rete organizzata distrutta – .

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Operavano tra Salerno e provincia otto bordelli e due nightclub all’interno del quale si svolgeva l’attività di prostituzione. Anche in un B&B di Pontecagnano Faiano il titolare avrebbe favorito l’attività illecita, mettendo a disposizione di prostitute e transessuali le stanze della struttura a un prezzo più alto rispetto a quello normalmente praticato agli altri clienti: la struttura sul litorale (B&B Belvedere) è stata sequestrata .

Undici sono finiti nella rete dei carabinieri del comando provinciale che, all’alba di ieri, lo avevano fatto ha adottato undici misure cautelari emessi dal gip Annamaria Ferraiolo del Tribunale di Salerno (su richiesta della locale Procura guidata da Giuseppe Borrelli): cinque arresti domiciliari, cinque divieti di soggiorno in provincia di Salerno e un divieto di soggiorno nel comune di Pontecagnano Faiano.

Armando Del Giorno (50 anni), Pietro Schiavo, 56enne salernitano, è finito agli arresti domiciliari; Adriana Pecoraro, 48 anni, residente a Vietri sul Mare, Gaetano Schettini (43 anni residente a Fisciano) e Pasquale Ferrara, 43 anni, di Acerra. Per Mirko Coppola (34 anni residente a Salerno), Mario Votta (41 anni di Pontecagnano) Salvatore Loreto (58 anni residente a Battipaglia), Massimiliano Pironti (41 anni residente a Fisciano), il gip ha disposto la residenza divieto nella nostra provincia (lo stesso provvedimento è stato notificato anche a un quinto indagato, un rumeno di 31 anni irraggiungibile) mentre al 53enne Aniello Amoroso (titolare del b&b) è stato applicato il divieto di soggiorno nel comune di residenza a Pontecagnano Faiano.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri (le indagini avviate nel novembre 2021 sono state svolte dai militari della compagnia e dal Nucleo investigativo di Salerno) gli indagati – 19 in totale – avrebbero formato tre gruppi nel tempo, diventando una vera e propria struttura organizzata dedita al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione utilizzando diverse case: tre a Salerno, in via Calata San Vito, via dei Greci e piazza Pasquale Paoli; due a Pontecagnano Faiano in via Flavio Gioia e via dei Cavalleggeri; due a Lancusi di Fisciano, entrambi in via del Centenario, e uno a Battipaglia in via San Martino.

Ogni settimana, secondo quanto ricostruito da inquirenti e inquirenti, Del Giorno – dopo essere stato contattato da soggetti interessati a occupare gli immobili (prostitute o transessuali) – forniva direttive a Schiavo, il quale, insieme a Ferrara, era responsabile di accompagnarli presso l’alloggio assegnato loro dallo stesso Del Giorno. Inoltre, gli occupanti delle alcove pagavano 50 euro al giorno (quindi tra 350-400 euro a settimana) per il servizio, che comprendeva il cambio delle lenzuola, la protezione nel caso qualcuno disturbasse l’andirivieni delle persone e altre mansioni, come l’accompagnamento per brevi spostamenti dal parrucchiere o dall’estetista, ma anche per fare qualche spesa, oltre alla fornitura di preservativi.

Per i viaggi più lunghi, è stato offerto anche un servizio taxi compiuti soprattutto da Ferrara e Schiavo, ma talvolta anche da Vito Votta (indagato a piede libero), fratello di Mario Votta (che invece ha il divieto di soggiorno). A firmare i contratti d’affitto fu Mirko Coppola, che si occupò anche dell’approvvigionamento elettrico e idrico degli immobili (i proprietari delle case erano del tutto ignari dell’uso che gli appartamenti erano stati adibiti).

Le indagini hanno portato alla luce a partire da gennaio 2022, Del Giorno (che in passato gestiva una discoteca sulla litoranea di Pontecagnano) ha rilevato il locale Afrodite Red Passion di Battipaglia che, pur essendo ufficialmente un’associazione culturale, artistica e musicale, era in realtà un locale per lo scambio di coppie e prostituzione: sarebbe emerso che nella gestione precedente (ci sono una serie di indagati a piede libero in questo caso) i clienti pagavano dai 70 ai 100 euro a persona all’ingresso e all’interno trovavano ragazze o coppie che si rendevano disponibili per prestazioni sessuali . E chi erogava i servizi non riceveva denaro dai clienti, ma a fine serata veniva pagato dai gestori dei locali notturni con una somma compresa tra i 100 e i 150 euro, a prescindere. dai rapporti consumati o dal numero di clienti presenti nel locale.

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La mattina

 
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