Fabio Cavini: “Se il manager è un problema… al diavolo il manager” – Chiara Frontini: “Ce l’abbiamo fatta…”

Ecco chi governa Viterbo… – Viterbo – Il marito della sindaca alla cena dei veleni: “Mi incazzo quando in politica entrano i tecnici. Ho rovesciato una scrivania perché quando sono dentro faccio quello che cazzo voglio. Perché quando cominciano a fare i professori mi fanno incazzare e per questo divento più cattivo”

di Daniele Camilli

Viterbo – “Se il manager è un problema… fanculo il manager”. Fabio Cavini alla cena dei veleni. Parole a cui risponde subito la sindaca Chiara Frontini, una riga più sotto: “Ce l’abbiamo fatta”. Frasi messe nero su bianco nella trascrizione della registrazione fatta dalla Procura di Viterbo della cena in casa Bruzziches del 26 settembre 2023.

I pm Massimiliano Siddi e Chiara Capezzuto hanno chiesto il rinvio a giudizio di Frontini e Cavini con l’accusa di minaccia ad un organo politico concorrente. Dopo la denuncia dell’assessore Marco Bruzziches e le indagini che ne sono seguite. L’udienza davanti al Gup Giacomo Autizi è fissata per il 21 novembre, in via Falcone e Borsellino, Palazzo di Giustizia. I pm avevano chiesto anche il giudizio immediato, che è stato respinto dal gip Rita Cialoni.

A tavola la sera del 26 settembre, insieme a Cavini e Frontini, c’erano anche Bruzziches e la moglie Anna Maria Formini. Nel corso dell’incontro politico Cavini suggerisce a Bruzziches un metodo per ottenere risultati sulla questione del patrimonio. L’assessore lamentava infatti che le sue misure non stavano avendo successo come sperava.

“Devi prendere Angiani (Elena Angiani, assessore al patrimonio, ndr) – suggerisce Cavini, come risulta dalla registrazione – e lei le deve dire: ‘Assessore, da oggi questa è una delle sue priorità in agenda, capisce? Dato che sei qui sulla fiducia, ho fiducia che tu lo faccia.’ Quali sono allora i problemi strutturali che ci impediscono di raggiungere questo obiettivo? Il responsabile. Ottimo, freghiamo il manager. Subito dopo interviene il sindaco: “Ce l’abbiamo fatta… va bene, ne parlo dopo…”.

Poco prima, durante la discussione, era entrato in scena il sospetto che i Bruzziches potessero formare un nuovo gruppo in seno al consiglio comunale. A un certo punto interviene Cavini e dice: “Io sono i dipendenti comunali, sono tutte le persone che sono lì, visto che devo sapere dell’auto per tutelarla (cioè il sindaco ndr), perché sono il suo politico consigliere, quindi so tutto di quello che succede lì dentro e dei consiglieri”.

Bruzziches confida poi a Cavini e Frontini che è stata l’ex segretaria comunale Annalisa Puopolo a suggerirgli di creare un nuovo gruppo «per essere – come ha affermato Bruzziches a cena – più incisivo con l’assessore».

Di fronte all’ipotesi di un nuovo gruppo, Cavini ha innanzitutto fatto capire a Bruzziches che così non sarebbe stato. “Il vero problema, Marco – spiega Cavini -, e te lo dico come consiglio generale, non è che se domani mi allestisci il gruppo conta di più. Non conti niente. E io consiglierei a Chiara di buttarti fuori”. “Ma non si può fare…”, interviene Frontini. “Potete farlo perché è una vostra legittimità – risponde Cavini -. Proporrò a Chiara di buttarvi fuori dalla maggioranza”. Perché il sindaco non va influenzato.

Poco più avanti, continuando ancora a discutere di un nuovo nucleo consiliare che sarebbe stato suggerito a Bruzziches da Puopolo, Frontini interviene dicendo: “Se lei ve lo dicesse, e di questo mi assicurerò perché sarebbe gravissimo se ti aveva detto qualcosa del genere. Nel frattempo Cavini propone il confronto con Puopolo. «Premesso che non ho motivo di non credervi – riprende la parola il sindaco – abbiamo dimostrato con il caso Letizia che se sei una rompiscatole e non aiuti, per quanto mi riguarda tu’ Partiremo perché non siamo lì per logorare l’anima su ciò che non siamo in grado di fare, siamo lì per cercare di migliorare ciò che sappiamo fare, che è tanta roba, e ci sono cose che hanno dei tempi . Un conto è che Alessandra ti organizzi qualcosina sulla Via Francigena, purché tu le dia qualche soldo, perché alla fine si tratta di questo, e lei ha fatto una cosa grandiosa…”.

Dopodiché Frontini parla anche di “scontro” con i vertici comunali. Uno scontro che viene descritto come “un danno grande quanto una casa perché i nostri uffici sono stati fatti saltare completamente. Il sindaco tira in ballo anche un dirigente dell’assessorato di Elena Angiani. Manager che, secondo quanto racconta Frontini, avrebbe detto ad Angiani durante una telefonata: “Sei ridicolo, questa è una pressione eccessiva e mi hai fatto incazzare chiamandomi tutti i giorni per questa cosa”. “Quindi – prosegue il sindaco – le abbiamo dato degli obiettivi e su quegli obiettivi verrà valutata”. “Io – aggiunge Frontini – ho impiegato due ore del mio tempo per scrivere una mail che non fosse attaccabile, nel senso che non suonasse minacciosa. E ho detto al manager: ‘All’inizio abbiamo indebolito gli asset perché i tecnici, quelli bravi, dovevano andare altrove perché altrimenti non avrebbero avuto successo’”.

Annalisa Puopolo

Dopo poco Cavini torna nuovamente a Puopolo. “Il Puopolo imparerà… posso dire una cosa? Quando i tecnici entrano in politica mi incazzo. I tecnici vogliono invadere i padroni. Ho rovesciato una scrivania perché faccio quello che cazzo voglio quando sono dentro. Perché quando cominciano a fare i professori… con 100mila euro l’anno non devi romperti i coglioni per principio. Perché quando cominciano a fare i professori mi fanno incazzare e divento ancora più cattivo a riguardo”.

Daniele Camilli

Presunzione di innocenza

Nell’ordinamento penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana secondo cui una persona “non è considerata colpevole finché non viene condannata in via definitiva”.

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7 giugno 2024