“Coinvolgere il territorio e lavorare sui giovani, questo è il nostro orgoglio” – La Guida – .

“Coinvolgere il territorio e lavorare sui giovani, questo è il nostro orgoglio” – La Guida – .
“Coinvolgere il territorio e lavorare sui giovani, questo è il nostro orgoglio” – La Guida – .

“Agli sponsor non abbiamo chiesto soldi per il bomber ma per i campi da calcio. Il nostro progetto è nato tre anni fa con l’obiettivo di coinvolgere il territorio e avere un forte impatto sociale, in particolare nel settore giovanile: sono onorato del percorso intrapreso finora”.

Mauro Bernardi, presidente del Cuneo 1905 Olmo ha risposto così alle critiche scritte da alcuni tifosi e riprese dai consiglieri comunali di minoranza Giancarlo Boselli e Paolo Armellini martedì 4 giugno nel corso della commissione consiliare richiesta dai due consiglieri indipendenti per parlare del momento e i risultati della società calcistica cittadina.

Un tema insolito per una commissione comunale, visto che l’Olmo Cuneo 1905 è una realtà privata, come hanno sottolineato i dirigenti in apertura dei lavori, ed è collegata al Comune semmai per l’assegnazione dello stadio Paschiero e degli impianti sportivi Piccapietra, e l’andamento della stagione sportiva di una squadra di calcio (conclusasi dopo aver raggiunto i playoff in Eccellenza) non rientra tra le materie di competenza dell’ente pubblico.

Anche per questo i toni sono stati subito accesi, con la presenza in sala di una decina di tifosi e ai tavoli della sala consiliare del presidente del Cuneo, Mauro Bernardi, del vicepresidente Riccardo Andreis, del direttore generale Valter Vercellone e dell’avvocato Nicola Dottore.

Dopo l’introduzione dell’assessore allo Sport, Valter Fantino, Boselli e Armellini hanno illustrato le ragioni della richiesta di convocazione: “C’è legittima preoccupazione per il risultato – ha detto Boselli – perché la squadra rappresenta la città. La lettera dei tifosi denuncia problemi noti e oggettivi. Le condizioni dello stadio sono sotto gli occhi di tutti. Se c’è un problema se ne deve parlare”.

Armellini ha ribadito: “Siamo andati ad ascoltare i tifosi e una società di calcio deve ascoltare i suoi tifosi. I risultati destano preoccupazione, vista la categoria in cui gioca la squadra di una capitale. Tutti dobbiamo gratitudine a questo management per aver rilanciato l’attività dell’azienda, ma la gratitudine non può essere eterna, bisogna avere più ambizione, non accontentarsi”. Armellini ha parlato anche di coinvolgimento di ex giocatori nel club e di ricerca di nuovi sponsor, riportando anche le accuse di alcuni tifosi riguardo l’addio di molti allenatori delle giovanili, accuse poi fortemente smentite dalla società.

Qualche richiesta è arrivata dagli altri consiglieri, ma più in generale c’è stata anche una sorpresa su questo tipo di incontri in sala consiliare: “Ho qualche difficoltà a capire il senso di questo incontro – ha detto Lauria – Come può dire il Comune a Chi deve comprare? un’azienda o no? Parliamo piuttosto degli impianti sportivi affidati alla società, delle cose che il Comune può fare o meno”. Anche Luca Paschiero, tra l’altro ex giocatore del settore giovanile del Cuneo esordito in prima squadra, ha sottolineato: “Non so come ci sia venuta l’idea di convocare la società per discutere l’andamento della Il gruppo”. Posizione ribadita dai banchi di minoranza di Franco Civallero: “Se fossi tra i dirigenti del Cuneo sarei già andato via. Sono stato anche dirigente di una società sportiva e so cosa significa essere attaccato dai tifosi dopo una sconfitta. Ai dirigenti dico solo: non mollate, andate avanti”. Claudio Bongiovanni, anche lui ex biancorosso, ha sottolineato il suo interesse per la situazione del club: “Ho Cuneo nel cuore, ma sicuramente il Comune non può mettere le mani all’interno della società. E’ chiaro che c’è voglia di tornare a certi fasti, spero che la dirigenza possa prendere questa serata come uno stimolo”. L’assessore Andrea Girard ha sottolineato: “È importante considerare il settore giovanile con 450 ragazzi. Dico grazie a chi ha rilevato un’azienda fallita”.

Bernardi: “Il nostro orgoglio è agire sulla comunità e lavorare sui giovani”

In risposta, il presidente Mauro Bernardi ha subito ricordato che il Cuneo calcio è “un’ASD privata, composta da soci privati, senza alcuna partecipazione comunale”.

Ha poi presentato i dati di attività della società, con il bilancio dei primi due anni: “Tutti vogliamo vincere, ma il mondo dello sport costa: o le risorse sono illimitate oppure bisogna fare delle scelte. Abbiamo scelto di costruire un gruppo coeso e sano, che possa crescere passo dopo passo, senza stravolgere il bilancio o mettere a rischio la vita dell’azienda per ricercare il risultato a tutti i costi, come accaduto in passato. Il bilancio è sano, siamo un club in cui lavorano 30-40 allenatori con 450 giovani del settore giovanile. Negli ultimi anni abbiamo investito 414.900 euro negli impianti sportivi comunali di Piccapietra, abbiamo rifatto 3 campi sintetici e abbiamo ricevuto 15.000 euro dal Comune. Parliamo di qualcosa che resta per la comunità. Si tratta di un impatto sociale oppure no? Siamo andati ai playoff per tre anni consecutivi, abbiamo vinto la Coppa Piemonte Under 19 la settimana scorsa e ci siamo aggiudicati il ​​Golden Boy Europeo. È questa la grave situazione in cui si trova la nostra società? Agire sulla comunità e lavorare sui giovani, questo è il nostro vero orgoglio”. Sullo stadio: “Certo che si può migliorare, lo sa bene anche l’assessore Fantino, con cui parliamo spesso, ma vi assicuro che ci sono stadi e impianti sportivi peggiori”.

A Boselli, che ha ribadito come “la bravura di un’azienda si vede anche nella sua capacità di reperire fondi. Se il progetto è credibile attira investitori”, ha risposto Bernardi: “Abbiamo coinvolto 50 sponsor, non conosco altre porte a cui bussare. Non c’è dubbio che l’ambizione sia importante e che si possa sempre fare qualcosa di più. Per puntare alla promozione servono almeno 100mila euro in più in prima squadra: se arriva qualcuno che vuole investire non ho problemi a fare un passo indietro”.

Quanto agli ex giocatori, Valter Vercellone ha spiegato: “Non c’è nessun problema a coinvolgere persone che conosco molto bene. Per allenare con noi però serve la patente e loro al momento non ce l’hanno”.

Gestione Lamanna e fallimento

All’inizio si discuteva anche delle vicende legate alla gestione Lamanna e del successivo fallimento. Il direttore generale Valter Vercellone, storico dirigente del Cuneo calcio, ha ricordato che il Comune avrebbe potuto ricorrere al premio Petrucci “salvando” la squadra matricola del club. Cosa non fatta dall’amministrazione comunale nel 2020, con l’azienda partita da zero per poi arrivare alla fusione con Olmo. “Ho avvisato tutti durante la gestione Lamanna. Il Comune avrebbe potuto mantenere il marchio, ma all’epoca l’amministrazione comunale non ha esercitato il premio Petrucci”.

L’assessore Fantino ha ripercorso le tappe degli ultimi anni e della gestione Lamanna che hanno portato al fallimento: “È triste pensare che persone così possano continuare a lavorare nel mondo del calcio. Non è stato facile per nessuno affrontare la situazione della dirigenza Lamanna e non mi sento proprio di giudicare l’operato della Giunta di cui non facevo parte”.

 
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