Pd Piemonte in balia delle correnti – .

VIAGGI DEMOCRATICI


19:22 giovedì 13 giugno 2024

Dal Palazzo Civico a Lascaris. Dopo le elezioni regionali gli assetti cambiano e ricomincia la faida tra le componenti. Pentenero guiderà la pattuglia dem in Regione, Canalis favorita alla vicepresidenza. Ma in Comune i Bonacciniani non vogliono Crema


Il fuoco delle polemiche è rimasto sotto la cenere durante la campagna elettorale, pronto a riaccendersi adesso, dopo la più bruciante sconfitta che il centrosinistra ha subito in Piemonte. Il Pd resta una polveriera e le parole dell’ Gianna Pentenero all’indomani di Caporetto, quando puntò il dito contro il suo partito, colpevole di non averci creduto abbastanza. “Se ci avesse creduto non si sarebbe candidata” è la risposta piccata che arriva dalla zona Bonaccini tanto per dare l’idea del clima che si respira. Abbiamo messo anche un po’ di benzina Chiara Gribaudovicepresidente del partito nazionale, vicino a Schlein ma non tanto, che chiede un congresso e mette il segretario piemontese Mimmo Rossi nel mirino. “Gli equilibri sono cambiati” dice, ma su questo la componente che fa riferimento al numero due del Senato Anna Rossomando non lo segue: “A noi Rossi sta molto bene” taglia corto Nadia Conticelli, appena eletto in Regione. Ecco lo scenario sullo sfondo delle trattative che dovranno portare ai nuovi assetti del parlamento piemontese e della Sala Rossa, dove le dimissioni di Conticelli aprono la discussione sul nuovo capogruppo.

La formazione dem decretata dalle urne conta otto consiglieri della zona di Schlein (compreso quello di Cuneo Mauro Calderoni che dopo aver sostenuto Stefano Bonaccini pronunciò la sua pubblica abiura) e cinque di provata fede bonacciniana. Pentenero si è già riservato l’incarico di capogruppo, che era nella precedente amministrazione Raffaele Galloe nessuno sembra intenzionato a negarglielo, resta la vicepresidenza del Consiglio, che nella seconda parte della legislatura ha occupato Daniele Valle. Ed è in questa trattativa che si inserisce quella per la successione di Conticelli in Sala Rossa. Lei è pronta a passare il testimone Pierino Crema, zona Cuperlo, quello che è saltato sul carro della segretaria multigender mentre correva, a pochi metri dal traguardo. Ma il passaggio non è così ovvio. Qui la maggioranza dei sostenitori di Bonaccini è schiacciante, a maggior ragione ora che sostituirà Conticelli Valentino Magazzù, Ferro russo. I nomi sono menzionati Luca Pidello (Sostenitore Valle) e Vincenzo Camarda (cattodem vicino Monica Canalis). Sarebbe una forzatura dopo che il posto del Pentenero in consiglio è già stato affidato a un tecnico, ma allo stesso tempo legittimo.

«Comune e Regione si tengono» dicono da zona Schlein, lasciando intendere che se si impongono a Palazzo Civico possono imporsi anche in Regione dove la loro componente ha i numeri per giocarsi l’asso-jack-tutto. Si chiama una soluzione di compromesso Claudio Cerratovicino all’ex consigliere Enzo Lavolta, che in queste regionali è rimasto equidistante dai due schieramenti promuovendo il ticket Valle-Conticelli. A distribuire le carte in via Alfieri sarà Mimmo Rossi, nel doppio ruolo di segretario e consigliere regionale. A lui il compito di trovare una soluzione, salvaguardando tutti gli equilibri. Un passaggio stretto dove ormai i rapporti si sono deteriorati, le ambizioni sono tante e i seggi pochi quanti i voti raccolti alle ultime elezioni. Tra i nomi che circolano per la vicepresidenza c’è quello della Canalis, grazie alle 10mila preferenze conquistate, ma anche di Valle, subito dietro di lei nella lista del Torino. Purché si scelga la via unitaria.

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