Olbia. Le nuove strisce del lungomare. L’amministrazione incoraggia un nuovo Skyline – .

Olbia. Basta uno sguardo alla mappa per avere un’idea di come l’Amministrazione immagina la città che verrà. Niente fantascienza, pare, ma un’ipotesi (per il momento si tratta di una proposta di delibera) che potrebbe riscrivere le regole urbanistiche fronte mare.

In sostanza il Comune intende creare un “Banda 1” che si affaccia direttamente sul mare con costruzioni che possono innalzarsi fino a 11 metri e, subito alle spalle, il “Banda 2” con strutture che possono crescere fino a 13 metri.

La logica del progetto è semplice, come sostiene Bastianino Monniassessore all’Urbanistica che presenterà il progetto in Consiglio comunale del 12 giugno: “Vogliamo disegnare un nuovo skyline della città, limitato in altezza, ma senza che gli edifici fronte mare siano gli unici ad affacciarsi sul golfo, creando un muro”.

La proposta che integra quella precedente approvata nel 2022 secondo l’assessore “estende queste limitazioni anche ad un’altra parte della città che si affaccia sul mare come via Nanni e via Dei Lidi, che offre importanti potenzialità in cui crediamo fortemente”.

Monni sottolinea che “un intervento sbagliato o fuori scala potrebbero avere un impatto negativo su tutto il nostro waterfront. È possibile che in alcune zone sia raggiungibile l’altezza massima prevista dalla normativa, mentre per altre sarebbe più opportuno limitarla anche al di sotto degli 11 o 13 metri previsti per la protezione. Credo che si possano individuare subito i progettisti ai quali sarà affidato questo importante studio, che affiancherà i tecnici del Comune e della Tutela del Paesaggio”.

Nella proposta di deliberazione che sarà sottoposta al consiglio comunale, proposta dall’assessore Monni, si legge in premessa:

La Legge Regionale 23 aprile 2015, n. 8, prevede all’art. 39 (Ristrutturazione del patrimonio edilizio con interventi di demolizione e ricostruzione) che:

  1. La Regione promuove il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente attraverso interventi di demolizione integrale e successiva ricostruzione degli edifici esistenti che necessitano di essere adeguati in relazione ai requisiti qualitativi, architettonici, energetici, tecnologici, di sicurezza strutturale e per il superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche. .
  2. Per il raggiungimento delle finalità di cui al comma 1, su proposta del privato interessato, è consentita la demolizione di edifici esistenti e la successiva ricostruzione con la concessione di un credito volumetrico pari alla volumetria dell’edificio demolito maggiorato del 30 per cento, da determinato con apposita determinazione dell’ufficio tecnico comunale.
  3. Nei casi di cui al comma 2, ove l’intervento preveda la ricostruzione nel medesimo lotto urbanistico, l’ufficio tecnico comunale, con la stessa determinazione di cui al comma 2, stabilisce i parametri urbanistici dell’intervento nel rispetto delle disposizioni vigenti. , con possibile superamento dei parametri volumetrici ed altimetrici richiesti dalle vigenti disposizioni comunali e regionali. Nelle zone urbanistiche E e H non è consentita alcuna deroga alle vigenti disposizioni regionali.

Sempre nella proposta di delibera si legge che “sulle coperture degli edifici, al di sopra di tali altezze massime (11 e 13 metri), è vietata la realizzazione di pergolati, ombreggianti, verande coperte ed altre strutture, con esclusione di quanto strettamente necessario alla copertura la scala o l’ascensore. È consentito il posizionamento di elementi tecnici, pannelli fotovoltaici, macchine per il condizionamento o accumuli d’acqua, che non devono essere visibili dal fronte stradale”.

 
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