addio alla cattedra per l’ex vicepreside Giulia Beduschi, Bruna (Bila) Bertoli, Antonella Maria Maglia e Alberto Bonfanti – .

Quattro ritiri al Conservatorio “L. Einaudi”. Lasciano la sedia Giulia Beduschi (Scienza), Bruna Bertoli (Educazione fisica), Antonella Maria Maglia (Religione) ed Alberto Bonfanti (Supporto). Quanto al primo, non ci sono dubbi: “Giulia Beduschi è Einaudi”. Esprimerlo, a nome di tutti, lo è Federica Gaboardiche le è succeduto, come deputato, nel 2015. La stessa Gaboardi lo ha ripetuto pubblicamente, nel momento conviviale, in Seminario, aggiungendo con umiltà: “Hai creduto in me, prima che lo facessi io stesso”. Con Giulia Beduschi si perde un pezzo di storia, un pezzo importante dell’identità del mondo scolastico cremonese: il suo lavoro non può infatti considerarsi limitato al microcosmo “Einaudi”. Parole di apprezzamento professionale e umano, per lei come per gli altri professori che presto saranno in congedo, sono arrivate anche dalla dirigente Nicoletta Ferrari, che ha spontaneamente dichiarato: “Grazie di cuore per quanto abbiamo costruito insieme. ti bacio”. I colleghi hanno regalato alle festeggiate un gioiello, applaudendo tantissimo e, sicuramente, ci sarà il bis nella riunione collegiale di lunedì. Giulia Beduschi, che fu la “first lady” dell’IIS “L. Einaudi, «non nascondi un leggero rammarico nel dover necessariamente chiudere un ciclo:»Mi sono detto che è una fase da attraversare in ‘svanimento’: il disagio è inevitabile. Dovrò reinventarmi e temo di non esserne capace”. Per questo Giulia rimandò il suono della sua ultima campana a quando le fu possibile. All’orizzonte, però, stanno già emergendo nuovi lavori e attività: “Mi concentrerò sul volontariato – spiega -, perché, aiutando gli altri, farò contemporaneamente qualcosa per me e studierò la lingua inglese, viaggerò all’estero e mi avvicinerò alla letteratura straniera. Coltiverò gli interessi che ho dovuto trascurare: arte, cinema, lettura. A casa voglio recuperare gli spazi che non sono più pieni di documentazione e circolari varie. Voglio essere una zia ancora più presente per i miei meravigliosi nipoti”. Dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica “D. Manin”, la laurea a Parma nel 1981, l’abilitazione nel 1987 e una parentesi presso l’ITCG “GB Rubini” di Romano di Lombardia e presso il Conservatorio “L. Pacioli” di Crema, Giulia Beduschi arriva all’“Einaudi” nel 1995, per trascorrervi i successivi ventinove anni. A Cremona fu il braccio destro del leggendario preside Franco Verdi, il quale, con la sua proverbiale eloquenza, elogiò così la sua allieva: “Conservo ancora un ottimo e grato ricordo della collaborazione intelligente, pedagogicamente motivata, innovativa e generativa con Giulia Beduschi, che fu vicaria, nella seconda parte della mia lunga ed esclusiva direzione all”Einaudi’. Proveniva dai ‘Pacioli’, la corte di Peppino Strada, sul cui impero non tramontava mai il sole, con il bagaglio che ne derivava. Donna simpatica, cordiale, carismatica, dal carattere dolce e deciso, misurata ed efficace nel rapporto con gli studenti e con l’intero staff, distinta nei tratti e solida nelle competenze sia scientifiche che didattiche, la Prof. Beduschi ha reso fondamentale e contributo insostituibile alla nostra mission, incentrata sulla personalizzazione e sull’inclusione formativa. Con piena misura, Giulia Beduschi merita rispetto, gratitudine e affetto da parte della comunità a cui appartiene”. Successivamente, sotto Carmine Filareto, la Beduschi prese la decisione di assumere solo l’incarico di insegnante, scelta sulla quale dichiara: “È il ruolo in cui mi sono sentita più realizzata: aiutare gli studenti nel loro percorso di crescita mi ha fatto guardare avanti, con il sorriso”. Giulia Beduschi è stata determinante nell’Area Qualità per ventitré anni e, nello svolgere questo ruolo, ha saputo coniugare la meticolosa precisione che la contraddistingue con lo spirito di servizio, la condivisione degli obiettivi e la dedizione al proprio lavoro. A questo proposito Giulia specifica con orgoglio: “All’inizio aderirono tredici scuole. Adesso ne restano tre. L’impegno è enorme, però non è questione di ottenere un badge: la questione non si riduce al rispetto della forma”. Classe 1962, laureata all’ISEF con 110 e lode al Sacro Cuore di Milano nel 1984, panathleta dal 2019, sportiva fino al midollo, Bruna Bertoli, detta Bila, va in pensione dopo quarantadue anni e otto mesi di onorata carriera, trenta -cinque dei quali nella palestra dell’“Einaudi” (esclusi gli esordi a Casalasco e Crema e una piccola tappa allo “Stanga”, quando era in soprannumero). Sono solo quattro in meno rispetto al record, che resta appannaggio esclusivo di Francesco Capodieci, che ha insegnato Diritto ed Economia, in via Bissolati, dal 1983 al 2022. Capodieci ha partecipato con una ristretta rappresentanza della “vecchia guardia” (Rosaria Daniele, Agnese Rambaldini, Cristina Vignaroli) alla cena in onore dei pensionati, a dimostrazione del fatto che certi lavori e certi rapporti ti restano attaccati e non si lasciano mai andare. Il pensionamento consentirà a Bruna Bertoli di prendersi cura della propria famiglia e di continuare a coltivare, con determinazione, pragmatismo, atteggiamento deciso, senso della disciplina, rigore ed entusiasmo, la professione di allenatore federale di terzo livello FIRS, a disposizione della squadra italiana, attività per la quale è stato insignito dal CONI della prestigiosa Palma di Bronzo al Merito Tecnico. Con gratitudine verso i presidi con i quali si è interfacciata, sottolinea: “Grazie a loro ho potuto perseguire le mie due passioni in parallelo”. Da domani Bruna Bertoli promuoverà il pattinaggio agonistico tra i bambini delle scuole primarie, grazie ad un’iniziativa del Panathlon e sarà l’allenatrice nazionale e internazionale dell’Asd Skate Labs. Le lezioni si concludono anche per Antonella Maria Maglia, che, dopo gli studi scientifici, la docenza all’Università Cattolica di Brescia e la laurea in Teologia a Bologna, è stata educatrice nei centri giovanili comunali e nelle comunità per minori. Antonella osserva: “È stata un’esperienza umana molto forte, che ha nutrito il mio trasporto emotivo per gli adolescenti fragili, pieni di rabbia e con un grande vuoto d’amore”. Successivamente frequentò le scuole medie e poi le superiori, a Cremona e Casalmaggiore. Antonella Maglia afferma: “Ho interpretato il mio tema come una missione da testimoniare con gioia e fede, nel nome di Gesù. Mi piaceva integrare le lezioni con incontri con esperti, personaggi significativi e con visite ai luoghi di culto cristiano presenti nel Territorio. Ho accompagnato i ragazzi anche alla “Casa dell’Accoglienza”, a “La Tenda di Cristo”, perfino alla moschea di Piadena. Tenevo molto al progetto in sinergia con il carcere cittadino e con don Claudio Burgio, cappellano del carcere “C. Beccaria” di Milano e responsabile dell’associazione “Kairos”. D’ora in poi avrò più tempo per i miei interessi artistici, turistici e religiosi. Non smetterò di dedicarmi agli altri. Ricomincerò a decorare il vetro, a dipingere, a godermi il mare, la natura, i miei gatti”. Infine, il capolinea lavorativo per Alberto Bonfanti, che, nel 2022, ha accolto e intrattenuto chi frequentava con la chitarra, all’inizio del collegio magistrale. Federico Benna, attore, ex docente “Einaudi”, ora all’IIS “A. Ghisleri”, ha piacevolmente elencato i motivi per cui è possibile vivere l’addio con leggerezza: “Per te niente più sveglie, scartoffie, verbali, recupero di ore parziali, ecc. ecc. ecc.: ti invidiamo!”.

 
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