Strage del Natisone, i ragazzi riusciranno a salvarsi? «Nessun allagamento improvviso, c’è stato il tempo di far scattare l’allerta via cellulare» – .

Strage del Natisone, i ragazzi riusciranno a salvarsi? «Nessun allagamento improvviso, c’è stato il tempo di far scattare l’allerta via cellulare» – .
Strage del Natisone, i ragazzi riusciranno a salvarsi? «Nessun allagamento improvviso, c’è stato il tempo di far scattare l’allerta via cellulare» – .

UDINE – Si poteva evitare la tragedia del Natisone? Come? Con un messaggio It-Alert, perché l’alluvione non è stata improvvisa. Questo è quello che pensa un gruppo di appassionati di meteorologia che ha sollevato una riflessione sull’omonimo gruppo Facebook. Il sistema di allarme nazionale, ancora in fase di sperimentazione, è stato sperimentato anche in Friuli Venezia Giulia lo scorso 12 settembre, quando a mezzogiorno tutti i cellulari collegati ai cellulari della regione hanno squillato contemporaneamente.

Perché la tragedia poteva essere evitata

Secondo gli autori del post «c’è stato il tempo di far scattare un avviso tramite cellulare». Certo, “se qualcuno lo avesse previsto” tengono a rimarcare. Lo scopo del nuovo sistema di allarme, infatti, è proprio quello di allertare direttamente tramite SMS la popolazione presente in una determinata area geografica in caso di emergenze gravi, disastri imminenti o in corso. Quindi per gli appassionati di meteorologia «un it-alert sarebbe utile anche in casi come questi. Meglio un allarme inutile che perdere vite umane”. Secondo la ricostruzione effettuata dagli stessi autori, Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar hanno raggiunto la spiaggia lungo un sentiero (come indicato in rosso sulla mappa). «Non c’è nessun divieto di accesso ma solo di balneazione. Da lì il livello dell’acqua salì rapidamente, straripando a sinistra, rispetto alla direzione del fiume, in un fosso profondo circa 2 metri e interrompendo la via del ritorno. I tre giovani si sono rifugiati nel punto più alto dell’isolotto e hanno lanciato l’allarme”.

«Niente inondazioni improvvise»

Un messaggio di allerta che – secondo il loro pensiero – potrebbe essere un’ancora di salvezza perché l’alluvione non sarebbe stata un fenomeno imprevedibile e improvviso. «I due idrometri a monte del famigerato isolotto, uno a 6 km (Cividale) e l’altro a 18 km (Pulfero), ne registrarono il passaggio». Ecco perché – secondo la loro ricognizione – ci sarebbe stato tutto il tempo per lanciare l’allarme, che avrebbe avvisato i tre ragazzi, che in quel momento si trovavano sull’isola per scattare fotografie, di allontanarsi al più presto.

Come si forma un’alluvione

L’analisi, corredata anche da grafici, tenta anche di spiegare il perché l’alluvione era prevedibile e le ragioni sarebbero da ricercare proprio nella sua origine. «Un’alluvione non si crea o appare all’improvviso come hanno spesso detto i media, come se fosse qualcosa di assolutamente imprevedibile. Si forma una piena nel bacino idrografico a monte, sul corso d’acqua principale e sui suoi affluenti, a causa di forti precipitazioni, anche a diversi chilometri di distanza” si legge nel post. Nei grafici si riporta il livello dell’acqua registrato prima dall’idrometro di Pulfero, a 20 km di distanza, quando la piena ha raggiunto i 197 cm, poi da quello di Cividale, 6 km a monte del punto in cui si trovavano i ragazzi, con una piena che ha raggiunto i 230 cm.

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Che tipo di fiume è il Natisone

Conosciuta da tutti come Spiaggia di Premariacco, è un piccolo angolo di paradiso che da quel giorno, venerdì 31 maggio, è diventato un inferno. Non c’è voluto molto perché quelle acque cristalline tra la vegetazione selvaggia si intorbidissero e generassero vortici fino a inghiottire l’abbraccio dei tre giovani, accorsi quel giorno al Natisone per ammirarlo e immortalarlo in alcuni scatti. Ma il Natisone è anche altro. «Come ben sanno i locali, è un fiume estremamente insidioso: ha carattere torrentizio, cioè con rapide variazioni di portata. Inoltre, nella parte a monte dell’isolotto, il fiume scorre incassato in una stretta gola rocciosa che provoca un improvviso innalzamento del livello dell’acqua in caso di piena”. Lo stesso che pose tragicamente fine alle loro vite.

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Il Gazzettino

 
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