”Saliamo a riva” salpa da Civitavecchia – .

CIVITAVECCHIA – Nave Italia, uno dei brigantini più grandi del mondo, salperà da Civitavecchia martedì 11 giugno per portare a bordo per 5 giorni i ragazzi del progetto “Saliamo a Riva”, proposto da I.Ri.Fo .R. – CR Lazio ONLUS (Istituto di Ricerca, Formazione e Riabilitazione – Consiglio Regionale del Lazio ONLUS).

Si tratta della settima tappa per il brigantino della Fondazione Tender to Nave Italia su cui saliranno quest’anno, in compagnia dell’equipaggio della Marina Militare e dello staff scientifico della Fondazione, 21 associazioni del terzo settore e onlus provenienti da tutta Italia e una dal Sud Africa, per sperimentare i benefici del metodo Nave Italia, visitando in circa 6 mesi 9 porti italiani e 1 estero.

«Giunto alla seconda edizione e voluto da I.Ri.Fo.R Lazio Onlus – Istituto di Ricerca, Formazione e Riabilitazione del Lazio, – commenta Claudio Cola Presidente dell’I.Ri.Fo.R. Lazio – il progetto prevede la collaborazione di molteplici enti come I.Ri.Fo.R. Presidenza Nazionale, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti del Lazio, l’Ente pubblico ASP S. Alessio Margherita di Savoia, l’Associazione Con I Miei Occhi e l’Associazione Una Macchia per Tutti”.

«Il progetto “Saliamo a Riva” – afferma Simona Fanini, Direttore I.Ri.Fo.R. Lazio – coinvolge un gruppo di dieci giovani con disabilità visive dai 14 ai 35 anni che avranno la possibilità di partecipare ad un percorso di crescita individualizzato, personalizzato e di gruppo grazie alle tre fasi di attività pre-imbarco, imbarco e post-imbarco tipiche del il metodo Spedisci Italia. Il lavoro di squadra a bordo della cella, fatto di regole e responsabilità condivise, e una serie di attività mirate, svolte a terra e poi a bordo, permetterà loro di acquisire la sicurezza e l’autostima necessarie per raggiungere una maggiore autonomia. Novità di questa edizione è il coinvolgimento dell’Agenzia RM5 Independent Living che potrà fornire un importante contributo nello sviluppo di progetti di Vita Indipendente per i beneficiari”.

«A bordo i bambini avranno l’opportunità di esplorare un ambiente sconosciuto e vasto come quello del brigantino Nave Italia – commenta Massimo De Felice, responsabile del progetto “Saliamo a Riva”. – Approfittando di questa condizione, svolgeremo una serie di attività, tattili e uditive in particolare, che permetteranno di affinare alcune abilità utili a riconoscere gli spazi circostanti, percepire i movimenti, ascoltare i movimenti, come le onde del mare o il soffio del vento. Questi esercizi, accompagnati anche da attività più ludiche, come il laboratorio di nodi marittimi e la creazione di brani rap in cui esprimere le sensazioni provate a bordo, costituiranno un punto di partenza indispensabile per lo sviluppo di competenze che saranno fondamentali a terra. . Portiamo con noi gli apprendimenti e i risultati tangibili dell’esperienza dello scorso anno – prosegue De Felice – nei ragazzi abbiamo infatti riscontrato un notevole incremento dell’autostima, la scoperta o riscoperta di nuove competenze, il riconoscimento dell’importanza di il lavoro di squadra, la voglia di superare i propri limiti, non solo fisici, ma anche caratteriali. Nave Italia è per noi un metodo scientifico ormai consolidato che porta benefici non solo ai bambini, ma anche a noi operatori. Un’esperienza che ci arricchisce ogni anno non solo professionalmente, ma anche e soprattutto umanamente e che siamo estremamente felici di ripetere”.

«Nave Italia – commenta il Direttore Scientifico Paolo Cornaglia Ferraris – è una nave scuola dedicata alle disabilità. Strumento unico al mondo, grazie al quale un metodo riabilitativo testato da 18 anni di esperienza si è rivelato straordinariamente efficace. Il brigantino della Fondazione Tender to Nave Italia è il luogo in cui il “Metodo Nave Italia” rivela la sua forza, per la sua capacità di mettere ogni persona di fronte ad un improvviso “cambio di direzione” nella propria esistenza. Nessuno sarà prigioniero del proprio disagio una volta salito a bordo. Verrà coinvolto in un’avventura emozionante, gioiosa, che lo porterà ad una vita diversa dalla precedente, fuori dai limiti della malattia. In pochi giorni, una squadra che condivide valori fatti di gerarchia e disciplina militare, vicinanza, inclusione, valorizzazione di ciascuno, propone una trattazione di libertà. Ogni anno almeno 300 persone suddivise in decine di progetti, in tutta sicurezza, aprono le porte del carcere in cui la loro disabilità le aveva rinchiuse. Valori educativi e riabilitativi condivisi da persone che credono che ogni fragilità possa essere superata dalla forza del gruppo, spiegando grandi vele che diventano metafora di nuovi ed entusiasmanti orizzonti”.

Nave Italia proseguirà poi il suo viaggio di solidarietà da Gaeta il 18 giugno con il progetto “Il Giardino Sul Mare”, rivolto alle api dell’alveare Santa Rita da Cascia, ragazze provenienti da famiglie in difficoltà che, grazie ad una serie di attività mirate a bordo, lavoreranno per raggiungere il proprio benessere e la cura di sé.

 
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