisco che il nostro interesse principale è portare soluzioni concrete e realizzabili per migliorare la vita dei cittadini. Gli accordi organici non si stipulano solo per gestire il potere, ma sulla base di temi e obiettivi condivisi su cui lavorare insieme”.

Luca Colella

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