Brindisi vive placidamente l’evento del G7. In piazza della Vittoria la “cena dei poveri” – Pugliapress – .

Una Brindisi discretamente sorvegliata dalle forze dell’ordine sta vivendo in maniera più che tranquilla, quasi anestetizzata, le ore della cena che la Presidenza della Repubblica Italiana ha organizzato come apertura simbolica del G7 organizzato nel nord della provincia di Brindisi.

Viali senza troppa gente in giro, il bel lungomare quasi sgombro, nonostante il caldo che avrebbe invitato più gente a frequentarlo, da cui si vedono in tutta la loro imponenza le due enormi navi di cui tanto si parla in queste ore, i quelli destinati ad accogliere, apparentemente non brillantemente, le migliaia di soldati e poliziotti accorsi per garantire la sicurezza.

Una sicurezza che non poteva certo mettere in pericolo i partecipanti alla manifestazione pacifica di protesta organizzata dal Movimento No-G7, simpaticamente chiamata “La cena dei poveri”, in risposta a quella sontuosa che i leader dei paesi del G7 si preparavano a consumare in il Castello Svevo affacciato sul mare di Brindisi, con la degustazione di frise, cous cous e vino più conveniente di quello contenuto nelle bottiglie degustate alla cena di gala.

Nonostante i timori infondati, magari diffusi ad arte, sull’arrivo a Brindisi di gruppi violenti organizzati, piazza della Vittoria ha visto la presenza di un gran numero di manifestanti pacifici, che protestavano contro gli interessi economici, quelli della guerra industriale, che di fatto danno inizio a tutti guerre. E quindi un luogo fortemente contrario all’Alleanza Atlantica, così come Zelenskyj ha affermato con orgoglio, dopo essere stato accolto a Borgo Egnazia, che oggi l’Ucraina è più vicina all’adesione alla NATO, trascurando di considerare come proprio questo, insieme alla questione dei territori russofoni di Il Donbass, è stato il casus belli all’origine dello scoppio del conflitto con la Russia.

Una piazza che ha più volte denunciato quanto sta accadendo in terra di Palestina, con la violenza spietata e disumana perpetrata contro un popolo indifeso, rispetto al quale i “grandi della Terra” continuano, impotenti se non conniventi, a parlare di soluzione di “due popoli, due Stati”, senza nemmeno prendersi la briga di chiarire su quali basi territoriali ciò debba avvenire, mentre l’esercito israeliano continua ad imperversare utilizzando soprattutto armi americane.

Un evento allietato anche dal ballo al ritmo della tarantella salentina, seguito con interesse da tanti operatori dell’informazione, anche stranieri, affascinati dal clima di calda accoglienza, solidarietà e condivisione che ha caratterizzato la serata in una delle piazze più importanti di Brindisi.

Inoltre, il Movimento No G7 continuerà in questi giorni a proporre un proprio punto di vista alternativo rispetto all’agenda affrontata dai massimi rappresentanti dei paesi più industrializzati, con convegni domani in una fattoria di Ostuni e una manifestazione nelle strade di Sabato a Fasano, giorno di chiusura della manifestazione.


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