la gioia di una città che non ha mai smesso di crederci – .

Carrara, 10 giugno 2024 – Un sogno finalmente diventato realtà. Inseguito da anni dai tifosi, che non hanno mai perso il loro sostegno, accarezzato un’intera città che in queste ultime settimane, quando la strada sembrava sempre più breve e sempre più persone cominciavano a crederci, si sono uniti come la città del marmo sa fare in poche occasioni, per far sentire tutti insieme il sostegno agli undici di mister Calabro.

Se la Curva Nord è stato il dodicesimo uomo in campo, il resto della città ieri ha voluto essere presente alla firma con la storia. 4.500 persone nello stadio hanno seguito con trepidazione il gol al quinto minuto della partita Bomber Finotto, un sogno che stava per realizzarsi, un miracolo diventato sempre più realtà nella finale contro il Vicenza. L’emozione è stata anticipata dal sindaco Serena Arrighi che ha subito dimostrato un certo ottimismo: “Sono tesa, lo confesso, ma molto fiduciosa nell’impresa degli azzurri perché è una grande e bella occasione e non possiamo lasciarla scappare. Crediamo tutti che siamo uniti per la città”. In tribuna il direttore Urbano Cairo, presidente del Torino, si è complimentato per il comportamento dei tifosi e ha apprezzato il gioco degli Azzurri alla fine del primo tempo. Don Piero Albanesi suonò a festa le campane della cattedrale e c’era chi accompagnava cori e cortei dalla montagna al mare con fuochi d’artificio, fumogeni e musica. Una città che si è tinta di gialloblù, dalle sue sbarre ai suoi balconi, addobbati di palloncini e bandiere, entrata nella storia del calcio a testa alta con un passaggio in Serie B ottenuto con lavoro e fatica, meritato e per questo ancora più apprezzato . Ieri allo stadio 4500 persone: tanti tifosi, tanti quelli che hanno varcato per la prima volta la soglia di piazza Vittorio Veneto. Tante donne e tanti bambini con le loro bandiere che hanno trasformato una finale di partita in una festa di gioia. La città non era così unita da tempo e polemiche e accuse covavano già da tempo. Per un giorno i social si sono riempiti di cuori gialloblù, di cori cantati all’unanimità, di messaggi di sostegno e incoraggiamento. La Città unita si è rivelata vincente e sarebbe bene che la lezione diventasse un prezioso consiglio anche per altre occasioni. Una giornata che ha attirato in città tanti che vivono fuori e che hanno voluto essere lì per la sfida più importante. Che come ha voluto il giornalista Cesare Arcolini rivivere antiche emozioni, delle prime notizie da questa città “Come la maggior parte dei giornalisti che da bambini si innamorano della professione del giornalista, ho iniziato a lavorare nello sport. Era il periodo della gabbia di Orrico…”. Il resto è stata festa che si è svolta nelle piazze cittadine con bandiere, caroselli, camion pieni di tifosi, cortei e cori in piazza Menconi, lungo viale XX Settembre fino al centro cittadino.

La squadra con il presidente Fabio Oppicelli, Manrico Gemignani E l’intero staff da piazza Vittorio Veneto si è poi recato a cena nel blindato Club Nautico con tutti i tifosi in attesa in viale Colombo per salutare gli undici eroi della Serie B. Il programma prevedeva lo spostamento in piazza Alberica nella notte per un bagno di folla con i tifosi.

 
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