Udine, capitale della storia con il Forum Internazionale sulla Guerra Fredda e la sua eredità – PrimaFriuli – .

Udine, capitale della storia con il Forum Internazionale sulla Guerra Fredda e la sua eredità – PrimaFriuli – .
Udine, capitale della storia con il Forum Internazionale sulla Guerra Fredda e la sua eredità – PrimaFriuli – .

UDINE – La storia del Novecento riletta attraverso le cicatrici impresse sul suo territorio e gli anni della Guerra Fredda come potenziale museo diffuso, dall’Europa centrale alle regioni adriatichegrazie all’eredità che quel periodo ci lascia: un patrimonio storico da ricomporre, catalogare, esplorare e promuovere, attraverso percorsi che collegano musei e archivi, bunker e altre strutture militari che diventano altrettante tappe di un formidabile circuito turistico storico. È dedicato a “Commemorare la Guerra Fredda in Europa – Sulle tracce della Guerra Fredda in Europa”seconda edizione del Forum internazionale, programmato a Udine da giovedì 13 a sabato 15 giugnoche rinnova la partnership tra dell’Università degli Studi di Udine, Università di Harvard – Centro per gli studi sulla guerra fredda e L’Associazione Storia del Friuli. L’iniziativa, per la direzione scientifica di Tommaso Piffer – docente presso l’Università degli Studi di Udine – punta a consolidarsi una rete internazionale di studiosi, condotto dall’Università di Udine, incentrato sulla storia dei confini e delle zone di confine nella Guerra Fredda. UN think tank internazionale sugli studi sulla guerra fredda, quindi, che torna a Udine un anno dopo il convegno del 2023 “Terre di confine. Dalla Guerra Fredda ai conflitti di oggi”: Il Forum promosso quest’annofinanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dal progetto PRIN PRNN “Patrimonio culturale della guerra di confine”, vedrà protagonisti alcuni tra gli storici più famosi del nostro tempo, da Marco KramerDirettore del Centro per gli studi sulla guerra fredda dell’Università di Harvard, a David Reynolds, professore emerito di storia internazionale all’Università di Cambridge e membro della British Academy. E ci saranno anche loro altri riferimenti storici nella rete cresciuta insieme a queste iniziative: Nadia Boyadjieva (in visita all’Università di Harvard), Spero Harrison (Università George Washington), Patrick Karlsen (Università degli Studi di Trieste), Paweł Machcewicz (Università di Varsavia), Cristiano Ostermann (Storia Washington del direttore Wilson Center), Molly Pucci (Trinity College, Dublino) e Pietro Ruggenthaler (Università di Graz). Il progetto si aprirà giovedì 13 giugno alle 18.30 nella Sala della Fondazione Friuli a Udine, conil saluto di Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Udine, Roberto Pinton, e con la lezione magistrale dello storico Andrea Graziosi, una delle voci più autorevoli dell’indagine storica contemporanea, docente presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, su “L’eredità della Guerra Fredda in Europa”. Nel corso del suo intervento, Andrea Graziosi rricorderà dapprima la memoria e l’eredità politica e culturale delle grandi linee di faglia che hanno attraversato la storia europea – quella tra arabi e poi turchi e cristiani, tra Riforma e Controriforma, e tra i suoi nazionalismi – per poi soffermarsi sulla Guerra fredda e su ciò su cui quell’esperienza ha lasciato un’impronta nell’Unione Europeain alcuni dei suoi Stati membri, nella Chiesa cattolica e infine nei Paesi post-sovieticia partire dalla Russia.

A questo evento pubblico seguiranno due giornate di studio, venerdì 14 e sabato 15 giugno, ricche di interventi e relazioni, a Udine e Malborghetto, con 30 studiosi provenienti da tutto il mondo che si confronteranno sull’eredità della Guerra Fredda: dall’Europa centrale all’Europa. regione adriatica, dai musei agli archivi, ai bunker, alle altre strutture militari che costituiscono potenziali tappe di un formidabile circuito turistico storico. L’impatto della Guerra Fredda sulle zone di confine durò ben oltre il crollo del Muro di Berlinoe con Spero Harrison i partecipanti potranno avventurarsi nelle memorie sopravvissute in Germania, riscoprire l’atmosfera del mitico Checkpoint Charlie a Berlino, per riscoprirlo oggi come luogo di pulsante ricordo di quegli anni insieme allo storico Susanne Muhle esplora la storia del muro di Berlino e di una città divisa Gerhard Salter, conoscere il Museo di storia tedesca nella storia di Katharina Zeiher. Il ricordo delle vittime di quegli anni sospesi tra Oriente e Occidente riecheggia anche attorno al Monumento agli Agenti della CIA morti in missioni sulla Cortina di Ferro, ne parlerà lo storico Richard Cummingse sarà interessante esplorare le carte degli Archivi di Sicurezza dello Stato declassificati in Romania, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Repubblica Ceca e soprattutto con Andriy Kohut approfondiscono ciò che resta degli Archivi del KGB conservati in Ucraina, testimonianza di decenni di violazione delle libertà e dei diritti personali da parte degli stati totalitari. Una parte importante dell’esplorazione sarà dedicata a centri della memoria dell’area centro-europea: con Dieter Bacher E Julia Köstenberger viaggeremo tra monumenti e musei della Guerra Fredda in Austria, Tvrtko Jakovina ci guiderà attraverso le vestigia della Guerra Fredda nell’ex Jugoslavia di Tito, Rok Bavar si concentrerà sul museo del confine di Nova Gorica e Giulia Caccamo farà da guida lungo i sentieri “Alla Soglia di Gorizia”. La conclusione sarà dedicata al patrimonio della regione Friuli Venezia Giulia, che prenderà vita al termine della giornata di studio quando i partecipanti avranno l’opportunità di visitare il bunker Opera 4 di Malborghetto Valbruna. Il bunker, gestito dall’Associazione Paesaggisti, è compreso nel Progetto Frontiera Orientale iniziato daUniversità degli Studi di Udine, sempre in sinergia con il Centro Studi sulla Guerra Fredda di Harvard: un portale dedicato a mappatura e sistematizzazione di strutture difensive costruite sul confine orientale nel corso del XX secolo, oltre 1300, completamente abbandonato con la fine della Guerra Fredda

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