Arrestato il presidente Roberto Messina. Il partner che riceve i trasferimenti – .

Le false fatture, emesse da società “satellite” riconducibili a FederAnziani e al suo presidente Roberto Messina. Scatole pure e vuote che richiedevano il pagamento di servizi e campagne promozionali mai realizzate. Se è vero che l’indagine della Guardia di Finanza è partita dalla gestione del “Villaggio” di Ostia, sottratto al clan Fasciani nel 2018, lo stabilimento balneare di Ostia è solo la punta dell’iceberg di un sistema che, come istituti finanziari, nel giro di soli due anni era riuscito a “cubettare” più di tre milioni di euro. Soldi, per lo più forniti da aziende farmaceutiche per promozioni e campagne a favore degli anziani mai realizzate. “Ciò che ci interessa ora è rubare a tutti e imbrogliare i membri.” COME? Attraverso la triangolazione di fatture false, versamenti su conto corrente e storno di quanto inserito su altri conti o carte prepagate intestato a persone poi finite al centro dell’inchiesta che comprende 37 indagati e che ha portato il gip Roberto Ranazzi adottare nove misure cautelari.

«VOGLIONO IL CUD»

Cinque, tra cui il presidente Messina, sono finiti agli arresti domiciliari mentre ad altre quattro persone è stato imposto di firmare. Tra questi ultimi c’è il compagno di Francesco, Bruno Montanaro, “spalla” di Messina, finito anche lui agli arresti domiciliari. La donna, in base alle indagini delle Fiamme gialle, risulta essere tra coloro che hanno beneficiato delle somme. Parlando con Montanaro, racconta di essere stata chiamata da un istituto di credito sia per esibire la documentazione ai fini antiriciclaggio, sia per spiegare i continui movimenti di denaro sul suo conto. “Vogliono il mio bolo, che non ho, vogliono sapere i motivi delle ricariche che vengono fatte”. Riguardo a dette somme – come risulta dagli atti – dichiara di non conoscere né la natura delle stesse né le somme trasferite ai rapporti. In un successivo colloquio tra i due, ha raccontato a Montanaro di essere già stata convocata in passato per giustificare alcuni spostamenti e in quell’occasione ha detto che stava effettuando dei lavori di ristrutturazione. “Voglio dire, ho risolto così, volevano la prova del lavoro che avevo fatto in casa – dice la donna intercettata – Gli ho detto perché secondo te il muratore mi dà la ricevuta dei soldi che gli do?” . A seguito delle indagini la donna risulta essere una “mera destinataria di trasferimenti di denaro illeciti”, prosegue il gip. I trasferimenti sono comunque avvenuti all’interno della categoria “famiglie”. Messina, intercettato mentre parla con il figlio (indagato), dirà a quest’ultimo: “adesso vedrai che inizieremo a guadagnare di più, non preoccuparti”, il figlio risponde: “Tu, non io” e il padre: “non tutti e due” con il giovane che chiude: “aspetteremo nuovi soldi”.

LE REAZIONI

La notizia è stata appresa con stupore tra gli anziani che da tempo collaboravano con l’associazione Senior Italia che operava con la rete di imprese riconducibili al messinese. «Senior Italia è una federazione di associazioni e ne avevamo bisogno perché ha portato le nostre richieste ad alto livello, oltre a fornirci tutta una serie di servizi utili per gli anziani, a partire dalle visite gratuite oltre all’assicurazione che ha permesso le attività all’interno dei nostri centri – spiega Luigi Bruni, presidente del centro anziani Artena – diventa sempre più complesso gestire un centro anziani e per questo per noi è necessaria l’affiliazione con una struttura più grande. Messina ci ha sempre garantito serietà: siamo molto colpiti da quanto accaduto, gli ho parlato spesso: sarebbe venuto a trovarci a breve”.

 
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