RINASCE MOLFETTA PER LA RACCOLTA DI OLTRE 1600 FIRME PER LA DIFESA DEI PINI DI VIA DON MINZONI – .

RINASCE MOLFETTA PER LA RACCOLTA DI OLTRE 1600 FIRME PER LA DIFESA DEI PINI DI VIA DON MINZONI – .
RINASCE MOLFETTA PER LA RACCOLTA DI OLTRE 1600 FIRME PER LA DIFESA DEI PINI DI VIA DON MINZONI – .

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Movimento politico Rinascere Molfetta che interviene sulle oltre 1600 firme raccolte da Comitato per la Difesa del Verde e del Territorio e consegnato ieri pomeriggio, giovedì 6 giugno, nella sede comunale di Lama Scotella.

«Nel pomeriggio di ieri 6 giugno sono state depositate nel comune di Molfetta oltre 1600 firme di cittadini che chiedevano l’immediata sospensione del taglio dei pini di via Don Minzoni e degli alberi del Parco di Levante e l’immediata convocazione di un dibattito tavolo tra Cittadini e Amministrazione Comunale.

A questa richiesta si sono uniti alcune forze politiche e sociali, movimenti e associazioni, chiedendo di partecipare al tavolo. Tra questi il ​​movimento politico Rinascere e il consigliere comunale Felice Spaccavento.

Può essere utile ricordare che i progetti dei due lotti di lavori, la riqualificazione del Parco di Levante e di Via Don Minzoni, risalgono rispettivamente al 2020 e al 2021. L’intervento nel suo complesso rientra nel Programma Nazionale Innovativo per la Qualità dell’Abitare, finanziato con fondi del PNRR.

Ci dispiace constatare che, in effetti, è stato molto carente il coinvolgimento dei cittadini nella progettazione di questo intervento destinato a rivoluzionare il volto di Via Don Minzoni e rendere finalmente nuovamente fruibile il Parco di Levante.

Vi ricordiamo un’assemblea dei cittadini poco prima dell’approvazione da parte del consiglio, giovedì 25 febbraio 2021, alle ore 10. Quanti lavoratori possono partecipare a una riunione alle 10:00? Il progetto non è nemmeno passato alla discussione in Consiglio Comunale (se non in tempi rapidissimi, nel dicembre 2022, per l’approvazione di un supplemento di finanziamento).

Non ha senso convocare un incontro nel febbraio 2024, pochi giorni prima dell’apertura del cantiere, quando il progetto esecutivo era stato approvato e pubblicato diversi mesi prima. Rimaniamo perplessi e amareggiati per le soluzioni tecniche adottate: visti gli ingenti finanziamenti coinvolti, l’abbattimento dei pini cinquantenni è davvero l’unico modo per sistemare marciapiedi e manto stradale di via Don Minzoni?

Come Movimento Rinascere facciamo nostre le richieste dei cittadini autoconvocati al Comitato: una moratoria sul taglio degli alberi e, soprattutto, una rapida discussione e adozione di un Piano per la progettazione, gestione e manutenzione del verde urbano. Molfetta, infatti, non si è ancora dotata di un piano verde indispensabile.

Infine, per quanto riguarda la sicurezza delle infrastrutture stradali, ci sorprende una grave omissione. Nelle planimetrie di progetto, liberamente consultabili tra i bandi della Città Metropolitana di Bari (e non sul sito del nostro Comune), non c’è traccia di alcun intervento per mettere in sicurezza il famigerato incrocio tra via Don Minzoni, via Gen. Amato e via F. Carabellese, teatro di frequenti incidenti. È qui che, nel 2008, ha perso la vita un nostro giovane concittadino.

Confidiamo che l’Amministrazione non si lasci sfuggire questa opportunità e, nell’ambito della “riqualificazione”, risolva anche questo annoso problema della sicurezza, proprio nelle vicinanze dell’asilo nido comunale.

«Ci siamo abituati a pensare agli alberi e al verde urbano come semplici arredi, supplementi estetici che si muovono da una parte all’altra sui render” – afferma Felice Spaccavento, consigliere comunale di Rinascere – Non abbiamo capito che le nostre città stanno diventando forni nel mondo estate e piscine nei giorni di pioggia.

Gli alberi, oltre a purificare l’aria che respirano i nostri bambini (e anche nel caso di Via Don Minzoni non è stata calcolata la capacità di assorbimento della CO2), producono ombra e, quindi, calmano la calura estiva. E non è tutto. Gli alberi, come tutte le superfici permeabili, contrastano efficacemente il rischio idraulico a cui siamo sempre più soggetti: le famose bombe d’acqua. Dobbiamo iniziare a pensare in modo diverso alle nostre città: il verde non è un fronzolo. È essenziale. Nelle sessioni di bilancio ci batteremo anche per questo».

 
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